Meri Lao nata America Franco
Milanese, emigrante, Uruguaya, pianista, scrittrice, insegnante, pioniera della musica ribelle e della musica strega,
del tango come forma d’arte classica, sirenologa e sirena lei stessa
Maestra di yoga e di vita
Battagliera e controcorrente fino all’ultimo
Accompagnata dall’affetto di Curzio, Aria, Rya, Bing e di tantissimi amici, colleghi e allievi,
ha completato le sue sette vite
Roma – 29 agosto 2017 – ore 8.09
PREVISIONI E IMPREVISTI – Dopo l’ennesima frattura alle gambe (marzo 2016) avevo previsto un periodo di clausura per preparare le edizioni definitive de Il vicino di sotto/El vecino de abajo e de Il Libro delle Sirene. Invece la vita mi ha sorpreso con una malattia imprevista che richiede tempo, concentrazione, terapie. I libri li ho dovuti rimandare, in compenso sono riuscita a finire, con l’aiuto di montatori professionisti, due mie antologie (Il Tango nel cinema e Le Sirene nel cinema, oltre 5 ore di durata ciascuna), che sto offrendo ai vari Festival Internazionali. Una costante del mio carattere è la disponibilità ad accettare gli imprevisti.
IL MIO INCONTRO CON GIORGIO BELLEDI
pagina di Meri Lao per il memorial recital Sono Belledi
del 7 novembre 2009 al Theatro del Vicolo di Parma
Si era alla fine degli anni Settanta. Avevo temporaneamente abbandonato la carriera pianistica, in compenso curavo molti dischi e quasi ogni anno riuscivo a pubblicare un libro. Libri sui canti ribelli dell’America Latina, sul femminile musicale ossia Musica strega, sulla didattica, e il primo saggio sul tango apparso in Europa, edito da Bompiani, coi buoni auspici di Umberto Eco, di Antonio Porta e di Astor Piazzolla. Pur abitando a Roma, viaggiavo spesso per lavoro a Milano e a Parigi. Una vera “nordica” vento in poppa.
Un giorno ricevo una telefonata sui generis: è Giorgio Belledi. Dice di aver letto tutto quanto ho scritto, e che in Tempo di tango, soprattutto, ha trovato la chiave interpretativa delle sue proprie paure, e voleva farne uno spettacolo. Prendiamo un appuntamento, a Roma, a casa mia.
Era estate. Mi trovo davanti questo parmense che sembra un sudamericano da tango, l’aria un po’ nihilista, i baffetti, il vestito grigio, il cappello sulle ventitré. Mostra il libro sul tango pieno di sottolineature. Vuole che gli spieghi la mia affermazione che il tango ha paura del futuro (“terror al porvenir”), perciò si rifugia in situazioni trascorse, nel passato (“tutta la mia vita è ieri”), nella “vecchia gioventù”…
Belledi sembra dare un senso letterale alle metafore. Mi domanda se è lecito fare uno spettacolo in cui un uomo, terrorizzato dal futuro, assolda un’orchestrina, la quale, al momento della crisi, ha il compito di suonargli un tango per riportarlo al passato. Accanto a lui, una donna che gli fa da madre, da maestra, da infermiera, da amante, da moglie, lo rende vedovo, e lo ammazza… Ma qual è la grande paura?, gli domando. Ovvio: quella dei buchi neri. Quali, i buchi neri astrofisici, l’antimateria? Certo, finiremo tutti divorati da un buco nero! Lo dici in senso metaforico per la morte? No, no, i buchi neri proprio!
Ho amato subito questo Giorgio Belledi che voleva esorcizzare teatralmente una siffatta incommensurabile paura.
Ho curato tutte le musiche del Tango nero, sia quelle originali, sia quelle mie: la trascrizione, gli arrangiamenti, l’adattamento in italiano. L’ha prodotto la Compagnia del Collettivo, con allegria e rispetto. Durante le prove ci siamo divertiti un mondo. Anche quando tra i candidati violinisti che si erano presentati, uno mi ha dato della “sporca borghese” perché gli chiedevo di fare un arpeggio di sol discendente e lui non leggeva la musica. Per fortuna abbiamo pensato di mettere un cartello al Conservatorio per un provino, e arrivò un ventenne al quale chiesi di suonare un Capriccio di Paganini e lui, bellissimo e sicuro, domandò “Quale?” Ed ebbe la parte, beninteso. Una volta è venuta a trovarci Pina Bausch, e da lì le è scattata la voglia di tentare le vie del tango. E a me, tornata a casa, la voglia di riprendere il pianoforte e mettere in scena la mia Tanghitudine.
Caro Giorgio, sei riuscito a salvarti dai buchi neri astrofisici e sei partito in un modo più normale. Mi dispiace di non essere presente in teatro a testimoniare per te, con uno dei nostri tanghi. Sono stata investita da una macchina (la vita da pedone è sempre più dura qui a Roma) e mi trovo in seggiola a rotelle, come il protagonista di Tango nero!
