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Meri Lao nata America Franco

Milanese, emigrante, Uruguaya, pianista, scrittrice, insegnante, pioniera della musica ribelle e della musica strega,
del tango come forma d’arte classica, sirenologa e sirena lei stessa
Maestra di yoga e di vita
Battagliera e controcorrente fino all’ultimo
Accompagnata dall’affetto di Curzio, Aria, Rya, Bing e di tantissimi amici, colleghi e allievi,
ha completato le sue sette vite
Roma – 29 agosto 2017 – ore 8.09

PREVISIONI E IMPREVISTI – Dopo l’ennesima frattura alle gambe (marzo 2016) avevo previsto un periodo di clausura per preparare le edizioni definitive de Il vicino di sotto/El vecino de abajo e de Il Libro delle Sirene. Invece la vita mi ha sorpreso con una malattia imprevista che richiede tempo, concentrazione, terapie. I libri li ho dovuti rimandare, in compenso sono riuscita a finire, con l’aiuto di montatori professionisti, due mie antologie (Il Tango nel cinema e Le Sirene nel cinema, oltre 5 ore di durata ciascuna), che sto offrendo ai vari Festival Internazionali. Una costante del mio carattere è la disponibilità ad accettare gli imprevisti.

GIORGIO BELLEDI

IL MIO INCONTRO CON GIORGIO BELLEDI

pagina di Meri Lao per il memorial recital Sono Belledi

del 7 novembre 2009 al Theatro del Vicolo di Parma

Si era alla fine degli anni Settanta. Avevo temporaneamente abbandonato la carriera pianistica, in compenso curavo molti dischi e quasi ogni anno riuscivo a pubblicare un libro. Libri sui canti ribelli dell’America Latina, sul femminile musicale ossia Musica strega, sulla didattica, e il primo saggio sul tango apparso in Europa, edito da Bompiani, coi buoni auspici di Umberto Eco,  di Antonio Porta e di Astor Piazzolla. Pur abitando a Roma, viaggiavo spesso per lavoro a Milano e a Parigi. Una vera “nordica” vento in poppa.

Un giorno ricevo una telefonata sui generis:  è Giorgio Belledi. Dice di aver letto tutto quanto ho scritto, e che in Tempo di tango, soprattutto, ha trovato la chiave interpretativa delle sue proprie paure, e voleva farne uno spettacolo. Prendiamo un appuntamento, a Roma, a casa mia.

Era estate.  Mi trovo davanti questo parmense che sembra un sudamericano da tango, l’aria un po’ nihilista, i baffetti, il vestito grigio, il cappello sulle ventitré. Mostra il libro sul tango pieno di sottolineature. Vuole che gli spieghi la mia affermazione che il tango ha paura del futuro (“terror al porvenir”), perciò si rifugia in situazioni trascorse, nel passato (“tutta la mia vita è ieri”), nella “vecchia gioventù”…

Belledi  sembra dare un senso letterale alle metafore. Mi domanda se è lecito fare uno spettacolo in cui un uomo, terrorizzato dal futuro, assolda un’orchestrina, la quale, al momento della crisi, ha il compito di suonargli un tango per riportarlo al passato. Accanto a lui, una donna che gli fa da madre, da maestra, da infermiera, da amante, da moglie, lo rende vedovo, e lo ammazza… Ma qual è la grande paura?, gli domando. Ovvio: quella dei buchi neri. Quali, i buchi neri astrofisici, l’antimateria? Certo, finiremo tutti divorati da un buco nero! Lo dici in senso metaforico per la morte? No, no, i buchi neri proprio!

Ho amato subito questo Giorgio Belledi che voleva esorcizzare teatralmente una siffatta incommensurabile paura.

Ho curato tutte le musiche del Tango nero, sia quelle originali, sia quelle mie: la trascrizione, gli arrangiamenti, l’adattamento in italiano. L’ha prodotto la Compagnia del Collettivo, con allegria e rispetto. Durante le prove ci siamo divertiti un mondo. Anche quando tra i candidati violinisti che si erano presentati, uno mi ha dato della “sporca borghese” perché gli chiedevo di fare un arpeggio di sol discendente e lui non leggeva la musica. Per fortuna abbiamo pensato di mettere un cartello al Conservatorio per un provino, e arrivò un ventenne al quale chiesi di suonare un Capriccio di Paganini e lui, bellissimo e sicuro, domandò “Quale?” Ed ebbe la parte, beninteso. Una volta è venuta a trovarci Pina Bausch, e da lì le è scattata la voglia di tentare le vie del tango. E a me, tornata a casa, la voglia di riprendere il pianoforte e mettere in scena la mia Tanghitudine.

Caro Giorgio, sei riuscito a salvarti dai buchi neri astrofisici e sei partito in un modo più normale. Mi dispiace di non essere presente in teatro a testimoniare per te, con uno dei nostri tanghi. Sono stata investita da una macchina (la vita da pedone è sempre più dura qui a Roma) e mi trovo in seggiola a rotelle, come il protagonista di Tango nero!

Frammento MARIANNA MOZART

Scena III, seconda apparizione di Marianna, Minuettatrice appassionata

MARIANNA (riemergendo da dietro la cortina fumogena, sempre composta) –  Rieccomi  qui,  cari miei posteri, in diretta  dall’eternità!  (Mentre parla, compie piccoli passi in sei tempi, inchini sobri,  contenuti.  Il suo portamento  mette in mostra il décolté. Porge la  mano destra  all’inesistente partner descrivendo una S sul pavimento, dopodiché  gli porge la mano sinistra. È chiaramente impegnata  nell’esecuzione di un Minuetto).

GIORNALISTA 3  – Marianna Mozart, se non andiamo errati, vuole rivendicare  la paternità delle musiche di suo fratello?

MARIANNA – Lasciamo  stare  la paternità e la maternità, caro  postero  di  un televisivo.  Io voglio rivendicare i “miei” diritti a realizzare  la “mia”  vera vocazione. Tenga presente che sono nata un  30  luglio (1751).  Sono dunque del segno del Leone, segno  dei  condottieri, dei  capi, degli chef. Tutta la vita ho sognato di  diventare  uno chef.  Ma per colpa di mio fratello non ho potuto.

GIORNALISTA 3 – Ah…! Ora abbiamo capito: Marianna Mozart sognava di dirigere l’orchestra!

MARIANNA – Chef  d’orchestra, io?  Fossi matta! Io volevo diventare  un’ultra-chef teorico-pratica di cucina. Anzi, voglio. Dopo il bicentenario di mio fratello, posso considerarmi finalmente libera dalle catene della  musica,  caro postero di un televisivo. E  ho  un  infinito panorama davanti a me.

GIORNALISTA 4  –  E  lei, signora Emme Emme, sostiene che per  colpa  del  suo famoso fratello…

MARIANNA – Certo! Prima mio padre, poi mio fratello, mi hanno invaso tutto con quell’infra-attività  che è la musica. È chiaro come una  meringa che, se non esistesse la musica, continueremmo a vivere lo stesso. Ma  se  non mangiassimo, moriremmo. Vuol mettere,  postero  di  un giovane, la differenza che c’è tra una pur buona musica e un pasto da  cordon-bleu?  La musica entra da un orecchio ed esce  dall’altro; il cibo entra dalla bocca e ci mette le ore prima di  uscire, del  tutto irriconoscibile… Perché il cibo è  assolutamente  endo, intra, trans, e si trasforma in pelle, ossa, tessuti, carne…!

GIORNALISTA 4 – Capiamo il suo entusiasmo, signora Emme Emme, ma vorremmo  che lei ci spiegasse come cominciò lo scambio musicale -diciamo  così- tra lei e suo fratello.

MARIANNA – Tutto cominciò quando mio fratello era un bimbetto di sei mesi e lo mettevamo sul vasetto a fare i suoi bisognini. Mamma voleva che lo tenessi  buono. “Su, Nannerl, cantagli!”, “Dai, Nannerl,  tienigli le  manine  e cantagli!”. E io passavo le ore a  improvvisare  per lui,  con  la  mia voce di soprano leggero,  delle  bagatelle  del genere  (sempre  dedita alle figure del  Minuetto,  scandisce  con indifferenza le parole della cantilena):

Se il bambino fa la cacca
lo si vede dalla chiappa
che sta sotto la casacca.

Se il bambino fa la cacca
come premio avrà la pappa
fatta con latte di vacca
e segnata da una Kappa.

GIORNALISTA 4  (agli altri) – Non capisco un’acca.

GIORNALISTA 3  – Kappa significa Köchel, il nome di chi ha catalogato  l’opera mozartiana…!  Bisogna informarsi quando si intende fare un  programma importante come questo.

MARIANNA – Ogni Kappa rappresentava il premio della cacca. Mia madre  controllava la cacca. Mio padre controllava se gli avevo composto l’opera uno,  due, tre, quattro… Non la smettevano  di  colpevolizzarmi: “Nannerl,  che sorella sei?” E io, che avevo cinque anni  e  mezzo più  di lui, che l’avrei voluto crescere come un geniale  gourmet, con  pappe pensate apposta per lui -cioè piatti nazionali  europei trascritti,  facilitati  e personalizzati- ho passato  la  vita  a imbottirlo  di musica…! Ormai ci aveva preso il vizio!  (Intenta in un dorso a dorso di ballo).

GIORNALISTA 1 – Questo che lei racconta, signora Marianna, è una prova di  ciò che  ho  letto da qualche parte, vale a dire  che…  l’andare  di corpo…  non  solo eccitava la fantasia di suo fratello,  ma  gli procurava  una  sorta di soddisfazione animale. C’è  poi  la  nota coprolalia…

MARIANNA (un ultimo  inchino indica la fine del Minuetto; torna,  accompagnata dall’invisibile partner, al punto di partenza, dietro la tastiera. Accaldata dal ballo, prende il ventaglio) – Ma come la fanno lunga questi posteri con la coprolalia! Chi non ha mai riso nell’udire o nel pronunciare parole come “cacca” e “culo”?  Perché lei,  signorina mia postera, preferisce parlare di “materie defecabili”  e  di “fondi  schiena”?  Eppoi, chi deve ritenersi più soddisfatto,  chi non  è  riuscito a farla o chi l’ha fatta…? Noi  della  famiglia Mozart  siamo sempre stati giusti in queste cose. Anche mia  madre si  divertiva a parlare, a scrivere, e anche a  mangiare  condito. Sapete come avevamo intitolato, tutti d’accordo, i cànoni che  gli editori  Breitkopf e Haertel hanno ribatezzato “Nichts  labt  mich mehr” (Nulla più mi conforta) e “Lasst froh uns sein”  (Stiamocene allegri)?   (Grasse  risate).  Sentite bene: “Leck mir  den  Arsch recht  shon  sauber”  (Leccami il culo) e  “Leck  mich  im  Arsch” (Vaffanculo)…!

Una  potente  perturbazione  fonico-luminosa sulle parolacce e  le  risate  di Marianna produce la scomparsa della stessa.

MICA SARAI FEMMINISTA!?

MICA SARAI FEMMINISTA?

Questa ricerca sulla figura femminile nella canzone italiana è cominciata nel 1975 insieme ai ragazzi del Liceo Statale Sperimentale della Bufalotta di Roma. Inserita in un programma interdisciplinare delle “materie espressive” (come si diceva allora), finalizzato a spettacolo, contava sull’apporto di Vilda Ciurlo per la drammaturgia e la regia, di Filippo Ottone per la fotografia, e mio per gli arrangiamenti musicali, la concertazione delle voci e gli strumenti. Le classi erano bellissime, e con loro abbiamo messo in scena spettacoli anche più seri e intensi (la Beat Generation, il Futurismo, i Canti di Amore e di Lavoro delle Tradizioni popolari, i Canti della Resistenza Europea alterni alle Lettere dei Condannati a morte), ma il caso volle che le piazze e i teatri di Roma ci richiedessero insistentemente Mica sarai femminista!?: così si intitolava la nostra satira rivistaiola sulla misoginia nella canzone di consumo (e nella pubblicità, e nei luoghi comuni). Ogni volta era un pienone, e non solo nelle salette sperimentali come il Teatro in Trastevere, Spazio Uno, la Maddalena, ma anche al Teatro Argentina, dove lo rappresentammo a favore del Tribunale Russell che giudicava le dittature latinoamericane come criminali di guerra. Il teatro era straripante, Lelio Basso esultava, seduto in prima fila accanto a me che, camuffata, dirigevo gli allievi. Lo spettacolo fu ripreso dalla ReteDue a cura di Alberto Argentini e Roberto Capanna, ottenendo i maggiori indici di gradimento e di ascolto tra i programmi per la riforma. Fu salutato dalla critica come un modo divertente di fare cultura, di intervenire nell’accadimento quotidiano, di decodificare criticamente un materiale che in genere va sorbito in modo passivo. Anna Maria Mori, Beniamino Placido, Mariella Gramaglia, Lea Massari, Giammaria Volontè ne erano entusiasti.

(Prefazione al libro Donna canzonata, edizione Zona, 2007)
Vai alla pagina del libro Donna canzonata

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Un bimbo entrò gridando Mamma Mamma

Un bimbo entrò gridando Mamma Mamma!

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Sembra l’immagine della Madonna

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 Voglio te, una vita, far l’amore tra le vigne

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LIBRI


Gianni Borgna, tredici anni consecutivi come assessore alla cultura di Roma, docente universitario e saggista, analista dei fenomeni nazional popolari come il Festival di Sanremo e di eventi che stanno sul crinale tra destra e sinistra come la morte di Pasolini, presenta il libro di Meri Lao Donna Canzonata, Indagine sconsolata e beffarda sulla donna in un secolo di canzoni italiane, Editrice Zona (2006), a Roma il 24 ottobre 2006. Tra il pubblico ex allievi e colleghi del LUS (Liceo Unitario Sperimentale), luogo dal quale è iniziata la ricerca sulla figura femminile nella canzone italiana. Una serata all’insegna dell’ intensa, curiosa e affabile partecipazione di Gianni Borgna, ripescata e diffusa oggi su YouTube, a un anno della sua scomparsa.

TUFFO NELLA SIRENITÀ 

Nel Festival multiculturale di narrazione e musiche dal mondo Evocamondi 2009 – Blu Oltremare, organizzazione Saida Puppoli – Parco di Villa Smeraldi, Museo della Civiltà Contadina. Il mito, l’anima delle sirene, una performance coinvolgente, femminile, unica. Venerdì 3 luglio ore 18 Sulla scia. Intervento di MERI LAO: Il tango al di là del mare Sabato 4 luglio ore 18 Performance composita Tuffo nella sirenità. Intervento di MERI LAO: La seduzione del femminile oscuro Vedi il programma (pdf) e il volantino (pdf) del Festival San Marino di Bentivoglio, BOLOGNA

Meri Lao per accessibile è meglio

20151031-meri-lao-accessibile-meglio-dismappa-verona-743-300x225Meri Lao per Accessibile è meglio

Meri Lao testimone di accessibilità per dismappa dopo l’incontro “Per non essere postuma” al Teatro Laboratorio di Verona

Guarda la pagina dedicata su dismappa.it

 

 

 

 

Sirene a Revere

Domenica 2 ottobre 2016 Meri Lao a Revere presenta “La Sirena o la donna oscura”

Dal 2 al 30 ottobre, al Palazzo Ducale di Revere (provincia di Mantova), Mostra d’arte interdisciplinare sul tema della Sirena a cura di Michele Caldarelli.
Domenica 2, alle 11 del mattino, nella sala di conferenze del 4º piano, incontro con la sirenologa Meri Lao, che racconterà “La Sirena o la donna oscura” con l’aiuto di immagini della sua sterminata collezione.
Mostra delle opere della pittrice Silvia De Bei, nota per i suoi lavori sull’armonia della sezione aurea in natura e nel corpo umano in particolare.
L’eccezionale posto, al quale si accede solo in auto, ospita anche il Museo del Po, con interessanti documenti in ambito storico, naturalistico e archeologico, e un’ampia raccolta d’arte sugli spiriti dell’acqua.

LA CITTÀ DELLE DONNE
 di Federico Fellini

Fellini con Meri e il ciac del film, foto di Norma Giacchero, segretaria di edizione

Fellini con Meri e il ciak del film, foto di Norma Giacchero, segretaria di edizione


La cité des femmes: Phallo Fellinissimo…!
Provocateur? Inconscient? Fellini ne travaille jamais sans “conseiller”. Il consulte ses “experts” avec l’appétit intéressé d’un vampire. Dans La Dolce Vita, il avait son jésuite. Pour La Cité des Femmes il trouvera une autre muse : la musicienne-écrivain Meri Franco-Lao, l’auteur de “Musique sorcière” (paru en France aux Éditions des Femmes). “Il m’a demandé de lui parler des mythes et des symboles relatifs au féminin, dit-elle. Notre relation a toujours été empreinte d’un profond respect mutuel”. Meri Franco-Lao s’en tirera sans dommage : “J’ai découvert au contact de Fellini que je possédais une santé de cheval! On ne peut pas dire autant de l’ensemble des gens qui gravitent dans son orbite…”
Irène Boelhen, ELLE, mai 1979


"Ti ho delusa? Stai pensando che sono un bugiardo?" Foto fatta sul set da Pierluigi Praturlon

“Ti ho delusa? Stai pensando che sono un bugiardo?” Foto fatta sul set da Pierluigi Praturlon


Le protagoniste de “La città delle donne”
Parla Meri Franco-Lao, musicista, autrice dei libri “Tempo di Tango” e “Musica strega”
Sì, nel film c’è la “città delle donne” o meglio il “regno delle donne”, la località abbastanza inaccessibile e insolita nella quale il protagonista si invischia. Le abitatrici –donne, diverse, altre, incomprensibili– appaiono come creature mutevoli, a volte ieratiche, a volte grottesche, figure belle e compiute, esserini che sembrano larve, che attraggono o ripugnano… Ci sono i vortici, le sabbie mobili, il caos, il silenzio: tutto un magma, e tutto femminile… Però ho l’impressione che questo non sia il vero tema del film: deve esserci un nodo, una rivelazione molto intima, qualcosa che non posso precisare ma che mi incuriosisce molto e che aspetto… come se, nonostante tutto, queste nuove arianne gli dessero il modo definitivo di percorrere il labirinto, e di scoprire una sua verità profonda. (…)
Le donne sul set? Sono tutte donne interessanti, piene di vita interiore, di esperienze non comuni: nei momenti di pausa della lavorazione, non senti conversazioni banali… Ma sono lì in funzione di attrici, anche se molte di loro non lo sono: entrano in qualsiasi parte, al di là della verosimiglianza, della realtà, dell’opinione personale: le parti sono stabilite, tutte, sempre, da Fellini. È vero che ogni scena solleva dei problemi in quanto donne, in quanto femministe, come la maggior parte di queste donne sono (è Fellini che le ha volute, e scelte, tali). Ma è vero anche che le antenne per captare questi problemi, lui ce le ha, e le usa, ogni momento.
Anna Maria Mori, LA REPUBBLICA, 26 luglio 1979


Una donna senza uomo è, Parole e Musica di Meri Lao

Qui lo spartito e il testo della canzone

Qui Meri Lao racconta l’esperienza con Fellini e interpreta la canzone

TANGO da PENSARE 2016

Dal 30 luglio al 16 agosto in Friuli-Venezia Giulia a Colloredo di Monte Albano (Ud) alla Corte del Castello (in ricordo del 40° anniversario del terremoto) e a Duino Aurisina (Ts) alla Foresteria del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico.


Giovedì 4 agosto ore 21 a Colloredo di Monte Albano Incontro con Meri Lao Il Tango dall’epoca d’oro alla globalizzazione.


Venerdì 5 agosto ore 21 a Duino Aurisina  Meri Lao presenta il monologo Tango & Café con pan.


Clicca le immagini per vedere la locandina e il programmaLocandinaProgramma

DIZIONARIO MANIACALE DEL SETTE
dal boeing 777 alle 7 meraviglie, dai 7 peccati capitali allo 007

Il mio libro più ponderoso dopo Oggi musica de La Nuova Italia (vedi sotto). L’ho cominciato 35 anni fa, ma, se negli ultimi 7 mesi non avessi avuto l’inestimabile aiuto della mia amica Mara Chizzolini nell’impaginazione e nel lavoro redazionale, sospetto che questo Dizionario maniacale del sette sarebbe stato il mio libro postumo. Pagine 360, altrettante illustrazioni a colori, editore DigiSet, data di pubblicazione settembre 2013, ISBN 9788890904806. Lungo 707 voci in rigoroso ordine alfabetico si vede il 7 attraversare la geografia, la matematica, la letteratura, l’arte, la musica, la religione, la scienza, la storia, la psicologia, la retorica, i linguaggi, le fiabe, i giochi, le tradizioni popolari, lo sport, i fumetti, i manga, il cinema. Le poesie e le canzoni sul tema del 7 figurano nella loro lingua originale. Distribuito in libreria da Medialibri Diffusione s.r.l. (vetrina)
(qui la pagina dedicata)

LIBRO DI FEDERICO FELLINI, LA CITTÀ DELLE DONNE
SCENEGGIATURA, APRILE 1980
Introduzione di Andrea Zanzotto, Nota di Liliana Betti

Nell’occasione di questa nota introduttiva l’autore desidera ringraziare Ippolita Avalli, Leonetta Bentivoglio, Adele Cambria, Meri Franco-Lao, Delfina Metz, Jodelle Hawks e tutte le altre studiose e artiste che hanno collaborato con suggerimenti e suggestioni alla costruzione della prima parte del racconto.
Menzioni a Meri Franco-Lao:  testo (prima versione) della canzone Una donna senza uomo, scena Yoga della tartaruga, foto pp 5, 39-55.
Aldo Garzanti Editore, 1980


“Insieme a cinque allieve del laboratorio di Musica strega ovverossia di vocalità e gestualità femminile associate allo Yoga. Ciascuna di noi ha scelto il suo colore (quello della calzamaglia) e la sua vocale (per il canto). Fiammetta D’Emilio (lilla, a), Gilberta Alpa (blu, i), Virginia Ciuffini (rosa, ö), Bianca Galvan (rosso, e), Gabriella Spigarelli (bordeaux, o), Meri (verde, u).”

Qui la descrizione della scena filmata da Fellini, dal libro di Meri Lao Musica Strega

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SIRENA PER FELLINI

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1979 n. 1 coda 3 1979 n.1 coda 4

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1979 n.1 coda 6

 

Foto sul set di Deborah Beer, 1979

Sonia Schoonejans, FelliniSONIA SCHOONEJANS, FELLINI

Prefazione di Alberto Moravia, disegno di Lele Luzzati in copertina – Guida al personaggio Fellini e al suo entourage, giorno per giorno, durante le riprese del film La città delle donne. Menzioni a Meri Franco-Lao: varie e testo (prima versione) della poesia Satiro Egerio, pp 49, 54, 61, 156-179. Lato Side 26, marzo 1980

Satiro Egerio

Non vale la pena raccontare
come e quando
il caprone è arrivato fino qui Continua →

BASTA
Storia Rivoluzionaria dell’America Latina attraverso la canzone

Saggio, versione riveduta e ampliata, 352 pagine, 195 canzoni, Edizioni Jaca Book, Milano, 1976 – Meriterà una ristampa digitale 2008 omaggio “alla ragazza che compie 80 anni”. (vetrina)

UOVA di DONNA

Microlibro (mm 50 x 36) di inedito, prodotto in quantitativo di 50 esemplari numerati e firmati, rilegati a mano con carta pregiata e corredati da un’opera originale, in questo caso di Federica Bertino. Edito da Minima Poetica 2007, Caldarelli.

DONNA CANZONATA
Indagine sconsolata e beffarda sulla donna in un secolo di canzoni italiane

Edizione aggiornata di un mio best del 1979 (vedi sotto). Intraducibile. È il mio lavoro più italiano, più antifascista, più impietoso e sarcastico. Ho incluso anche qualche canzone di Berlusconi-Apicella. Potrebbe essere un libro politico utile. Potrebbe. Riportate 772 canzoni a cattivo esempio, 185 pp fitte e strette, Editrice Zona, 2006. (vetrina)

Eventi collegati Continua →

TODO TANGO
Cronache di una lunga convivenza

Tascabili Bompiani, pp 287, 2004, 2015, ISBN 9788845232824.

Meri Lao ha dedicato una vita al tango. Forse una vita non basta, ma è certamente chi ci ha sempre raccontato meglio questa magnifica vicenda. Umberto Eco.

In Europa c’è un vero fervore per la nostra musica, soprattutto in Italia e in Francia. In Italia c’è Meri Lao, e conosce la materia come molti di noi neppure se lo sognano, per giunta con la competenza di una pianista classica. Astor Piazzolla.

È l’ultimo libro sul tango di Meri Lao, un libro documentatissimo che rivela anche l’importante e misconosciuto apporto delle donne e, spazzando via gli stereotipi, permette al lettore di addentrarsi in un rito dove gli emigrati di ieri e gli esuli di oggi si congiungono, officiato da una musica multietnica, da un canzoniere che è filosofia di vita, da una danza unica al mondo. Il libro include una preziosa antologia di 115 Letras di canzoni-tango con traduzione a fronte, un quadro comparativo tra il tango e il jazz, una “opiniabilia” di improvvisati autori e traduttori. Per la parte iconografica il libro si avvale di disegnatori e cartoonist sudamericani ed europei come Flavio Colin, Hermenegildo Sábat, Altan, Ellekappa, Manara, Mannelli, Pazienza, Pratt, Reiser, Staino, Topor, Federica Matta, Cinzia Leone. (vetrina)

Intervista a Meri Lao di Sabina Morandi, LIBERAZIONE, 3/5/2005

È tanto famoso il libro TODO TANGO di Meri Lao che appare in una serie televisiva come libro da comodino! QUI

T COME TANGO

da non confondere con l’omonimo Ed. Melusina, saggio, 540 pagine illustrate, Elleu Multimedia, 2001.
Gli incipít dei 25 tanghi piú famosi, tutti i film, antologia letteraria e una raccolta di 135 canzoni con traduzione a fronte.
Contiene fra l’altro il testo teatrale originale del musical Tangare humanum est, mai rappresentato completo. Trattasi di nove scene per montare un musical da camera con una coppia di attori di prosa, un complesso strumentale e, all’occorrenza, ballerini. Potete leggerne una scena cliccando qui.
(vetrina)

IL LIBRO DELLE SIRENE

Opera di maturità, risale a testimonianze preistoriche sul femminile oscuro, in un continuo confronto con l’attualità del simbolo.
236 pp, 240 foto b/n, 50 foto colore. Di Renzo Editore, Roma, 2000.
(esaurito)

sirene_libriLE SIRENE, UN FEMMINILE IN MOVIMENTO
in Donne in movimento, libro digitale a cura di Eliana Guagliano, pp 135-176

32º Convegno Internazionale di Americanistica, Centro Studi Americanistici, Università di Salerno, Dipartimento Studi Linguistici e Letterari, organizzazione Rosa Maria Grillo, Oèdipus 2011

Vai al PDF 41 pagine colme di immagini

IL VICINO DI SOTTO / EL VECINO DE ABAJO

Scritti bilingui autobiografici e factfiction, di doppia nazionalità, di poesia e narrativa, l’ultimo dei quali, Il mio partner/ Mi compañero ha ottenuto nel 1995 il premio letterario nazionale Luigi Antonelli-Castilenti. 169 pp, Il Mondo 3 Edizioni, Roma 1999.
(esaurito)

QUI recensioni al libro

busto Meri in NUOVO logo COLORSCOLORS COLLECTOR

Nº 79 WINTER 2010/2011 di COLORS MAGAZINE, che festeggia i vent’anni della famosa rivista di design con la storia di 20 COL(ORS)LECTOR, 20 collectors, 20 persone scelte in tutto il mondo per raccontare il loro legame con l’oggetto che raccolgono, catalogano, collezionano.

È la prima volta che penso alle sirene come “oggetto” di collezione, anche se sono diventate un mio pensiero ricorrente.

Continua →

T COME TANGO
Un invito a muoversi al di là degli stereotipi

Non è solo “un altro libro sul tango”, ma un libro diverso: già la copertina ne dà atto. Il tema viene trattato ex novo, con gli strumenti tecnici giusti, e con la libertà e la passione che nascono dalla conoscenza.
342 pagine illustrate, filmografia completa, antologia di 120 testi di canzoni con traduzione a fronte, Guida del Tango in Italia, Edizioni Melusina, Roma, 1996-1997.
Capillare, intelligente, documentatissimo, graffiante, vera summa sul tango, Leonetta Bentivoglio, La Repubblica, dicembre 1998.

TV 1 –  ITALIA SERA

ItaliaSeraArgomento portante Le Sirene, in diretta conduce Piero Badaloni, con Meri Lao, sirena gonfiabile regalatale da Virgilio Savona e Lucia (la metà del Quartetto Cetra), interventi musicali di Simona Marchini, Silvana De Santis e Gianfranco Mari, 3 giugno 1986

SIRENS, Symbols of Seduction

186 pagine, 158 foto b/n e pieno colore, Park Street Press, Rochester, Vermont, 1997, seconda edizione 1999.
L’editore è in procinto di rilanciare i libro, anche per la bellissima menzione fatta dalla romanziera bestseller Sue Monk Kidd nel libro The Mermaid Chair (2005) da cui è tratto l’omonimo film con Kim Basinger (2006).
(vetrina)

LAS SIRENAS Historia de un símbolo

Ensayo, redacción en español abreviada y actualizada de la Autora, 216 páginas, 157 ilustraciones b/n y pleno color, Librería Las Sirenas/Ediciones Era, México, 1995.
(vetrina)
Qui la recensione del libro su RIFORMA del 15 novembre 1995

GARDELIANA

25 testi del repertorio di Carlos Gardel con traduzione a fronte, prefazione di Guido Ceronetti, 60 pp, El Barrio Tanguero, Torino, 1996.

AL CHE Poesie e canzoni dal mondo

Libro che raccoglie 150 brani in dieci lingue diverse (compresi arabo e greco), con traduzione italiana a fronte, 448 pagine, più Musicassetta o Compact con una selezione di 19 canzoni, Erre Emme Edizioni, Roma, 1995.
(vetrina)

Ci vorrebbe un libro. Un libro che ricapitolasse tutti i libri, tutti gli articoli o i saggi che sono stati scritti su Ernesto Guevara de la Serna. Un solo libro, come quello curato dalla musicologa e scrittrice Meri Lao, che distilli e condensi i perché poetici del mito. Ecco: se si volesse consigliare a un giovane un testo per accostarsi alla figura dell’eroe e comprenderla, questo “Al Che” sarebbe quello giusto. Una segnalazione a parte merita l’introduzione, una singolare affascinante rivisitazione della figura del Che praticata attraverso un collage delle parole stesse dei poeti: è come un vertiginoso volo sull’eroe e sul poema della sua fama.
Recensione di Francesco Peleggi, autore del romanzo Anàbasi del Principe

OGGI MUSICA

Manuale per l’insegnamento della musica degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore (Licei a indirizzo musicale, Magistrali), 380 pagine illustrate bicolor, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1989.
(Oltre 200 spartiti per l’analisi musicale e la pratica strumentale e corale).

I TANGHI DI “TANGO”

Raccolta delle corrispondenze apparse sul settimanale umoristico “Tango” del quotidiano “L’Unità”, accompagnate da 50 disegni ad hoc di Altan, Ugolino Cossu, Elle Kappa, Jacovitti, Milo Manara, Andrea Pazienza, Roberto Perini, Sergio Staino, Topor, Vincino e altri, 110 pagine, Editori del Grifo, Montepulciano, 1987.
(esaurito)

VOGLIA DI TANGO Storia e rito, personaggi e testi, fortuna e revival

301 pagine, 40 foto b/n fuori testo, SugarCo Edizioni, Milano, 1986.

LE SIRENE (da Omero ai pompieri)

Saggio, 393 pagine, 275 illustrazioni b/n fuori testo, Antonio Rotundo Editore, Roma, 1985.
Nel capitolo “Le Sirene nella musica” vengono analizzati 220 brani di musica classica e popolare

Lo studio più approfondito sul femminile oscuro dopo Jung (Eleonora Fe’ d’Ostiani, 1985).

Qui Recensioni varie sulla stampa italiana 1985-1986

MUSICA STREGA
Per la ricerca di una dimensione femminile della musica

Saggio, edizione riveduta con foto, 107 pagine, Edizioni delle Donne, Roma, 1980.

MÚSICA BRUJA
La mujer en la música

Saggio, 120 pagine, 6 foto b/n, Icaria Editorial, Barcelona, 1980.

DONNA CANZONATA
Indagine sconsolata ed esilarante sulla donna nella canzone italiana, antologia beffarda di ottant’anni di cattivo gusto e umorismo involontario

Si collega ai corsi di musica e teatro del Liceo Sperimentale della Bufalotta, al Tribunale Russell e a due anni di trasmissioni radiofoniche RAI. 224 pagine, 500 esempi antologizzati. Newton Compton Editrice, Roma, 1979.

MUSIQUE SORCIÈRE

Saggio, 110 pagine, Des Femmes, Paris, 1978.

CANTARÉ – SONGS AUS LATEINAMERIKA

Libro di testi di canzoni e spartiti tratti da Basta!, da Trovatori dell’America Latina, e da Cile, il canto resisterà, con l’aggiunta di foto degli autori e interpreti, Verlag Neues Leben, Berlin 1978.

TROVATORI DELL’AMERICA LATINA

Esegesi di cinque cantautori: Atahualpa Yupanqui, Violeta Parra, Daniel Viglietti, Chico Buarque de Hollanda e Silvio Rodríguez, selezione di testi in totale con relativa traduzione a fronte, 326 pagine, Edizioni Borla, Roma, 1977.
(vetrina)

TIEMPO DE TANGO
La historia, el ambiente, los personajes, los textos, pasado y destino

289 páginas ilustradas, América Norildis Ed., Buenos Aires, 1977.

RECENSIONE DI DELFINA METZ: COSÌ MERI LAO COSTRINSE FELLINI A ESSERE SINCERO

Il Tempo, sabato 8 maggio 2004 Federico Fellini aveva due tabù nel suo rapporto con l’immagine e l’essenza delle donne: la donna incinta e la donna autonoma intellettualmente e sessualmente nei confronti dell’uomo, senza per questo essere lesbica. Ma per realizzare il suo tormentato film La città delle donne (1979), verso il quale soffriva di un blocco creativo totale, dovette scendere a patti con i suoi tabù esistenziali. Continua →

¡HASTA SIEMPRE!

(coautore Fabio Pierini) – Canti e poesie del mondo al Che Guevara, 47 testi originali e traduzione, 147 pagine, Edizioni Borla, Roma, 1977.

HEXEN-MUSIK
Zur erforschung der weiblichen dimension in der musik

Saggio, 96 pagine, Frauenoffensive, München, 1977.

LA NUEVA CANCIÓN CHILENA

Selezione di testi di canzoni cilene tratte da Cile: il canto resisterà, 100 pagine, edizioni ONAE, Roma 1976.

Giovedì 8 maggio 2014, per Les Jours de France à Rome,

Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor, al Teatro di Villa Torlonia – Via Nomentana 70 ore 18:00 –

Dibattito “ Il cinema svelato “ in presenza di:

Lorella di Biase – giornalista Rai 1 – Moderatrice

Corrado Veneziano – regista, attore

Meri Lao – scrittrice, musicista di cinema

Manuel De Sica – compositore per il cinema

PROGRAMMA:

LES JOURS DE FRANCE A ROME
Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor
PARIS-ROME/ROMA-PARIGI: CINEMA IERI E
OGGI | STREET ART CONTEMPORANEA

// Lunedì 5 Maggio – Conferenza stampa
Ambasciata di Francia – Piazza Farnese sala cinema!

// Ore 11:00
In presenza di:
Alain Le Roy – Ambasciatore di Francia in Italia
Eric Tallon – Direttore culturale dell’ Ambasciata di Francia
Paolo Masini – Assessore allo Sviluppo delle periferie Roma Capitale
Sabrina Alfonsi – Presidente del Municipio Roma I
Andrea Valeri – Assessore alla Cultura del Municipio Roma I
Stampa nazionale, internazionale e di settore !!!

// Martedì 6 Maggio – Conferenza “Street art and the City”
Macro Museo d’arte Contemporanea di Roma – Via Nizza!

// Ore 11:00
dibattito sull’ impatto della nuova street art sul panorama urbano
in presenza di:
Giovanna Alberta Campitelli – Direttore Macro
Flavia Barca – Assessore alle Politiche Culturali e alla creatività Roma Capitale
Paolo Masini – Roma Capitale Ass. Sviluppo periferie (Italia)
Andrea Valeri – Roma Capitale, Ass. Cultura Municipio Roma Centro Storico
Sabrina Alfonsi – Presidente Municipio Roma I
Monica Campana – Fondatrice di Living Walls Atlanta (USA)
Gianluca Marziani – Direttore del Museo di Palazzo Collicola – curatore (Italia)
Andrea Catarci – Presidente Municipio Roma VIII
Christian Guemy C215 – street artist (France)
Angela Saltarelli – avvocato di diritto dell’arte Studio Iacobacci (Italia)
Introduzione e Moderazione Stefano S. Antonelli !
A seguire la presentazione Mostra “Paris-Rome/Roma-Parigi, i giorni della street art”
“ Un percorso comparato tra i linguaggi della street art di nuova generazione “ dal
7 giugno al 10 agosto al Macro Testaccio !!

// Mercoledì 7 Maggio – Inaugurazione

Acquario Romano – Piazza Manfredo Fanti!

// Ore 19:30
presentazione e distribuzione del programma
Autorità, Partner, Sponsor, Ospiti della Conferenza in presenza di:
Alain le Roy – Ambasciatore di Francia in Italia
Eric Tallon – Direttore culturale dell’ Ambasciata di Francia
Claudia Ferrazzi – Segretaria Generale dell’Accademia di Francia Villa Medici
Anouk Aspisiecco – Attachée Culturelle dell’ Ambasciata di Francia
Joel Lust – Lycée Chateaubriand
Nicolas Bauquet – St. Louis de France
Jacqueline Zana-Victor – Direzione Culturale Les Jours de France a Rome
Sabrina Alfonsi – Presidente Municipio Roma I
Jerome Coumet – Sindaco del XIII Arrondissement di Parigi
Paolo Masini – Assessore allo Sviluppo delle Periferie Roma Capitale
Andrea Valeri – Assessore alla cultura del municipio Roma I
Dario Marcucci – Presidente R.O.A.M.

// Ore 20:30
Concerto “Le più belle colonne sonore del cinema Italo-Francese”, Cori e Orchestra Giovanile
della Civica Scuola delle Arti di Roma diretti da Annalisa Pellegrini e Gabriele Benigni.
Temi celebri di E.Morricone, N.Piovani, B, Coulais, Y.Tiersen. !!!

// Giovedì 8 Maggio – Cinema ieri e oggi
Institut Français – Centre Saint Louis – Largo Giuseppe
Toniolo !

// Ore 09:00 – 12:00
Proiezione del film “Notre dame de Paris” (1956) di Jean Delannoy in presenza della
classe CM2B del Lycée Chateaubriand.
La proiezione sarà seguita da un dibattito presentato da Valerio De Paolis – Bim distribuzione
e con l’intervento di 3 professionisti del settore !
Teatro di Villa Torlonia – Via Nomentana 70

// Ore 18:00
Dibattito “ il cinema svelato “ in presenza di: !
Lorella di Biase – giornalista Rai 1
Corrado Veneziano – regista, attore
Meri Lao – scrittrice, musicista di cinema
Manuel De Sica – compositore per il cinema
Moderatrice Lorella di Biasi !!!!
Accademia di Francia Villa Medici – Viale della Trinità dei Monti !

// Ore 20:30
Proiezione “Une journée à Rome” regia di Francesca Comencini (2012) – Ingresso libero
in presenza della Presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma Michela De
Biase !!!!!

// Venerdì 9 Maggio – Cinema oggi

Accademia di Francia Villa Medici – Viale della Trinità dei Monti !

// Ore 20:30
Proiezione “Two days in Paris” regia di Julie Delpy (2007) – Ingresso libero
in presenza della Presidente Commissione Cultura del Municipio I Annalisa Secchi !!!!// Lunedì 12 Maggio – OMAGGIO A CARLO LIZZANI
Institut Français – Centre Saint Louis
Largo Giuseppe Toniolo
In collaborazione con il Lycée Chateaubriand!!!

// Ore 18.30 – 20:00
Ricordo del Maestro e del suo impegno sociale
In presenza di: Francesco Lizzani | Martina Bonichi – critica | Maurizio Testa – giornalista,
scrittore | Massimo Calanca – Presidente Cinema Avvenire, critico e psicoterapeuta !

// Ore 20:00
Cocktail !

// Ore 21:00 – OMAGGIO A CARLO LIZZANI
Proiezione del film “Celluloide“ (1996) regia di Carlo Lizzani
La storia della realizzazione di “Roma città aperta” (1954) di Roberto Rossellini !!!
// 7 giugno – 17 agosto
Paris-Rome/Roma-Parigi, i giorni della Street Art
Macro Museo d’arte Contemporanea di Roma – Testaccio

// Ore 18:00
Inaugurazione della mostra “Paris-Rome/Roma-Parigi, les jours du street art”, un percorso
comparato tra i linguaggi della street art di nuova generazione, curata da Stefano S.
Antonelli, artisti in mostra: !
C215 – Francia / Alexone – Francia / Popay – Francia / Epsilon Point – Francia / Philippe
Beaudelocque – Francia / Seth – Francia / 108 – Italia / Moneyless – Italia /Eron – Italia / Tellas
– Italia / Lucamaleonte – Italia / Andreco – Italia !!!!!!!

 

LES JOURS DE FRANCE A ROME
Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor
! Jacqueline Zana-VIctor
zana-victor.jacqueline@orange.fr

ORA DI MUSICA

Manuale rielaborato per l’insegnamento della musica negli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore, 255 pagine illustrate bicolor, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1976.

MUSICA STREGA
Per la ricerca di una dimensione femminile della musica

Saggio, 95 pagine, Edizioni delle Donne, Roma, 1976. Sarà internazionalmente ritenuto il primo gender’s study in materia.

TEMPO DI TANGO
La storia, lo sfondo sociale, i testi, i personaggi, la fortuna, il revival

Testi in lingua originale e traduzione e fronte, 235 pagine illustrate b/n, Casa Editrice Valentino Bompiani, Milano, 1975. (Primo saggio sul genere musicale rioplatense pubblicato fuori dai paesi d’origine, collana diretta da Umberto Eco).
RADIO 1 – Voi ed io
Qui la nota attrice Ave Ninchi legge e commenta il libro appena pubblicato. Da notare come, con simpatia e humour, venga privilegiato l’aspetto letterario del tango (e del libro), assoluta novità all’epoca.

CILE: IL CANTO RESISTERÀ

Libro che raccoglie 68 canzoni cilene, testo originale e traduzione a fronte, musica trascritta su pentagramma, 284 pagine, Edizioni Jaca Book, Milano, 1974.
(vetrina)

¡BASTA!
Canciones de testimonio y rebeldia de américa latina

Versione in spagnolo della stessa autrice, 355 pagine, 182 canzoni, testi originali e traduzione in spagnolo a fronte, trascrizione musicale su pentagramma, dizionari, 355 pagine, Ediciones Era, México, 1970, 1974.

CANCIONES DE LUCHA Y ESPERANZA

Publicación parcial del libro Basta! (textos y partituras de canciones), Santiago de Cile, 1973.

Testo di Luciana Cisbani pubblicato da “Enciclopedia delle donne” – aprile 2012

MERI LAO

Milano 1928 – Roma 2017


A bordo del Principessa Mafalda – 1928 Tornando in Italia dopo otto anni di vita a Buenos Aires, la madre mascherata da capitano e il padre il più in alto nella foto

A bordo del Principessa Mafalda, 1928. Tornando in Italia dopo otto anni di vita a Buenos Aires, la madre mascherata da capitano e il padre il più in alto nella foto


Meri in braccio alla madre sul Conte Verde, verso l'Argentina - 1930

Meri in braccio alla madre sul Conte Verde, verso l’Argentina, 1930

Nasce a Milano, da genitori anarchici, antifascisti e anticlericali appena rientrati in patria dopo otto anni di Sudamerica. I coniugi Franco “La Merica” l’avevano fatta con successo installando macchine per fabbricare la pasta, ma ormai stranieri in Italia decidono di riprendere l’avventura dell’emigrazione con la bimba di due anni: America, appunto, detta Meri. Prima infanzia a Buenos Aires, poi a Montevideo dove già viveva uno zio campione di nuoto e possessore di una biblioteca “esoterica”, paradossale pungolo per la formazione di quella bambina che da allora sarà immersa in buone letture, buon teatro, buon cinema, buona musica.


In un picnic a Maldonado (Uruguay), 1934. Io con la bambola nera, la famiglia paterna e in alto il caro Gregoriio Zidar, impresario con gli Stati Uniti

In una grotta di Piriápolis, 1938. Con i genitori e i Locatelli, la “seconda famiglia” di Buenos Aires


M.Benedetti, M.Claps, P.Neruda, E.Rodríguez Monegal, I.Vilariño, M. C. Portela, en la sede del semanario Marcha, 1947.

L’Argentina e l’Uruguay, in prima linea e in prima fila negli anni 1930-50 nei settori delle politiche sociali e dell’istruzione, richiamavano il meglio degli artisti e degli uomini di cultura. A 17 anni conosce Pablo Neruda e poco più che adolescente si impegna nel giornale «Italia Libera» e nella «Voce Italiana», programma radiofonico di cui cura la rubrica letteraria e musicale. Sono quelli anni formativi in cui Meri impara a tradurre, testimoniare, andare in scena, insegnare ed esercitare la critica, quella critica indignada, umoristica, sarcastica che sarà una delle sue cifre stilistiche. Sperimentatrice, è scrittrice e musicista da sempre. Scoperta la naturale inclinazione per la musica, inizia a studiare pianoforte, a 16 anni tiene i primi concerti e a 21 conclude gli studi all’Instituto Formación Profesores Agregados dell’Uruguay, ottenendo il titolo di insegnante di Musica e contestualmente l’assegnazione del posto pubblico. Irrequieta e curiosa, Meri frequenta al contempo il corso “Arte y Teatro Moderno” presso la Facultad de Humanidades, dove si laurea con due tesi Personajes femeninos en la obra de Ibsen e Futurismo: el arte de los ruidos. Nel 1949 si sposa con Folco Lao, ex ufficiale della Marina italiana che progettava e costruiva case wrightiane. Il piccolo appartamento della giovane coppia, in mezzo ai teatri del centro di Montevideo, è un luogo di riunione di musicisti, letterati, architetti. In quell’atmosfera culturalmente densa, nel 1950 decide di tradurre in spagnolo Il Console di Gian Carlo Menotti per il Colón di Buenos Aires e la Storia dell’Architettura Moderna di Bruno Zevi.


Meri en las “casas raras” construidas per Folco en Piriápolis, 1950

 


Nel 1953 salpa per Parigi da sola, dove si forma e perfeziona con la pianista Eliane Richepin, maestra e amica entrañable il cui marito, Tristan Richepin, le farà da impresario nel fortunato decennio della sua carriera pianistica. L’attività musicale proseguirà poi con concerti alternati a conferenze su Luigi Nono, Aldo Clementi e la musica d’avanguardia più in generale. Alla fine del 1954 il figlio Curzio nasce a Roma, dove Meri si è ormai stabilita e dove l’attività letteraria e di etnomusicologa “impegnata” assume via via forme sempre più compiute.


Meri Lao tuvo la suerte de ser retratada por Antonio Quintana, que estaba ocupado en la grandiosa iniciativa Las manos de Chile, fotografiiando cientos de manos de obreros y campesinos. Cerro Santa Lucía, Santiago de Chile, 1962

Meri Lao foto 2 Antonio Quintana, Sgo de Chile, 1962

Meri Lao, Antonio Quintana, Sgo de Chile. 1962

Meri Lao, Antonio Quintana, Sgo de Chile. 1962


Simón Blech, Meri Lao, Riccardo Malipiero - Concerto per Dimitri con la Orq.Sinfónica de Rosario, 2 agosto 1963

Simón Blech, Meri Lao, Riccardo Malipiero, concerto per Dimitri con la Orq.Sinfónica de Rosario, 2 agosto 1963

Nel 1965 l’invasione degli USA nella Repubblica Dominicana le ispira la Cronologia delle invasioni imperialistiche nell’America Latina, che verrà pubblicata sui Quaderni Piacentini, mentre a Parigi l’editore Maspero dà alle stampe Basta! Chants de témoignage et de révolte de l’Amérique Latine, inedita raccolta di canti di protesta di un intero continente corredata da traduzioni e trascrizioni su pentagramma. Eternamente in viaggio tra Parigi, l’America Latina e l’appartamento di Trastevere, con il ’68 ormai alle porte Meri frequenta rivoluzionari, guerriglieri, latinoamericani di passaggio in Europa, conosce Violeta Parra e Atahualpa Yupanqui.


La Habana, julio 1969

La Habana, luglio 1969

Tra il 1969 e il 1971 si stabilisce a Cuba, dove “trascina” marito e figlio. Lì lavora all’ICAIC insegnando musica applicata al cinema di animazione, e all’ICR come consulente radio e TV.

Carta

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Quel periodo di intenso fervore politico e sociale la vede impegnata nella traduzione spagnola di Lettera a una professoressa di Don Milani, che conoscerà ripetute edizioni in Uruguay e Argentina.


Chiusa la parentesi cubana, Meri torna definitivamente a Roma, dove l’amicizia con Astor Piazzolla (che affida a lei la scrittura di tutti i suoi programmi di sala in Italia e in Svizzera) inaugura uno dei filoni principali della sua sfaccettata produzione artistica: quella dedicata al tango. Sul genere musicale rioplatense scrive nel 1975 Tempo di tango (La storia, lo sfondo sociale, i testi, i personaggi, la fortuna e il revival).

Foto trucha tomando mate con Gardel, libro Tempo di Tango, 1975

Clicca sull’immagine per l’articolo completo


A partire dagli anni ’70, l’appassionata poliedricità di Meri si concentra su temi legati alle donne; nel 1976 fa scalpore il suo Musica strega. Per la ricerca di una dimensione femminile nella musica, ritenuto il primo gender’s study in materia. E sarà proprio un suo laboratorio di vocalità femminile legata al gesto ad attirare l’attenzione di Federico Fellini, allora in cerca di “femmine mostruose” per La città delle donne. L’amicizia con Fellini (che userà la sua canzone Una donna senza uomo come elemento drammaturgico scatenante una nota sequenza) ha su Meri un forte valore maieutico: la porta infatti a interpretare se stessa in una scena del film e la stimola al contempo ad avviare quella ricerca sulle Sirene di cui è oggi una delle maggiori esperte mondiali. Ecco spiegato perché, pubblicato nel 1985, Le Sirene (da Omero ai pompieri) porta la dedica «A Federico Fellini, mostro che mostra e mostrifica, Sirena egli stesso».


Meri in mezzo agli allievi del Liceo Unitario Sperimentale, studio RAI, Roma, 1976

Meri in mezzo agli allievi del Liceo Unitario Sperimentale, studio RAI, Roma 1976

Meri in mezzo agli ex allievi del Liceo Unitario Sperimentale, Roma 2012

Meri in mezzo agli ex allievi del Liceo Unitario Sperimentale, Roma 2012

Estudiantes


Meri Lao, Sergio Staino, Roberto Perini, Angese, Vincino, David Riondino, Paolo Hendel, Domenica del Corriere 8 ottobre 1986

Gli anni di insegnamento di Storia della Musica e del Teatro nei licei sperimentali di Roma, le collaborazioni con riviste e giornali latinoamericani e italiani (dal 1985 al 1987 cura la rubrica «Il tango della settimana» nel settimanale umoristico Tango dell’«Unità»), nonché le molteplici attività legate al mondo del genere musicale rioplatense – da lei coltivato per oltre un trentennio come saggista, commediografa, pianista, compositrice, cantautrice, conferenziera – inducono Meri a fondare nel 1995, insieme a Roman Gubern, l’Accademia Scientifica del Tango e del Bolero in Italia, istituita presso l’Istituto Cervantes di Roma. Il suo testo più intimo e profondo resta Il vicino di sotto / El vecino de abajo (1999), opera autobiografica bilingue dove a cantare sono le molteplici anime di Meri Lao, donna irregolarmente vulcanica, testimone irriverente da oltre sessant’anni di panorami musicali, sociali, politici e poetici non solo europei. Nei primi anni del XXI secolo, Meri dà alle stampe Todo Tango. Cronache di una lunga convivenza, summa sui generis di un mondo culturale e sociale prima che musicale. A coronamento di un’esplosiva attività creatrice, Meri Lao ha ricevuto nel 2001 il Premio Tenco per l’opera di diffusione della canzone latinoamericana, nel 2007 il Premio Musica Europa alla Carriera del Versilia Jazz Festival e, nel 2008, il premio Capri dell’Enigma – Letteratura. Ultimo cronologicamente, il Dizionario maniacale del Sette, sorta di raccolta enciclopedica che spiega in 707 voci il significato del numero in tutte le epoche e culture, spaziando dall’arte alla religione, dalla canzone alla scienza.

Meri Lao è autrice di una mostra (rimasta inedita) dedicata all’uovo, ai molteplici usi, significati e ruoli attribuiti a questa forma nel corso dei secoli in ogni campo dello scibile umano. Ultime opere-omaggio alle sue due grandi passioni sono i filmati antologici Sirene nel cinema internazionale e Tango nel cinema internazionale, ragionati e raffinati montaggi delle scene più rappresentative di film (tutti in versione originale) dai primi del Novecento al 2014.


Vedi anche

 

VIRINOJ (in esperanto, Donne) è un documentario prodotto da Ars Millennia nel 2012 e diretto da Rodolfo Martinelli. Isabel Russinova intervista tre donne approdate a Roma con il loro ricco mondo “straniero”.

CUBA RIE
La rivoluzione cubana attraverso i suoi umoristi

Un’esperienza triennale a Cuba raccontata insieme ai vignettisti più noti, 240 pagine illustrate b/n, Gabriele Mazzotta Editore, Milano, 1972.

BASTA
Storia rivoluzionaria dell’America latina attraverso la canzone

Saggio in cinque volumi di 58, 73, 85, 91 e 135 pagine, con 182 canzoni in totale, testi originali e traduzione italiana a fronte, trascrizione musicale su pentagramma, dizionari, e musicassetta antologica di 90 minuti, Edizioni Jaca Book, Milano, 1970.

È disponibile il Dizionario maniacale del sette

VETRINA

Umberto Eco, dedicandomi la sua bustina di Minerva (l’Espresso 13/03/2014), mi ha lanciato al settimo gradino della goduria.

Eco-Meri-Lao-Sette

Umberto Eco con Meri


Quarta b


Sfoglia le prime 15 pagine del Dizionario maniacale del sette


VETRINA


Le 7 del Sette

Vai al PDF – Le strade del Sette – Meri Lao


Guarda i brevi video su i Fiori del Male, rivista on line di cultura antica e contemporanea, in cui Meri Lao presenta singole voci del Dizionario maniacale del sette


RAI5 intervista Claudio StrinatiRAI 5 Arte intervista Meri Lao

qui il video: da 8:02 a 11:30 Meri Lao col suo Dizionario maniacale del sette intervistata da Claudio Strinati.
Chiesa San Marcello al Corso o dei Sette Santi Fondatori, Roma, 3 agosto 2014


Cara Meri, la bellissima recensione di Eco è l’ennesima prova del fatto che i veri grandi (che sono pochi) sono anche le persone più disponibili e generose, mentre le mezze calzette (o se preferisci le mezze seghe) sono i più arroganti.
A.M. – marzo 2014

Non smetti mai di stupirci, Meri. Solo tu potevi concepire un’idea così geniale e portarla avanti con tanta ricchezza inventiva e rigore di ricerca.  Brava bravissima! Il Dizionario maniacale del sette è un libro veramente ‘aperto’, erudito e fantastico insieme.
Paola Pallottino – febbraio 2014


EVENTI COLLEGATI

> 23/04/2015 Meri Lao conduce un seminario sul tema Contare, cantare e raccontare per non dare i numeri. – Aula Montuori – ex Mattatoio, piazza Giustiniani, ROMA3, ore  15.
Nell’ambito dei seminari svolti dai docenti di Matematica del Dipartimento di Architettura, proff. Corrado Falcolini, Paola Magrone, Laura Tedeschini-Lalli; intervengono i proff. Giovanni Longobardi, Michele Emmer, Ginevra Salerno.
Vorrei consigliare per la passione e la curiosità un libro: Meri Lao, Dizionario maniacale del sette, un viaggio visionario su tutti i possibili utilizzi del numero sette in 707 voci, pubblicato dall’autrice in proprio, libro che ha avuto gli elogi di Umberto Eco. Scrive nella introduzione Meri Lao, personaggio leggendario della cultura musicale e letteraria tra Europa e Sudamerica: “Se è vero, come ha detto Albert Einstein, che non tutto ciò che può essere contato, conta, e non tutto ciò che conta può essere contato, penso che ci sia sempre l’occasione di assaporare la radice comune delle parole cantare e incantare, contare e raccontare.”  Michele Emmer.

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cremadelsette> 26/05/2014 Meri Lao presenta il Dizionario maniacale del sette, intervistata da Luciana Cisbani, per il Caffè Letterario di Crema, al Teatro San Domenico (piazza Trento e Trieste) – ore 20:45. Guarda la locandina dell’evento

 


> 29/03/2014 – Venezia, Intervento di Meri Lao su Matematica e Musica (Dizionario maniacale del sette) – Palazzo Franchetti, Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, ore 14:30 – Convegno di Matematica e Cultura 2014 (pdf) ideato da Michele Emmer
Guarda il video su Youtube
MatematicaMusica


> 28/03/2014 L’infinito e incrociato universo di Meri Lao, ponte tra continenti temi e saperi, Università degli Studi di PADOVA, Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Corso di aggiornamento professionale in Studi latinoamericani e dei Caraibi, aula L, ore 16.30 (qui il pdf del volantino).

Padova 11 28marzo2014Padova 7 28marzo2014 (2)


> 14/12/2013 – Teatro del Sale, Firenze. Sergio Staino presenta Meri Lao “Dizionario maniacale del sette” con l’accompagnamento di sette tanghi per fisarmonica eseguiti in scena da Gianni Coscia. – Cena ore 19.30. Spettacolo ore 21.30.


> 03/12/2013 – Radio Vaticana intervista Meri Lao. Eclettica, geniale, instancabile, Meri Lao, origini italiane ma naturalizzata argentina, compositrice, ricercatrice e scrittrice, porta alle stampe il suo Dizionario maniacale del sette, una insolita passeggiata attraverso i segreti teologici, magici, mitici e storici di un numero dispari, appunto il sette. Un’occasione, per Laura De Luca per incontrare nuovamente un’artista ultraottantenne, portatrice di un entusiasmo di ragazza.

Ascolta l’intervista a Meri Lao – clicca QUI  


> 07/11/2013 Presentazione del Dizionario maniacale del sette. Con Meri Lao l’arch. Stefania Tuzi, dell’Università La Sapienza, e altri colleghi ed ex allievi del Virgilio presso Casa Argentina, Via Veneto 7, Roma, brunch letterario ore 13.

Stefania Tuzi e Meri Lao

Meri Lao con Patrizia Giancotti e Andreana Spinola

 

BASTA!
Chants de témoignage et révolte de l’amérique latine

Saggio, dalla Conquista a oggi, storia del Continente attraverso le canzoni di contenuto sociale; 145 testi nelle lingue originali (spagnolo, portoghese, créole, guarany, quechua) con traduzione in francese a fronte, trascrizione musicale, dizionario dei ritmi e degli strumenti, 255 pagine, François Maspero Editeur, Paris, 1967. (Libro assolutamente pioniero sia come ricerca, sia come diffusione effettiva della musica popolare di 20 Paesi latinoamericani).

 

Encuentromeri_cuba_photoQui il pdf di  “Encuentro Canción protesta” (3.4MB)

FARE MUSICA

Coautore G.Pirandello. Manuale per le Scuole Medie, 200 pagine illustrate bicolor, materiale didattico in appendice, tre dischi, 1968.

FELLINI-Valladolid_smallENCUENTRO CON MERI LAO

Valladolid (Spagna), Facoltà di Filosofia e Lettere, martedì 26 giugno 2012

Meri Lao, musicista e scrittrice italo-uruguayana, esperta in Tango e in Sirene evviva la differenza, autrice di Musica strega ritenuto internazionalmente il primo studio di genere in tale materia, ci parlerà del suo lavoro “militante” col nuovo cinema latinoamericano, delle sue lezioni di musica agli studenti di animazione a Cuba, di traduzioni, doppiaggio e altri problemi in Italia, e della grande opportunità che ha avuto di collaborare con Federico Fellini, esperienza d’arte e di amicizia esigente e feconda. Una testimonianza esclusiva, inedita, con molta ironia. Proiezione del film La città delle donne.

Continua →

EVENTI COLLEGATI

> 19/10/2013 I SOGNI DI FEDERICO FELLINI: il perturbante nell’arte con Italo Moscati, Paolo Fabbri, conducono Andrea Baldassarro e Fabio Castriota, interviene Meri Lao. Cineteca Nazionale, Sala Trevi, Roma, Sabato 19 ottobre 2013, ore 19:30.

 


> 1-8/07/2012 Tango Diférente, incontro con Meri Lao, che presenta Tango & café con pan, yoga and scenes from La città delle donne. Ponderosa, BERLINO, Germania.
Una settimana di ricerca dedicata a esplorare la fusione del Tango con altre tecniche, stili, concezioni. Seminari, lezioni e ballo aperto.
Video: Tango diferente (vedi l’evento completo)

 


> 12/08/2009 DA AMARCORD A NUOVO CINEMA PARADISO, MUSICA DA FILM IN GRAN CONCERTO. Portoverde di Misano Adriatico (Riviera Romagnola). Nora Angelini (canto) Stefano Pecci (saxofono), Simonetta Pesaresi (pianoforte).  Il concerto si conclude con la canzone Una donna senza uomo è, parole e musica di Meri Lao, per il film di Fellini La città delle donne.

 

 


sciamano 2006 pontedilegno> 07/08/2006 Dallo Sciamano allo Showman, Festival della Canzone Umoristica d’Autore IV edizione, Valcamonica (Bs), organizzato dal Centro Culturale Teatro Camuno, e guidato da Nini Giacomelli e Sergio Bardotti in collaborazione con il Club Tenco di Sanremo. PAGINE DI MUSICA, PONTEDILEGNO, Piazza XXVII Settembre, ore 17.30 Meri Lao presenta il divertente libro Donna canzonata che si concentra su come la donna è stata cantata dai parolieri italiani in un secolo di musica; a illustrare il tema con la musica dal vivo, interviene Gerardo Balestrieri sia nel corso del pomeriggio sia alle 21, nella serata dedicata invece al video di Meri Lao Il Fellini che ho conosciuto.

 


Locandina Lecce, 2006> 30/06/2006 Merilaomilonga – Tango sulla terrazza del Circolo tennis «Merilaomilonga» del venerdì siglata dal Circolo Arci Blutango. Appuntamento, alle 22, sulla terrazza del Circolo del Tennis «Mario Stasi» di Lecce.

IL MANIFESTO – ALIAS: IL TANGO DALLA PARTE DELLE DONNE

Alias n° 33 – Agosto 2010 – Articolo di Meri Lao

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illuminarRitratto continuo, una video installazione femminile, plurale, di Francesca Molinaro

Meri Lao ha scritto "ILUMINAR" sulla mano

Meri Lao ha scritto “ILUMINAR” sulla mano

Ritratto continuo mod. 3.375.020.000, riferito al numero approssimativo di donne nel mondo, è un ritratto di gruppo al femminile in cui le singole donne sono espressione di un nuovo concetto d’identità sociale. L’artista chiede a ogni donna partecipante di riflettere sul proprio ruolo e di sintetizzarlo sporcandosi le mani per scagliare un messaggio al di là del video.
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma, Viale delle Belle Arti.
Sabato 30 novembre 2013 – 5 febbraio 2014.


Trecentosessantacinque giorni da Donna

www.365d.it

365D – Trecentosessantacinque giorni da donna è un libro in grande formato di ritratti fotografici e storie di donne. Come in un calendario, 365 donne raccontano un fatto accaduto nella loro vita in quel particolare giorno. Donne famose o sconosciute, di tutte le età, estrazione sociale e provenienza geografica in una successione di storie poetiche o drammatiche, violente o romantiche, contraddittorie, reali. Mostra fotografica itinerante di tutti i ritratti delle donne presenti nel libro.

Centrale Montemartini – Via Ostiense 106 – Dal 2 al 25 marzo 2012

Meri Lao alla Mostra, accanto alla foto firmata da Sham Hinchey e Marzia Messina.


Interviste sugli studi di genere, 1980-1993

Parte 1 – Meri Lao nel programma Musica Sera – Labirinti musicali di A. Ramadori e D. Palladini, 1980.
Meri parla del libro “Musica Strega”, ricerca di una dimensione femminile rimossa della musica, e del contributo al film di Fellini “La città delle donne” con la scena della tartaruga, vocalità femminile unita allo yoga.
Parte 2 – Meri Lao nel programma Muove la Regina di D. Palladini e A. Foti, settembre/ottobre 1993.
Meri racconta la storia “politica” e “magno greca” del suo nome, il suo rapporto con il maschile, la differenza di genere dell’informazione, il libro delle Sirene e il messaggio ultimo delle incantatrici del mare.
Guarda il video su TouTube

Interviste sugli studi di genere

PIAZZOLLA

Piazzolla nella metro Lima/Avenida de Mayo di Buenos Aires in un mural di ceramica realizzato da Hermenegildo Sábat

In Europa c’è un vero fervore per la nostra musica, soprattutto in Italia e in Francia. In Italia c’è Meri Lao, che conosce la materia come molti di noi neppure se lo sognano, per giunta con la competenza di una pianista classica.
En Europa hay un verdadero fervor por nuestra música, sobre todo en Italia y Francia. En Italia está Meri Lao, que conoce la materia como muchos de nosotros ni se lo sueñan, y por añadidura con la competencia de una pianista clásica.

Entrevista de Astor Piazzolla a Clarín, Buenos Aires, septiembre 1976


logoSAREBBE PIACIUTA MOLTO A PIAZZOLLA

Un’analisi musicale del Libertango per chi non legge la musica.

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Radio – TV

La prima volta che sono entrata in una radio avevo 10 anni, era a Buenos Aires, mi ha portato un radioamatore e colombofilo amico di mio padre, e ho suonato L’Arlesienne di Massenet (Miredosi mi-mi…), pezzo che non si usa più, nemmeno per scandire gli esercizi di ginnastica ritmica. Ho imparato il mestiere della radio a Montevideo a 17 anni, con Umberto Scazzocchio e la trasmissione culturale La Voce Italiana, ero di casa a radio Carve, radio El Espectador, SODRE, perciò mi sento a casa mia davanti ai microfoni o alle telecamere di qualsiasi studio di radio o televisione (e sono tanti) in cui ho avuto il piacere di essere invitata. Continua →

Teatro

Avevo 13 anni quando un’insegnante delle medie mi ha portato a vedere Louis Jouvet, e da allora non ho più smesso di andare a teatro e di inseguire le grandi compagnie straniere di passaggio. Ho assistito alle prove di Margarita Xirgu, ho formato gruppo con Juan Bosch, Pepe Estruch, Jacobo Langsner, Roberto Pérez Soto, Angel Rama, Ducho Sfeir, Mimí Satre, Taco Larreta, China Zorrilla; ho tradotto, ho scritto commedie (sfruttando la vis comica), ho collaborato con altri dietro le quinte, ho trovato il modo di dirigere il coro mimetizzandomi tra il pubblico. Solo dopo i 52 anni ho osato calcare le scene in un one woman show sempre cangiante di musica e di parola intitolato Tanghitudine, e ora chi mi ferma più, come cantautrice, come cantattrice o a presentare i miei Dvd in azioni performative…

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Cinema

Non farò mai un film. Non lo so fare. In compenso sono una spettatrice esigente: capisco quando un film è fatto male e quando gli attori sono schiappe, anche se battono i record di biglietteria e vincono l’Oscar. Già da bambina, ogni sabato come d’uso laggiù, frequentavo le matinées per minori nel cinema del quartiere: quattro film di seguito, a episodi, del tipo L’Atlantide di Pabst e Lost Horizons o Shangri-La con Ronald Colman (dovevo essere molto piccola perché qualche compagnuccia perfida mi aveva convinta a inghiottire le noccioline americane con la buccia). Con mia madre andavo qualche volta alla vermouth, soprattutto al Metro, noto cinema del centro. Vedevamo i film nella lingua originale, con i sottotitoli in spagnolo. Ci si faceva l’orecchio alla lingua e si era svelti a leggere. Inoltre, ci si affidava alla pagina di critica cinematografica di giornali come Marcha: io non mancavo mai di informarmi sui film proibiti ai minorenni. Un giorno il cinema Metro proietta un film doppiato: le amate voci dei nostri attori preferiti erano state sostituite da ignote voci con forte accento messicano…! Da non credere. Grandi proteste del pubblico, mia madre mi trascina fuori, va a chiedere alla cassa il rimborso del biglietto. Si scatenerà una campagna di massa, la gente boicotterà il doppiaggio, che sarà tolto a furor di popolo. In Italia, guarda gli scherzi del destino, mi capiterà di lavorare nella traduzione e nel doppiaggio di molti film, di metterci la musica e la voce, di essere chiamata per entrarci, nella parte di me stessa. Sono stata prodiga a elargire dei soggetti: non avrei mai creduto che me li trafugassero.

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> Giovedì 8 maggio 2014 intervento di Meri Lao al dibattito Il cinema svelato
LES JOURS DE FRANCE A ROME
Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor
PARIS-ROME/ROMA-PARIGI: CINEMA IERI E
OGGI | STREET ART CONTEMPORANEA
Guarda il programma completo

SALVIAMO LE SIRENE
di Stefania Rossini
31 ottobre 2008

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Intervista “ONNICOMPRENSIVA”
di Daiana Paoli

 

 

FEBBRAIO 2007

Volver, il verbo del tango. La nostalgia per le persone che non ci sono più, per la giovinezza che ormai è lontana… Si vorrebbe tornare indietro, ma lo si può fare solo con la memoria, aggrappandosi ai ricordi. Volver al passato, volver a casa, volver indietro… Tornare, dunque. Y ella vuelve. Meri Lao torna alle sue origini, in questa intervista che mi concede nello studio della sua casa romana a Monteverde. Definirla un’artista a tutto tondo forse non basta. Lei, che come ha detto Umberto Eco, “ha dedicato una vita al tango ed è certamente chi ha sempre raccontato meglio questa magnifica vicenda”, ritorna con la memoria alla sua infanzia, trascorsa fra Uruguay e Argentina. All’inizio furono i suoi genitori, emigrati in Sudamerica quando Meri aveva solo due anni, a indirizzarla allo studio del pianoforte. Aveva quattro anni, la piccola, quando a casa sua era ospite una soprano, che all’indomani doveva fare un’audizione importante. Stava provando un brano della “Madame Butterfly”, a cappella. Ma sbagliava un acuto. La bambina la corresse subito, e cantò il sol bemolle. Nello stupore di tutti.

“L’avevo sentito qualche volta, in un disco. E mi era rimasta stampato nella mente. Si scoprì poi che avevo l’orecchio assoluto. Sembra che sia congenito”.

Gli anni passano rapidissimi, mentre la giovane Meri, impegnata negli studi del liceo, nei primi concerti pianistici, trova anche il tempo di coltivare il tango.

“Una forma che mi rappresenta, nata attorno il 1880 su entrambe le sponde del Rio de la Plata, a Buenos Aires e a Montevideo, dove ho vissuto gli anni formativi. Se fossi cresciuta a New Orleans o a Los Angeles mi sarei occupata di jazz”.

A 25 anni decide di dare una svolta alla sua vita. Vende il pianoforte e parte. Destinazione: Parigi. Torna così per la prima volta in Europa e inizia subito a respirare quel clima di grande fermento musicale che caratterizza in quegli anni la capitale francese. Conosce Pierre Boulez e Pierre Schaeffer, entra nel vivo della cosiddetta “Musique Concrète” che sta nascendo nell’ambiente parigino .

“Frequentavo molto i teatri di Parigi. Le cene con gli artisti a fine spettacolo erano i luoghi ideali dove scambiare opinioni sulla cosiddetta “nuova musica”. Quella musica di cui poi scriverò anche nei manuali per la Nuova Italia del 1968, affrontando in tutte le sue sfaccettature quella che sarà l’avanguardia. Studiavo il piano con Eliane Richepin e, guarda caso, Tristan Richepin, suo ex marito, dopo molti anni sarebbe stato il mio impresario con programmi anticonformisti, lui nipote del famoso accademico Jean Richepin che nel 1913 aveva lanciato il tango rioplatense nelle vetuste sale della Sorbonne”.

Quando alla fine del ’54 Meri arriva a Roma, la capitale si sta lentamente riprendendo dal dramma della seconda guerra mondiale. Non è ancora esplosa la dolce vita. Ma Via Veneto di sera già inizia a riempirsi di luce e di persone in cerca di cose nuove.

“Cominciai a insegnare Storia della musica e del teatro nei licei sperimentali di Roma. Feci vari progetti innovativi, con i miei allievi della Bufalotta. Volevo trasmettere loro qualcosa che andasse oltre alle semplici lezioni di musica. Che sapessero leggere criticamente i testi, e come trasmetterli in maniera originale”.

Meri si ambienta perfettamente nella Capitale e conosce i più grandi compositori dell’epoca. Lo Studio di Fonologia Musicale di Milano sarà il fulcro attorno al quale in Italia si svilupperà l’avanguardia musicale: viene creato ufficialmente nel 1955 nella sede della Radio Audizioni Italiane (RAI). I fondatori sono Bruno Maderna e Luciano Berio come direttori artistici, insieme al fisico Alfredo Lietti e al tecnico Marino Zuccheri. La caratteristica di questo studio è quella di una apertura e di un interesse a tutte le varietà di elaborazione sonora. Per un buon periodo è uno degli studi più all’avanguardia in Europa: ha nove oscillatori, dei generatori di rumore, vari modulatori, un pannello di filtri, un Tempophon (un regolatore di tempo e frequenza che permetteva di variare la durata del tempo di registrazione mantenendo inalterata l’altezza).

“In quel periodo conobbi Luigi Nono e Bruno Maderna, insieme a amici del cinema come Kim (Franco Arcalli), Valerio Zurlini, Sergio Canevari. Aldo Clementi, che ho risentito recentemente dopo tanti anni, e mi ha riconosciuto subito la voce. Antonio De Blasio, Franco Evangelisti, tutti loro mi davano molto materiale, erano sempre gentili e disponibili. Erano molto fiduciosi di quello che stavano facendo come gruppo d’avanguardia. Io sono andata anche da Petrassi, avevo preparato le sue Invenzioni, nel momento in cui mi trovavo alla frontiera tra lasciare il piano e dedicarmi a seminari, convegni e insegnamento. Non c’è molto repertorio per pianoforte di musica contemporanea, purtroppo. Ricordo che Petrassi mi parlò molto bene delle opere di Ennio Morricone e aggiunse: “Peccato che si sia dedicato al cinema!”. Finalmente, però, quest’anno si sono accorti che meritava l’Oscar! Io ero sempre alla ricerca di materiale nuovo, ho parlato anche con la vedova di Luigi Russolo, ma degli intonarumori non era rimasta nessuna traccia. Anzi, sperava avessi io qualcosa da poterle dare del Maestro! Allora si faceva tutto sulla memoria, sul sentito dire, non come oggi. Era veramente difficile cercare materiale! In quel periodo di grande fermento dell’avanguardia italiana, fui invitata ad andare in una tournée ufficiale, organizzata dal ministero degli Esteri, e accettai con molto entusiasmo. Ho suonato il Concerto per Dimitri per piano e orchestra di Riccardo Malipiero, in varie capitali sudamericane. Andai anche a Tunisi, dove ho tenuto un seminario sulla musica elettronica e sulle avanguardie musicali italiane.

Nei primi anni Sessanta Meri tornava spesso in Sudamerica per delle tournée, era una vera e propria passionaria dell’avanguardia. Rinnovava sempre i suoi programmi con varietà e gusto, ma non lasciava da parte il tango.

“Mi piacevano e continuano a piacermi, i pianistoni – Liszt, Chopin, Schumann, Bartók – ma ho sempre messo nei programmi dei miei concerti brani di musica contemporanea, alcuni scritti per me. Non ho mai ritenuto che il tango fosse inferiore. Mescolavo il tango Malena con Rachmaninov perché mi veniva naturale, come se fossero memorie delle dita nella tastiera. La contaminazione, che va così di moda oggi, la facevo già da quel dì. In genere cominciavo i concerti con la musica contemporanea e poi finivo coi romantici. All’inizio il pubblico rimaneva un po’ stupito perché non era abituato a queste innovazioni. A distanza di anni, qua in Italia, ancora oggi trovo dei programmi che si ostinano a ripetere le stesse sonate, le stesse opere.”

Ma oltre a esibirsi e studiare, Meri Lao ha scritto anche molti libri. Il primo nel 1967, quando l’editore François Maspero le pubblica Basta. Canti di testimonianza e rivolta dell’America Latina, una raccolta di centinaia di canzoni con traduzione e trascrizione musicale su pentagramma.

Il titolo originale è Basta! Chants de témoignage et de révolte de l’Amérique Latine, che ha un record piuttosto particolare: è stato il libro più rubato nelle librerie francesi. Costava molto per le tasche ‘rivoluzionarie’… Il libro arrivò in bozze di stampa nelle mani di Fidel Castro, che mi inviò subito un telegramma, invitandomi a Cuba. Ci andai per un mese. Mi proposero di fermarmi per sempre. Ma, anche se non credo a certi avverbi di tempo, tornai per poco a Roma e da lì di nuovo un aereo per Cuba. Tre anni trascorsi in quella magnifica isola, vissuti intensamente, ho anche tagliato la canna da zucchero col machete, follie del lavoro volontario collettivo, all’Istituto della Radio Televisione avevo l’incarico di riorganizzare la musica cosiddetta per i giovani, e all’ICAIC insegnavo come applicare la musica nel cinema d’animazione, scelta, montaggio, anelli, strumenti fai da te”.

Ma Meri Lao, nei suoi numerosi saggi sulla musica, si è occupata anche dei trovatori latini, dalla celeberrima cilena Violeta Parra fino a Pablo Milanés e Silvio Rodríguez, e li ha fatti conoscere al grande pubblico.

“Violeta la conobbi in Francia nel 1965 e a Cuba poi ho rivisto i suoi due figli, dopo il suicidio di lei… A soli 47 anni si è tolta la vita, non ha retto il ritorno in Sudamerica, che negli anni della sua permanenza europea aveva cambiato totalmente volto. E poi il dolore per un amore finito le ha fatto premere il grilletto. Ho partecipato anche al documentario Viola Chilensis che ricorda la sua figura. Nel mio libro “Trovatori dell’America Latina” del 1975 parlo molto di lei, della sua musica e dei suoi testi, che ho raccolto e tradotto. Nel libro Trovatori dell’America Latina ho anche antologizzato Atahualpa Yupanqui, il capostipite, l’uruguayano Daniel Viglietti e il brasiliano Chico Buarque de Hollanda.

A Cuba venivano da me Pablo Milanés e Silvio Rodríguez, ragazzi di grande talento, sono stata anche loro insegnante all’ICAIC. Silvio, a soli vent’anni, aveva composto già migliaia di canzoni. Rilegava i testi con due viti a farfalla, in un blocco più alto che largo, e suvvia a cantarle con la chitarra, che grande fantasia musicale. Tutti questi “miei” trovatori hanno vinto poi in Italia il premio Tenco, tranne purtroppo Violeta, che non davano premi postumi.

Anche Meri ha vinto questo premio, per l’operatore culturale, nel 2001. Così recita la motivazione: “musicista, musicologa, scrittrice, ricercatrice che ha approfondito e divulgato in particolare temi legati alla didattica musicale e al ruolo della donna nella canzone, ma soprattutto, da vera sirena, ha attirato il pubblico italiano ed europeo nei segreti della grande canzone latinoamericana, diventandone studiosa tra i massimi del mondo”.

Sirena, l’hanno definita. Lei, conoscitrice del tango tra le massime al mondo, è anche una grande, grandissima esperta di sirene, di cui possiede una raccolta iconografica impressionante, che conta oltre 4000 raffigurazioni, per non parlare di musiche e di video. È questa una delle sue più grandi passioni, scaturite sul set, quando lavorò a fianco di Federico Fellini nel suo film Le città delle donne del 1980, per il quale Meri compose un tango congo, che funge da leit-motiv della prima parte della pellicola. Una donna senza uomo è, tradotto da lei stessa in sei lingue, che potrebbe porsi come un inno femminista allegro e ironico.

I suoi libri più celebri sono quelli sul tango. Il primo volume sul tema lo pubblicò a Milano e a Buenos Aires nel 1975. Titolo: Tempo di tango. Negli anni successivi, manderà in stampa anche Voglia di tango, T come tango e Todo tango… Su questo tema Meri Lao non si stanca mai di scrivere, né di parlare. Vorrebbe scalzare tutti i luoghi comuni (“ballo sensuale”, “nato nei bordelli malfamati”) che lo schiacciano e impediscono di capirne l’essenza, la vera storia, profondamente intrecciata a quella dei nostri emigranti che partivano in cerca della Merica, al Rio de Plata, alla fine del XIX secolo.

“Ancora non c’era un libro sul tango o i pochi che c’erano trattavano solo i singoli localismi, i pettegolezzi sui divi del momento. Io invece ho pensato di scrivere di tango con una certa universalità, per i non addetti ai lavori. Per me e per i latinoamericani in genere, il ballo è l’aspetto più vistoso, ma non il principale. Importa la musica, le orchestre, gli arrangiamenti. E importano le parole. Nei miei libri figurano cento, centocinquanta testi di canzoni nella lingua originale, con la traduzione a fronte. Sono gli stessi tanghi che si ballano oggi, nelle milongas italiane tanto di moda. Li ho incamerati nella memoria sin da bambina, è un piacere enorme interiorizzarli, capirli, riconoscerli”.

Alcuni tanghi a contenuto sociale, però, sono stati censurati in Sudamerica. Fraintesi o forse temuti proprio per ciò che volevano trasmettere a chi li ascoltava.

“Il tango è stato proibito dalla dittatura, sì. Gardel, morto nel 1935, fu censurato addirittura nel 1976 per alcuni suoi testi ritenuti sovversivi. Dónde están?- canta il tango, domandandosi sempre dove sono gli assenti, dove sono le voci del passato. Così quando vedo le donne disperate, a Plaza de Mayo, che piangono i figli scomparsi, che inalberano cartelli chiedendo dove sono, non posso fare a meno di pensare a questo Ubi sunt ossessivo del tango”.

Ora Meri Lao ha appena concluso una lunga tournée nelle maggiori città italiane, con lo spettacolo “100 anni di tango”, con la conduttrice Maria Teresa Ruta, Pier Aldo Vignazia, Willy Pasini, medici e psicologi, per far conoscere alla gente le capacità terapeutiche del tango.

Instancabile nella sua frenetica attività, Meri non si ferma un attimo. Ora sta ultimando il suo Dizionario maniacale del sette che andrà presto in stampa. Un nuovo libro, una nuova avventura per questa “sirena latina”. Così si chiama il suo sito, visita imperdibile per i navigatori di Internet affascinati dal mondo della musica sudamericana. Potete scriverle un’email e riceverete sicuramente una risposta. “Non capisco proprio le persone cariche di segretarie che non ti rispondono mai! O sono accidiosi senza rimedio o sono cafoni!”, mi ha detto con quel suo accento meravigliosamente “ispanico”, segno inconfondibile di un passato sudamericano che è oggi parte integrante del suo presente romano.

Speciale per Mosaico Italiano di Rio
Coccodrillo per Gina Galeffi

di Meri Lao, Roma

30 luglio 2005 Continua →

IL FELLINI CHE HO CONOSCIUTO
Lettura “live” di un racconto che ho scritto su questa mia esperienza di lavoro e di amicizia esigente e feconda. Basti pensare che il mio primo libro sulle Sirene, tradotto in varie lingue, l’ho dedicato “a Federico Fellini, mostro che mostra e mostrifica, Sirena egli stesso”.
Un Fellini e il suo cinema raccontati in maniera inattesa, sottovoce e con ironia. La lettura in pubblico è corredata da una brochure contenente frammenti di recensioni, poesie, lettere, disegni ad hoc di Fellini, foto scattate sul set de La città delle donne, la scena coreografico-vocale di “musica strega”, spartito e testo del tango congo Una donna senza uomo, diventato il leit-motiv della prima parte del film.

Durata: un’ora.  Il racconto può essere fatto in italiano, spagnolo o francese. Necessità tecniche: leggìo in piedi, riproduttore e schermo per proiettare video.

L’Istituto Cervantes di Roma, che mi ha patrocinato l’iniziativa il 5 maggio 2004 nella prestigiosa sede di Piazza Navona, ha curato la pubblicazione della brochure, di cui dispongo di un buon numero di copie.
L’ho ripetuta alla NY University, alla Loyola di Chicago, all’università di Uppsala, al Teatro de la Caja Duero di Salamanca, alla Feria del Libro di Santo Domingo, a Rede Mulher di São Paulo, all’Università di Salvador de Bahia, alla Facultad de Filosofia y Letras di Vallodolid.

Qui la pagina dedicata a Fellini

ARTICOLI E CONTRIBUTI BREVI


XXXIV CONGRESO INTERNACIONAL DE AMERICANÍSTICA,
Salerno 14-16 de mayo 2012
Tiempos y lugares de (de)formación, Ponencia de Meri Lao

EL BURDEL:  LUGAR COMÚN,  MITO Y MITOMANÍA DEL TANGO

El origen prostibulario del tango es producto de la imaginación de dos primos y del refrite exegético -posterior y sucesivo- de varios “prominentes” escritores e “investigadores”.

Eso me escribe días pasados Ricardo García Blaya, titular de la excelente y documentadísima página web “Todotango.com”. Los dos primos aludidos son Luis y Héctor Bates, que, en su Historia del tango de 1936, afirmaron que el género rioplatense “vivió su infancia y buena parte de su pubertad -permítasenos la expresión- en casas de baile de muy segundo orden, en ‘peringundines’ y lupanares”.

Continua a leggere la relazione >


ALIAS – IL MANIFESTO, I creativi e il punto, 31 Marzo 2012

In questo articolo Meri Lao mette a punto tutto il suo disappunto, con una punta di ironia – appunto per non cambiare – sulla mania di molti “creativi” italiani, nata di punto in bianco e continuamente giunta a un punto morto che per loro è un punto fermo e un punto franco, ma che a molti di noi sembra un punto di non ritorno e l’unico punto  in cui non si può coincidere con i giovani – si suppone che i “creativi” siano anagraficamente giovani –, quando l’intero paese non fa che perdere punti,  questi  puntigliosi di m. (emme puntata)  solo pensano a puntare, convinti di fare così più punti degli altri.  Ma vadano a puntare la selvaggina. 


Tre racconti di Meri Lao in rivista cubana

Cuestiones de “género”, digo yo. Tres cuentos de Meri Lao: Las bombachitas, Pies delicados, Relación sobre el gesto, pp. 31-36
La Siempreviva, Revista Literaria – Instituto Cubano del Libro, La Habana, nº 1 – 2011


ARTICOLO SU MERCEDES SOSA – La cantora argentina per eccellenza, scomparsa domenica all’alba
Liberazione, 6 ottobre 2009

Leggi l’articolo >


La canzone di protesta:
Si gridava Basta! E la rivoluzione sembrava possibile

di Meri Lao per Treccani Portale, Dossier Scuola 2008

Leggi articolo Treccani.it >


Speciale per Mosaico Italiano di Rio, Coccodrillo per Gina Galeffi
di Meri Lao, Roma, 30 luglio 2005

Leggi articolo  >


Programma di sala per Tango, Vals, Tango della coreografa Ana María Stekelman,
Teatro Massimo Bellini, Catania, 6 giugno 2004 PDF 


Poeti nella canzone latinoamericana al Convegno del Club Tenco “L’anima dei poeti.
Quando la canzone incontra la letteratura”, Sanremo, 24 ottobre 2003


Programma di sala per il Concerto straordinario di Juanjo Domínguez,
Rassegna Nuove Carriere-CIDIM, Palermo, 6 novembre 2002


Traduzione delle canzoni di lingua spagnola, in La Tradotta,
Storie di canzoni amate e tradite
, atti del Convegno del Club Tenco
“Tradutori & Tradittori”, Sanremo, 24 ottobre 2002, Editrice Zona, 2003


Tango e Desaparecidos, in Latinoamerica e tutti i Sud del mondo,
Trimestrale n.73, settembre-dicembre 2000


Latinoamerica in salsa italiana, settimanale La Rinascita,
Roma, 15 settembre 2000


Programma di sala per A fuego lento della coreografa Catherine Berbessou,
Teatro Comunale di Ferrara, 2 marzo 2000


Ponencia en el Coloquio “El fenómeno tanguero y la literatura”,
Berlín 13-15 febrero 1997, Vervuert Verlag, Frankfurt am Main, 2000 …


Programma di sala sui coreografi Andy De Groat, Catherine Berbessou, Ana Stekelman…


Programma di sala per María de Buenos Aires, operita in due parti e sedici quadri,
musica di Astor Piazzolla, testo di Horacio Ferrer  –Teatro di Verdura di Villa Castelnuovo,
Teatro Massimo di Palermo,  3, 4, 6 luglio 1999


Contributi alla guida Argentina Uruguay curata da Alfredo Luís Somoza,
ClubGuide, Milano, 1996-2000


Intervento …V Congresso Internazionale di Studi sulle Utopie
presso diverse università italiane, 1995


Vari articoli in Symphonia, Tesori musicali della Radio Svizzera Italiana,
numero dedicato a Piazzolla, settembre 1992


È morto Piazzolla, tanghista impertinente,
Giornale della Musica, Torino 8 luglio 1992


Articolo su Debussy… in Die Symbolisten und Richard Wagner,
a cura…1991


Capitolo sulle Sirene in Dadapolis, Caleidoscopio napoletano
di Fabrizia Ramondino e Andreas Friedrich Müller, …1989


Rubrica “Il Tango della settimana” nel supplemento settimanale umoristico
“Tango” de l’Unità, diretto da Sergio Staino, dall’8 marzo 1986 ininterrottamente
al 4 maggio 1987


Programma di sala per la tournée El Tango di Milva e Piazzolla,
Ater/Bouffes du Nord di Parigi, aprile 1985


Tra i fondatori del Club Tenco, presenta – Atahualpa Yupanqui e Daniel Viglietti (1980),
Silvio Rodríguez (1985), Gilberto Gil (2002) alla Rassegna per la Canzone d’Autore
Luigi Tenco di San Remo  [cfr. libri Basta, Storia rivoluzionaria dell’America Latina
attraverso la canzone
e Trovatori dell’America Latina]


Fragmentos de “Tiempo de tango”, Primer Diccionario Gardeliano de El Corregidor,
Buenos Aires 1985


“…“ in Marilyn a cura di Marco Giovannini e Vincenzo Mollica,
Edizioni Lato/Side, 1982


Versi d’amore raccolti da Giovanna Maioli 1982…


La letteratura latinoamericana e la sua problematica europea,
Tavola rotonda dell’Istituto Italo-Latinoamericano di Roma / La Sorbonne Nouvelle
Littérature Comparée di Parigi /  Università di Roma, ottobre 1976


Articoli su quotidiani (Paese Sera, Manifesto, Unità, Repubblica) e riviste specializzate
(Tempi Moderni, Symphonia, Dansons Magazine, Didattica di Riforma, Kemi-Hathor,
Terra Nuova Forum,  Idea, Metamorfosi,  Abitare, La Rinascita della Sinistra)


I Tupamaros e la canzone, Tempi Moderni, 26 ottobre 1971


“Cronologia delle invasioni in America Latina”, Numero 31 di Quaderni Piacentini, 1967


Articolo del 23 aprile 1965 pubblicato dal settimanale uruguayano Marcha in cui Meri Lao recensisce il denso periodo di concerti di musica contemporanea in Italia, da Pierre Boulez che dirige l’ultimo Strawinsky (Elegia a Kennedy), e culmina col suo Pli selon pli. Il Wallenstein di Mario Zafred. I memorabili concerti di Musica e Resistenza tenuti al Comunale di Bologna con la direzione di Dino Bellugi e Bruno Maderna con i Cori della Pietà morta di Valentino Bucchi su poesie di Franco Fortini, il VII Concerto di Petrassi, i Cori di Didone di Luigi Nono. PDF

Teatro_EliseoTANGO & CAFÉ CON PAN
Monologo musical-didattico per cantattrice: un modo divertente di penetrare nella musica del tango, un invito (irresistibile) a partecipare cantando in coro, la sorpresa di mettere a posto un’infinità di input che avevano inconsapevolmente registrato le nostre orecchie.

Durata: mezz’ora. Necessità tecniche: leggìo alto, sgabello girevole alto da bar, buona illuminazione, microfono a pinza.

Vai a TANGOLAO, le pagine dedicate al tango


Meri con Pan

20/06/2010 – Brescia
Meri Lao presenta Tango & Café con pan
in occasione del X Solstizio di Tango, organizzato a Brescia da Los chicos del Tango.

Guarda il video


Napolitango

30/05/2010 – ROMA, Teatro Eliseo.
Giancarlo Sepe, in occasione del suo nuovo spettacolo Napoletango, invita in scena Meri Lao, sua amica di vecchia data, che racconta il tango degli emigranti (voce, pianoforte, immagini d’archivio e di famiglia), e recita il suo monologo Tango & Café con pan.

Guarda il video

A questa seguirono molte altre occasioni, a Brescia, Trani, Nami, Berlino, Padova, Venezia.

 

IL TANGO NEL CINEMA INTERNAZIONALE
Si tratta di un montaggio delle scene più rappresentative del tango, riprese da circa 200 film, tutti in versione originale. Nessun commento, nessuna sigla, solo un cartello in testa a ciascun frammento a indicare l’anno, il regista, gli interpreti specifici. Materiale tutto d’archivio storico, volto a scopi didattici, esegetici, stimolo ideale di discussione e di critica. Eventi. Ho escluso deliberatamente i film argentini perché volevo mostrare il “fenomeno tango” nelle sue propaggini: fatto straordinario di costume, di imitazione passiva, di eccellenza artistica, di colonizzazione culturale, dove il ruolo di Hollywood è determinante nella formazione dell’immaginario collettivo.

Il lavoro, della durata totale di oltre cinque ore, si presenta diviso in 5 parti: 

  1. Dal 1912 Max Linder Max Professeur de Tango al 1946 Charles Vidor Gilda (50’40”)
  2. Dal 1947 Charlie Chaplin Monsieur Verdoux al 1973 Nando Cicero Ultimo Tango a Zagarol (48’20”)
  3. Dal 1975 Eduardo Manzano Brochero Canciones de nuestra vida al 1992 Martin Brest Scent of a Woman (42’52”)
  4. Dal 1993 Markku Pölönen Onnen Maa al 2001 Adam Shankman The Wedding Planner (41’5”)
  5. Dal 2002 Robert Duvall Assassination Tango al 2014 Wolfram Kampffmeyer Wallflower tango (45’5”)

TANGO, FENOMENO DI COSTUME INTERNAZIONALE
Realtà e stereotipi. Antologia del tango nel cinema, per decade, dal 1912 a oggi.

Illustrazioni con video.


IL TANGO, QUESTO URUGUAYANO SCONOSCIUTO
Senza campanilismi, con tenerezza, cercando di fare emergere la parte del tango rioplatense che gode di minore visibilità. “Intervista impossibile” a Gardel a bordo del Conte Verde, nel 1930.

Illustrazioni con video.


ITALIANI DEL TANGO

Il progetto, basato su una ricerca interdisciplinare di prima mano che desterà non poche sorprese, intende documentare e celebrare gli artisti nati in Italia tra il 1850 e il 1950 che, partiti per l’Argentina e l’Uruguay, hanno dato un apporto rilevante al tango.
Si tratta di una nutrita schiera di compositori, strumentisti, scrittori, parolieri, cantanti, editori, fondatori di case produttrici cinematografiche, sceneggiatori, registi, attori, ballerini.
Dedicando loro una o due giornate di festa, per esempio il sabato e la domenica in due diversi luoghi della Regione.
In gemellaggio con personalità del tango di Buenos Aires, tramite collegamenti virtuali Skipe in grande schermo e/o incontri tra viaggiatori in cerca dei loro avi e parenti.

mappa-regioni-con-italiani-del-tangoSpazi richiesti:
sala con grande schermo per filmati e Skipe, palco per esibizione teatrale e concerto, tavolini per cena, sala da ballo.

 

Motivi per cui una Regione italiana dovrebbe appoggiare il progetto Italiani del Tango
Assistiamo negli ultimi anni a un proliferare di associazioni, manifestazioni, festival, che coltivano il tango come ballo; anche l’attenzione dei media dimostra questa tendenza in crescita: dalla pubblicità alla televisione, nessuno si lascia sfuggire una citazione al riguardo.
Questo progetto implica un coinvolgimento a livello comunale, regionale e nazionale, e al tempo stesso una diffusione dell’evento nella sua interezza e peculiarità.
Il tango è stato recentemente proclamato dall’Unesco “un bene culturale immateriale che personifica la diversità culturale e il dialogo, rappresenta l’essenza di una comunità, e pertanto merita di essere salvaguardato.”
È questo precisamente il criterio che informa il progetto Italiani del Tango: risalire alle radici culturali italiane ignorate dai media e misconosciute dal pubblico, per scalzare tanti facili stereotipi e scoprire un senso profondo di appartenenza.


A BRACCETTO DEI FRATELLI EXPOSITO, ECCELLENZE DEL TANGO
Homero il poeta, Virgilio il musicista, visti da vicino e lasciandoci condurre dalle loro opere d’avanguardia che hanno saputo raggiungere la più ampia popolarità.

Stampati coi testi originali e traduzioni a fronte, illustrazioni con video.

Ripresa del 2010 a Brescia


INIZI DIMENTICATI DEL TANGO – INICIOS OLVIDADOS DEL TANGO
Un invito ad anticipare di 50 anni la storia del tango, per scoprire non poche sorprese che situano il genere rioplatense tra le forme più originali…

Relación de Meri Lao en el Colloque International du Tango, EHESS, Paris 29.10.2011


EL BURDEL: LUGAR COMÚN, MITO Y MITOMANÍA DEL TANGO
L’ennesimo tentativo di sfatare, con nuove pezze d’appoggio, lo stereotipo più incallito del tango (la nascita nel bordello). A partire da quanto esposto al XXXIV Congresso Internazionale di Americanística, Salerno maggio 2012.

Illustrazioni in Power Point. In spagnolo o in italiano.


Vai a TANGOLAO, le pagine dedicate al tango

SIRENE NEL CINEMA INTERNAZIONALE

Si tratta di un montaggio delle scene più rappresentative delle Sirene, riprese da circa 160 film, tutti in versione originale. Nessun commento, nessuna sigla, solo un cartello in testa a ciascun frammento a indicare l’anno, il regista, gli interpreti specifici. Materiale tutto d’archivio storico, volto a scopi didattici, esegetici, stimolo ideale di discussione e di critica, eventi. 

Il lavoro, della durata totale di circa 4 ore, si presenta diviso in 4 parti:

  1. Dal 1904 Méliès La Sirène al 1948 Phil Harris Minnie the Mermaid (26’44”)

  2. Dal 1951 Charles Walkers Texas Carnival al 1969 Franco Rossi Odissea (28’53”)

  3. Dal 1970 Federico Fellini I Clowns al 1989 Musker & Clemens The Little Mermaid (19’31”)

  4. Dal 1990 Serge Pennard Sous le signe du poisson al 2011 Rob Marshall Pirates of Caribben (26’21”)


SULLE SIRENE

Forte del vasto materiale raccolto e studiato in più di trent’anni, nonché delle varie elaborazioni pubblicate sul tema, ecco un’analisi di genere per ripensare alle Sirene come simbolo in continua trasformazione. Il richiamo all’avventura estrema: ascoltare l’inascoltato. Leggerezza di donna, profondità marine, allarme. Parlando su immagini inattese in PowerPoint. Le Sirene o l’enigma del femminile. Le Sirene o la donna oscura in senso junghiano.

Qui la pagina dedicata alle SIRENE

DONNE DELLA MUSICA LATINOAMERICANA
Firme poco conosciute di brani celebri. Vite appassionate, tra l’accettazione e il rifiuto da parte dell’ambiente. La alta professionalità paga?

Illustrazioni in video.

DonneMusLat.Chabuca Granda, peruviana (2)  DonneMusLat - La messicana Consuelo Velázquez (2)  DonneMus.Lat. Chiquinha Gonzaga brasiliana (2)

LA DONNA NELLE CANZONI ITALIANE
da un’indagine sconsolata ed esilarante sulla donna nella canzone italiana,cent’anni di cattivo gusto e  umorismo involontario, che si collega ai corsi di musica e teatro del Liceo Sperimentale della Bufalotta, al Tribunale Russell e a due anni di  trasmissioni radiofoniche RAI. I parolieri messi a nudo tra le madri angelicate e melense alle altre da fagocitare, disprezzare e ammazzare. Ideale per un 8 marzo diverso.

Illustrazioni in audio e video.

Mamma canzonata: solo per lei la lor canzone vola, relazione al Convegno “Madre de-genere. La maternità tra scelta, desiderio e destino”, Università di Padova, maggio 2008

mucsicaCONCERTI

Simón Blech, Meri Lao, Riccardo Malipiero – Concerto per Dimitri con la Orq.Sinfónica de Rosario, 2 agosto 1963

Qui molti manifesti della carriera artistica di Meri Lao

LIBRI

Vedi l’ampia BIBLIOGRAFIA. Oltre a libri su tango, canzoni dell’America Latina, la donna nella musica, comprende anche testi di alfabetizzazione musicale.

DISCHI

Meri Lao ha curato e/o realizzato una trentina di dischi, sia legati ai suoi libri (didattica musicale, canzoni rivoluzionarie dell’America Latina, cantautori latinoamericani, canti del mondo al Che Guevara), sia sui propri spettacoli musicali di tango.

DISCHI CURATI E/O REALIZZATI

Continua →

TANGATA BAROCCATangata Barocca

Prima audizione per quintetto d’archi della Tangata Barocca di
Meri Lao 13/01/13

Teatro Basilica di San Pancrazio

ENSEMBLE D’ARCHI DELLA CAPPELLA LUDOVICEA
VIOLINO Alberto Mina
VIOLINO Paolo Piomboni
VIOLA Antonio Bossone
VIOLONCELLO Carlo Onori
CONTRABBASSO Antonio Sciancalepore

UOVA DI DONNA
Satira fantapolitica, allegoria sui trionfi e i crolli delle rivoluzioni, monologo. Il tema dell’Uovo parte da una ricerca multimediale a 360 gradi, come abituale in Meri Lao: una pièce Ovalis, per tre personaggi, co-autrice Vilda Ciurlo, un microlibro edito da Minima Poetica 2007 Caldarelli, un racconto.

Il monologo è stato recitato dall’autrice per la prima volta al Teatro Quirino di Roma, per la terza edizione di Bravò, nel dicembre del 2006.

 

 


UOVA DI SIGNORA
Laboratorio di pedagogia teatrale nelle scuole primarie (3ª o 4ª elementare) da svolgere in due o tre ore. Dopo aver studiato con l’aiuto di apposite immagini le figure geometriche e gli animali vivipari, ovovivipari e ovipari, prove collettive di lettura del testo teatrale, per arrivare alla rappresentazione finale.

HuevosDeMujer

 

HUEVOS DE SEÑORA al Liceo Cervantes
Versione per bambini e in spagnolo di Uova di donna di Meri Lao rappresentata il 9 giugno 2009 al Liceo Cervantes di Roma, classe 3ª Primaria, maestro Pascual Russo Alba. Con Alberto, padre di Elena; Maria, madre di Nicanor; Ana, madre di Martín, e Meri, nonna di Aria.

30 ott 2014-IV A della scuola Franco Cesana, Roma

 

30 ottobre 2014
IV A  della scuola Franco Cesana, Roma

CoroCORO

CANTI DI VITA E AMORE, DELLA RESISTENZA EUROPEA, DELL’AMERICA LATINA

Coro “Rosso un fiore” del Liceo Unitario Sperimentale di Roma diretto da Meri Lao. Teatro Politecnico, Festa dell’Unità Ponte Milvio Flaminio, Roma, ottobre 1975

Locandina del Liceo Sperimentale

 

 

SyreneSYRENE AL TEATRO VASCELLO

Il 16 e il 17 Novembre 2010 al teatro Vascello di Roma lo spettacolo di Maria Grazia Sarandrea SYRENE.

I ballerini si liberano a una contaminazione di generi e stili che dialogano tra loro: il tango con il flamenco, il contemporaneo con le danze rituali, il ballo di Melusina delle saghe cavalleresche con la liturgia di Yemaya, divinità del mare di origine afrobrasiliana. Il primo brano musicale che verrà eseguito è composto dalla nota sirenologa Meri Lao. Il 16 e il 17 Novembre 2010 al teatro Vascello di ROMA

IN CERCA DEL SETTE PER IL MONDO
Presentazione del libro Dizionario maniacale del sette, numero che definire “magico” è troppo poco. Dalle sette meraviglie alle sette stelle dell’Orsa, ai sette peccati capitali. Dalla coccinella septem punctata alle sette vertebre cervicali. Dal sette apocalittico al sette nella matematica. Dal sette nella musica (note, scale, chiavi, ecc.) al sette nel cinema, nel teatro, nelle fiabe. Un viaggio divertente attraverso vari livelli e culture.

Illustrazioni in PowerPoint

Qui la pagina dedicata al libro

Meri_Yoga_ScauriYOGA con Meri Lao
Classe 1928, ho un’energia “inesauribile e contagiosa”: lavoro, viaggio, mi tengo aggiornata, uso Internet come una ragazza. Penso che ciò si debba al fatto di praticare lo Yoga sin dalla adolescenza, quando il caso mi fece incontrare Jiddu Krishnamurti, l’antiguru dell’insegnamento liberatorio, in giro di conferenze nel Sudamerica. Ho trasmesso questa forma di “autodisciplina permanente” agli amici, agli allievi, ai colleghi. Continua →

EVENTI COLLEGATI


immagine-revere> 02/10/2016 Meri Lao a Revere (Mn):
La Sirena o la donna oscura  (vai all’evento)

SIRENE – mostra personale di SILVIA DE BEI
Un mito letto e interpretato per immagini e parole, tra fascinazione, armonia, incantamento e bellezza, un viaggio scandito dai dipinti di Silvia De Bei basati sui canoni armonici della Sezione Aurea

Inaugurazione domenica 2 ottobre 2016 – ore 11
Per l’occasione interverrà la sirenologa Meri Lao che racconterà Le Sirene con l’aiuto di immagini della sua sterminata collezione

Qui la presentazione completa


Trasimeno> 20/06/2015 Meri Lao all’isola maggiore del Lago Trasimeno: performance su Le sirene o il femminile oscuro.
Isola Maggiore del Trasimeno, 19-20-21 giugno 2015, prima edizione di Moon in June, festival musicale organizzato dalla Fondazione “SergioPerLaMusica”. Sabato 20 giugno alle ore 22:30, Le sirene o il femminile oscuro, performance della sirenologa Meri Lao, autrice di vari saggi e programmi RAI sulle Sirene.


Syrene> 16-17/11/2010 Syrene al Teatro Vascello, lo spettacolo di Maria Grazia Sarandrea. I ballerini si liberano a una contaminazione di generi e stili che dialogano tra loro: il tango con il flamenco, il contemporaneo con le danze rituali, il ballo di Melusina delle saghe cavalleresche con la liturgia di Yemaya, divinità del mare di origine afrobrasiliana. Il primo brano musicale che verrà eseguito è composto dalla nota sirenologa Meri Lao.  Il 16 e il 17 Novembre 2010 al teatro Vascello di ROMA


> 27/09/2010 Dialoghi di Trani, pensieri e disegni sulle sirene, Meri Lao intervistata dal TG di Antenna Sud

immagine per video Antenna SudQui il video


> 04/07/2009 TUFFO NELLA SIRENITÀ Nel Festival multiculturale di narrazione e musiche dal mondo Evocamondi 2009 – Blu Oltremare, organizzazione Saida Puppoli – Parco di Villa Smeraldi, Museo della Civiltà Contadina. Il mito, l’anima delle sirene, una performance coinvolgente, femminile, unica.
Venerdì 3 luglio ore 18 Sulla scia. Intervento di MERI LAO: Il tango al di là del mare
Sabato 4 luglio ore 18 Performance composita Tuffo nella sirenità. Intervento di MERI LAO: La seduzione del femminile oscuro
Vedi il programma (pdf) e il volantino (pdf) del Festival
San Marino di Bentivoglio, BOLOGNA


> 16-17/11/2008 Premio Capri dell’Enigma 2008. Premiazione e interventi di Meri Lao. Qui il programma dell’evento in pdf. (vedi l’articolo completo)


> 16-17-18/07/2004 Le sirene, dal suono degli astri ai segnali d’allarme. Intervento di Meri Lao al Convegno Internazionale Extraterrestrial Intelligence dell’Osservatorio Astronomico Scientifico Gian Camillo Gloriosi e alla mostra Sirénide delle artiste Francesca Poto e Nuccia Vassallo, Montecorvino Rovella, SALERNO.

colors_meri_halfMERI LAO ALL’ISOLA MAGGIORE DEL TRASIMENO: PERFORMANCE SU “LE SIRENE O IL FEMMINILE OSCURO”

Isola Maggiore del Trasimeno, 19-20-21 giugno 2015, prima edizione di Moon in June, festival musicale organizzato dalla Fondazione “SergioPerLaMusica”. Sabato 20 giugno alle 22:30, “Le sirene o il femminile oscuro”, performance della sirenologa Meri Lao, autrice di vari saggi e programmi RAI sulle Sirene.

TANGHITUDINE – TANGUITUD

Meri Lao, nel suo libro Tempo di Tango (Bompiani 1975), chiama “tanghitudine” una modalità universale del sentimento, che può coinvolgere ognuno di noi ovunque affiorino i temi della nostalgia, del continuo riandare alle situazioni trascorse, dello sfasamento con la realtà. Tanghitudine è il titolo di un suo récital, sempre cambiante, che ha portato in scena per dodici anni (dal1980 al 1992), in Italia, Svizzera, Francia, Svezia, Stati Uniti, come pianista, cantattrice, poeta, traduttrice, compositrice, arrangiatrice, sullo sfondo di immagini originali e qualche citazione in VHS. Fra i tanti livelli espressivi, non poteva mancare l’accenno sociale e l’ironia.
Qui sotto i singoli video. Qui la playlisti di tutti e sei.


Tanghitud1di6Tanghitud2di6Tanghitud3di6Tanghitud4di6Tanghitud5di6Tanghitud6di6

CON BENEFICIO D’INVENTANGO

Devo avere preso il vizio durante l’adolescenza, quando aspettavo il settimanale Marcha, per leggere beninteso gli articoli di letteratura, musica, cinema, ma anche per godermi la rubrica “La mar en coche”, zeppa di perle, refusi, granchi di traduttori, opiniabilia e componimenti maldestri, che gli stessi lettori segnalavano al giornale. Le rughe ai fianchi della bocca me le sono procurate dal tanto ridere sulle parole. I libri che raccolgono queste delizie (La foire aux cancres, ¡Qué porquería es el glóbulo!, La réalité dépasse la fiction) saranno gli ultimi dei quali mi disferò. In Todo tango (Bompiani, 2004) ho messo un nutrito capitolo sui scivoloni tàngheri. Quasi sempre indico il nome degli autori solo con le iniziali, eccetto quelli che fanno la differenza, per esempio quello mio, che scrivo con tutte le lettere così un’altra volta imparo. Quando si tratta di traduzioni sballate propongo, dopo la parola “Anziché”, la traduzione letterale o una delle soluzioni migliori. Non per far la “maestrina”, ché sono stata insegnante amatissima e non ho mai temuto la critica. La frase “Il tango è un pensiero triste che si balla” l’ha detta Enrique Santos Discépolo, e non è colpa mia se sempre salta fuori qualcuno che (con aria dottorale) la attribuisce a Borges, Gardel, Sábato, Oscar Wilde, Piazzolla. Mi aspetto che qualcuno la attribuisca a Socrate, tanto per dire. Idem per l’accostamento compulsivo “Tango e bordello”. Io, chissà perché, non ne posso più.

Continua →

A FUEGO LENTO:  TÚ Y YO, AQUELLOS DOS, LOS OTROS

Club de Tango, Buenos Aires, 2004

Articolo di Meri Lao sulla coreografa francese Cathérine Berbessou pubblicato nella rivista Club de Tango, gennaio-febbraio 2004, Buenos Aires. La rivista, e l’ufficio-bazar al quinto piano della calle Paraná 123, sono stati fondati da Oscar Himschoot, grande signore, amico colto e generoso “che se ne è andato, ma ancora ci guida” (dal noto verso del discepoliano Cafetín de Buenos Aires). D’origine olandese ma anche italiana (cognome materno Picasso), come da copione.

Artículo de Meri Lao sobre la coreógrafa francesa Cathérine Berbessou publicado en la revista Club de Tango, enero-febrero 2004. La revista, y la “oficina-bazar” en el quinto piso de la calle Paraná 123, fueron  fundadas por Oscar Himschoot, gran señor, culto y generoso amigo “que se nos fue, pero aún nos guía”. De origen holandés pero también italiano (su apellido materno era Picasso), para no desmentir.

EVENTI COLLEGATI

> Estate 2017 Friuli Venezia Giulia. Note del Timavo – Anteprima estate – Tango da pensare 2017 – XXX edizione a cura dell’Associazione Culturale Punto Musicale per la direzione artistica di Carla Agostinello, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Colloredo di Monte Albano, della Comunità Collinare del Friuli, con l’Alto Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, l’Embajada del la República Argentina in Italia di Roma, la collaborazione di Fundación Astor Piazzolla di Buenos Aires (Presidente Laura Escalada Piazzolla), il Centro A. Piazzolla di Ferrara. Dopo il successo ottenuto nell’edizione dell’anno precedente, Meri Lao è stata richiamata per diversi interventi a Gorizia, Trieste e Colloredo di Montalbano (Ud), tra i quali si segnala in particolare: Italiani del Tango: il Friuli Venezia Giulia, cultura dell’emigrazione e dell’esilio con un Tributo a José Bragato, il grande violoncellista nato a Udine il 12 ottobre 1915, nel giorno del suo centesimo compleanno.


> 4-5 agosto 2016 Meri Lao a “Tango da pensare”
Giovedì 4 agosto ore 21 a Colloredo di Monte Albano (Udine) Incontro con Meri Lao
Il Tango dall’epoca d’oro alla globalizzazione
Venerdì 5 agosto ore 21 a Duino Aurisina (Trieste)  Meri Lao presenta il monologo
Tango & café con pan


Guarda il programma completo


Circolo Tango Trento 25.06.2016 film Volver (2)Circolo Tango Trento in fila per la dedica

> 25/06/2016 Festa d’inaugurazione del Circolo del Tango a TRENTO, luogo di ritrovo per tutti gli appassionati del tango argentino.
La serata ha inizio con l’intervento di Meri Lao per poi proseguire con una milonga, selezione musicale di Patty Galvani.


> 22-25/03/2016 Il Tango dell’anima, concerto-spettacolo, include il Ranatango di Meri Lao, Teatro Lo Spazio, Roma. Con Norina Angelini, cantante e pianista e Daniela Giovanetti, attrice.
Clicca per vedere la locandina dell’evento


> 05/12/2015 Tango di ieri e Piazzolla, Teatro Alfieri, Castelnuovo di Garfagnana.

Clicca per vedere la locandina dell’evento


> 30/10/2015 Per non essere postuma, incontro con Meri Lao, intervistata da Enrico de Angelis. Teatro Laboratorio, VERONA, ex arsenale asburgico, ore 21 (vedi l’evento completo)


> 26/06/2015 Don Pedro, viaggio nel tango con Mascagni, LIVORNO, Grand Hotel Palazzo, sala Marconi, ore 20:45 (vedi l’evento completo)


> 12/06/2015 Il tango nella ricerca, Culturtango, Incontro con Meri Lao, illustrazioni audiovisive. Università eCampus sede di ROMA, Via Matera, 18, ore 18:30.


> 18/04/2015 Festa con i cultori storici del tango, Meri Lao ospite d’onore, Il 5Giardino del Tango, ROMA, ore 21


Meri Lao al Gilda Brescia 30mar14

Meri Lao al Gilda Brescia 30mar14 2 > 30/03/2014 Meri Lao in Tango e café con pan, monologo musicologico per cantattrice, invitata dai Los chicos del Tango
Al Gilda, BRESCIA, ore 18.
Un modo divertente di penetrare nella musica del tango.


Padova 11 28marzo2014> 28/03/2014 L’infinito e incrociato universo di Meri Lao, ponte tra continenti temi e saperi, Università degli Studi di PADOVA, Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Corso di aggiornamento professionale in Studi latinoamericani e dei Caraibi, aula L, ore 16.30 (qui il pdf del volantino).Padova 7 28marzo2014 (2)


> 27/03/2014 – Incontro con Meri Lao: Una vita insegnando musica, libri fortunati, lavoro segreto per il cinema, monologo cabarettistico Tango & Café con pan – Conservatorio Benedetto Marcello in Campo Pisani (vicino a Campo Santo Stefano) dalle 17:30, VENEZIA. Organizza  Regione Veneto,  Assessorato alla Cittadinanza delle donne e culture delle differenze del Comune di Venezia, Centro Veneto Donne in Musica.  Annunziata Dellisanti e Orsola Bollettini moderano l’incontro.


> 07/08/2013 Eloísa D’Herbil y Meri Lao: dos pioneras en el tango, ponencia de Estela Erdfehler y Estela R. Telerman, Congreso Internacional de Tango Argentino, BUENOS AIRES (vedi l’evento completo)


> 29/08/2012 Tra “tango” e “tanga” ascoltiamo le donne, intervento di Meri Staino 09-02-01Lao, incontri con Staino, Festa Nazionale sulla Cultura organizzata dal PD – FIRENZE, dal 24 agosto al 16 settembre 2012, Parco delle Cascine.  (vedi l’evento completo)

 


> 1-8/07/12 Tango Diférente, incontro con Meri Lao, che presenta “Tango & café con pan, yoga and scenes from La città delle donne“. Ponderosa, BERLINO, Germania.
Una settimana di ricerca dedicata a esplorare la fusione del Tango con altre tecniche, stili, concezioni. Seminari, lezioni e ballo aperto.
Video: Tango diferente (vedi l’evento completo)


> 14-16/05/2012 El burdel: lugar común, mito y mitomanía del tango, ponencia de Meri Lao, 34° Congreso Internacional de Americanística, SALERNO (vedi l’evento completo)


> 13/05/2012 Tango Libre Social Club Salerno per Mediterraneo Tango, tangolibre_logo1SALERNO c/o Centro Sociale, ore 20.30. Ospite Speciale Meri Lao
Meri Lao, questa volta in veste di cantattrice, col suo monologo Tango & Café con pan ci condurrà all’avanscoperta del “ritmo giocherellone” che smuove le orchestre e i ballerini del tango. Una variegata esercitazione vocale che non mancherà di attrarre, con divertimento, la partecipazione corale del pubblico.


> 25/04/2012 Meri Lao nel suo monologo musical-didattico per cantattrice Tango e café con pan, mercoledì 25 aprile alle ore 17.30, Teatro Affratellamento, via G. Orsini 73, FIRENZE
Decimo Anniversario del Festival Internazionale di Tango a Firenze dal 25 aprile al 1 maggio 2012  Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di tango provenienti da tutto il mondo nella magica atmosfera del Teatro Obihall (ex-Saschall) e del Teatro Affratellamento.  Direttori Artistici: Patricia Hilliges & Matteo Panero
Ospite Speciale Meri Lao  musicista e scrittrice, storica divulgatrice della musica dell’America Latina in Europa


> 26-29/10/2011 Meri Lao: Inicios olvidados del tango, ponencia de Meri Lao, Colloque_tango_Paris_coverColloque International du Tango: Créations, Identifications, Circulations, PARIGI  (vedi l’evento completo)

 


> 30/06/2010 Napoletango, Giancarlo Sepe invita sul palco Meri Lao, Teatro Teatro_EliseoEliseo, ROMA, ore 18.30
Giancarlo Sepe, in procinto di realizzare il suo nuovo spettacolo, Napoletango, invita in scena Meri Lao, sua amica di vecchia data, che racconta il tango degli emigranti (voce, pianoforte, immagini d’archivio e di famiglia), e recita il suo monologo musical-didattico per cantattrice Tango & Café con pan.

Qui il video della serata (su Vimeo):
Napolitango


Chico e meri> 19-20/06/2010 X Solstizio di Tango organizzato da Los chicos del Tango, BRESCIA

Sabato 19 Meri Lao a braccetto dei fratelli Expósito: come se fossero presenti Homero il paroliere e Virgilio il musicista, autori di canzoni raffinate e struggenti.

Guarda il video

Domenica 20 Meri Lao in Tango e café con pan, monologo musicologico per cantattrice.

Guarda il video


Belledi

Clicca l’immagine per la locandina completa

7/11/2009 SONO BELLEDI, Parma, Theatro del Vicolo.
Un memorial recital in onore dell’autore e regista Giorgio Belledi fortissimamente voluto dalla sua vedova, Stefania Cavazzon. Tra gli altri artisti era annunciata la partecipazione di Meri Lao, coautrice con Belledi del Tango nero, l’operina mimica rappresentata dalla Compagnia del Collettivo al Teatro Due di Parma nell’anno 1980. Impedita di recarsi a Parma da una tripla frattura malleolare, Meri invia la pagina qui sotto, che sarà letta da un’attrice.
IL MIO INCONTRO CON GIORGIO BELLEDI – pagina di Meri Lao per il memorial recital Sono Belledi del 7 novembre 2009 al Theatro del Vicolo di Parma


> 3-4-5/07/2009 EVOCAMONDI 2009 – BLU OLTREMARE Festival multiculturale di narrazione e musiche dal mondo, Parco di Villa Smeraldi, San Martino di Bentivoglio, BOLOGNA
Vedi il programma (pdf) e il volantino (pdf) del Festival
Venerdì 3 luglio ore 18 Sulla scia. Intervento di MERI LAO: Il tango al di là del mare
Sabato 4 luglio ore 18 Performance composita Tuffo nella sirenità. Intervento di MERI LAO: La seduzione del femminile oscuro


> 20 marzo 2009 – Al mattino, al Campus di Fisciano della Facoltà di Lingue di Salerno, per il Centro Studi Americanistici, conferenza di Meri Lao su Il tango nella letteratura. La sera, al teatro dell’Associazione culturale, monologo Tango nonostante tutto con video.


meri_renzo_2meri_renzo1> 25/09/2008 America Latina, non solo tango; Tango, non solo ballo, con Meri Lao, Comuna Baires, MILANO

Incontro con Meri Lao: “America Latina, non solo tango; Tango, non solo ballo” – Pienone in teatro, quasi tutti sotto i trent’anni, una serata davvero calda, fra amici. Io ho commesso l’errore di vestirmi di rosso, ma nessuno mi ha confuso con una poltrona né col sipario. Il grande Renzo Casali, carissimo amico di tante coincidenze, rimasto in scena insieme a me, attento come un allievo, ogni tanto mi dava una pacca sulla spalla, un bacetto sulla fronte. Renzo è morto pochi mesi dopo, nell’aprile del 2009.


> 11/04/2008 Todo tango in jazz, con Meri Lao, Teatro Traetta, Bitonto, BARI, ore 21 (vedi l’evento completo)


> 03/05/2007 Tournée 100 Anni di Tango, con la partecipazione di Meri Lao, Teatro Sannazzaro, NAPOLI, ore 20.45 (vedi l’evento completo)


22/06/2006 LeXgiornate di BRESCIA. Gli organizzatori della prima edizione di LeXgiornate di Brescia, festival musicale e culturale ideato dal maestro Daniele Alberti, dedicano una giornata al tango e chiedono a Los chicos del Tango di programmarla. Per l’incontro mattutino con l’artista in piazza Paolo VI (Chiacchierata sulla memoria fisica, presenti il giornalista Larovere e il musicista Lehn) e per la conferenza pomeridiana in Santa Giulia, Los chicos del Tango invitano Meri Lao; nella stessa piazza in serata conducono una serata di ballo collettivo. Qui il pdf del volantino


26/01/2005 Los chicos del Tango, Serata superspeciale! al Jazzonlive, BRESCIA. Alle ore 21 il pianista argentino Rogelio Marra in Tango en solos de piano (musica da ascolto). Alle ore 22 la grande Meri Lao pianista, compositrice, docente di storia di musica e teatro presenta il suo ultimo libro TODO TANGO, cronaca di una lunga convivenza. Segue la serata di ballo. Musicalizador Vassily.

Descrizione Scena Fellini

Scena di Musica strega realizzata per il film di Federico Fellini “La città delle donne”

Sulla scia della prima edizione del libro Musica strega, con un gruppo di donne desiderose di sperimentare nella vocalità e la gestualità femminile associate allo Yoga, avevo aperto un laboratorio a Roma. Fellini volle una scena per il suo film La città delle donne: la osservò con cura e la riprese interamente con tutto rispetto. Indipendentemente da ciò che è rimasto della stessa dopo il montaggio, ecco alcuni appunti illustrati dalle foto scattate sul set da Deborah Beer.
Siamo sei. Ciascuna di noi ha scelto il suo colore (quello della calzamaglia) e la sua vocale (per il canto). Fiammetta D’Emilio (lilla, a), Gilberta Alpa (blu, i), Virginia Ciuffini (rosa, ö), Bianca Galvan (rosso, e), Gabriella Spigarelli (bordeaux, o), Meri (verde, u).
Inspiriamo alternativamente, in modo che rimanga sempre un suono pedale costituito da almeno due vocali. Stese per terra, sedute o inginocchiate, per cercare di mantenerci su una fascia sonora orizzontale, compatta, ci muoviamo come al rallentatore, passando da una posizione all’altra senza soluzione di continuità.
1) Sedute a gambe incrociate, disposte in cerchio ma guardando verso l’esterno. Partiamo con le mani unite poggiate per terra, e le alziamo progressivamente fino a raggiungere la massima altezza. Ci sciogliamo per adottare, sempre in cerchio, le posizioni successive.
2) Diverse figure di dondolo. Fiammetta, afferrandosi i piedi, si muove avanti-indietro, lo stesso di Bianca, che aggiunge i colpi regolari di uno sgabello. Gabriella e Virginia, schiena contro schiena, con la nuca poggiata sulla spalla dell’altra, si dondolano di fianco. Gabriella sostiene nelle braccia la sua gamba sinistra, come se la cullasse. Meri, sdraiata, con le gambe appena piegate, alza il tronco e tende le braccia in avanti sempre con maggiore agitazione.
3) Momento culminante, tensione massima delle voci e degli strumenti. Fiammetta e Gabriella aiutano Meri a puntellare i talloni contro i fianchi per adottare la posizione della ruota (il parto). Bianca abbandona lo sgabello e comincia a strappare le stoffe (quelle grosse, da tapezzeria o blue-jeans, producono un suono grave; quelle fini, specialmente le fodere, un suono acutissimo). Gabriella immerge uno scolapasta di terracotta dentro una tinozza e lo alza lasciando cadere forti schizzi d’acqua: la pioggia fa da cortina al suo volto. Gilberta scuote un setaccio pieno di fagioli, ceci, lenticchie e granturco: ricorda Les Vailleuses de grain di Courbet. Virginia strappa le stoffe, Bianca ne intreccia le strisce.
4) Posizioni sempre più interiorizzate. Fiammetta, in ginocchio, avanza il busto e le braccia nel gesto dell’offerta, per retrocedere fino alla posizione del diamante e stendersi per terra: assomiglia a una sirena, coi piedi-pinne ai fianchi.
5) Disposizione in serpentina, non più in cerchio. Per ottenere una maggiore introspezione adottiamo la posizione della tartaruga, creatura fra le più antiche, capace di vivere nella terra come nel mare, di uscire dalla sua fortezza naturale, e di resistere alle prove del mondo esterno rinchiudendosi. I tempi individuali sono diversi per ciascuna, per cui all’inizio della serpentina c’è Gabriella (che, incinta, ha difficoltà per piegarsi), e così via le altre fino a Meri, che pratica lo hatha-yoga sin dall’adolescenza e riesce a piegarsi totalmente toccando il pavimento con la fronte, le braccia stese sotto le gambe. Statiche in questo diminuendo plastico, emettiamo le ultime vocali (respirazione clavicolare, con risonanze di “corazza” dato l’atteggiamento che hanno preso i corpi), concentrate su noi stesse.

Dal libro di Meri Lao Musica strega, Edizioni delle Donne, 2ª edizione 1980, pp 100 e sgtt., e successive traduzioni in spagnolo e tedesco.

LE SIRENE, DAL SUONO DEGLI ASTRI AI SEGNALI D’ALLARME
Intervento di Meri Lao al Convegno Internazionale Extraterrestrial Intelligence dell’Osservatorio Astronomico Scientifico Gian Camillo Gloriosi e alla mostra Sirénide delle artiste Francesca Poto e Nuccia Vassallo, Montecorvino Rovella (Salerno), 16-17-18 luglio 2004.

PREMIO TENCO SANREMO 2001

“Musicista, musicologa, scrittrice, ricercatrice, ha approfondito e divulgato in particolare temi legati alla didattica musicale e al ruolo della donna nella canzone, ma soprattutto, da vera sirena, ha attirato al pubblico italiano ed europeo nei segreti della grande canzone latinoamericana, diventandone studiosa tra i massimi del mondo”.
Motivazione del Premio Tenco 2001 per l’operatore culturale

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Meri-MichikoMICHIKO HIRAYAMA INTERPRETA I CANTI DEL CAPRICORNO PER VOCE SOLA DI GIACINTO SCELSI

Istituto Giapponese di Cultura, Roma, 21 novembre 2013. Meri Lao consegna a Michiko e a Nicola Sani (Presidente Fondazione Isabella Scelsi), il Cd di uno dei dischi che accompagnavano il testo di musica de La Nuova Italia, anno 1968, in cui Michiko eseguiva 48 suoni entro un’ottava, e Giacinto Scelsi era antologizzato con il Quartetto su una sola nota. Così si insegnava musica 45 anni fa…