Scena III, seconda apparizione di Marianna, Minuettatrice appassionata
MARIANNA (riemergendo da dietro la cortina fumogena, sempre composta) – Rieccomi qui, cari miei posteri, in diretta dall’eternità! (Mentre parla, compie piccoli passi in sei tempi, inchini sobri, contenuti. Il suo portamento mette in mostra il décolté. Porge la mano destra all’inesistente partner descrivendo una S sul pavimento, dopodiché gli porge la mano sinistra. È chiaramente impegnata nell’esecuzione di un Minuetto).
GIORNALISTA 3 – Marianna Mozart, se non andiamo errati, vuole rivendicare la paternità delle musiche di suo fratello?
MARIANNA – Lasciamo stare la paternità e la maternità, caro postero di un televisivo. Io voglio rivendicare i “miei” diritti a realizzare la “mia” vera vocazione. Tenga presente che sono nata un 30 luglio (1751). Sono dunque del segno del Leone, segno dei condottieri, dei capi, degli chef. Tutta la vita ho sognato di diventare uno chef. Ma per colpa di mio fratello non ho potuto.
GIORNALISTA 3 – Ah…! Ora abbiamo capito: Marianna Mozart sognava di dirigere l’orchestra!
MARIANNA – Chef d’orchestra, io? Fossi matta! Io volevo diventare un’ultra-chef teorico-pratica di cucina. Anzi, voglio. Dopo il bicentenario di mio fratello, posso considerarmi finalmente libera dalle catene della musica, caro postero di un televisivo. E ho un infinito panorama davanti a me.
GIORNALISTA 4 – E lei, signora Emme Emme, sostiene che per colpa del suo famoso fratello…
MARIANNA – Certo! Prima mio padre, poi mio fratello, mi hanno invaso tutto con quell’infra-attività che è la musica. È chiaro come una meringa che, se non esistesse la musica, continueremmo a vivere lo stesso. Ma se non mangiassimo, moriremmo. Vuol mettere, postero di un giovane, la differenza che c’è tra una pur buona musica e un pasto da cordon-bleu? La musica entra da un orecchio ed esce dall’altro; il cibo entra dalla bocca e ci mette le ore prima di uscire, del tutto irriconoscibile… Perché il cibo è assolutamente endo, intra, trans, e si trasforma in pelle, ossa, tessuti, carne…!
GIORNALISTA 4 – Capiamo il suo entusiasmo, signora Emme Emme, ma vorremmo che lei ci spiegasse come cominciò lo scambio musicale -diciamo così- tra lei e suo fratello.
MARIANNA – Tutto cominciò quando mio fratello era un bimbetto di sei mesi e lo mettevamo sul vasetto a fare i suoi bisognini. Mamma voleva che lo tenessi buono. “Su, Nannerl, cantagli!”, “Dai, Nannerl, tienigli le manine e cantagli!”. E io passavo le ore a improvvisare per lui, con la mia voce di soprano leggero, delle bagatelle del genere (sempre dedita alle figure del Minuetto, scandisce con indifferenza le parole della cantilena):
Se il bambino fa la cacca
lo si vede dalla chiappa
che sta sotto la casacca.
Se il bambino fa la cacca
come premio avrà la pappa
fatta con latte di vacca
e segnata da una Kappa.
GIORNALISTA 4 (agli altri) – Non capisco un’acca.
GIORNALISTA 3 – Kappa significa Köchel, il nome di chi ha catalogato l’opera mozartiana…! Bisogna informarsi quando si intende fare un programma importante come questo.
MARIANNA – Ogni Kappa rappresentava il premio della cacca. Mia madre controllava la cacca. Mio padre controllava se gli avevo composto l’opera uno, due, tre, quattro… Non la smettevano di colpevolizzarmi: “Nannerl, che sorella sei?” E io, che avevo cinque anni e mezzo più di lui, che l’avrei voluto crescere come un geniale gourmet, con pappe pensate apposta per lui -cioè piatti nazionali europei trascritti, facilitati e personalizzati- ho passato la vita a imbottirlo di musica…! Ormai ci aveva preso il vizio! (Intenta in un dorso a dorso di ballo).
GIORNALISTA 1 – Questo che lei racconta, signora Marianna, è una prova di ciò che ho letto da qualche parte, vale a dire che… l’andare di corpo… non solo eccitava la fantasia di suo fratello, ma gli procurava una sorta di soddisfazione animale. C’è poi la nota coprolalia…
MARIANNA (un ultimo inchino indica la fine del Minuetto; torna, accompagnata dall’invisibile partner, al punto di partenza, dietro la tastiera. Accaldata dal ballo, prende il ventaglio) – Ma come la fanno lunga questi posteri con la coprolalia! Chi non ha mai riso nell’udire o nel pronunciare parole come “cacca” e “culo”? Perché lei, signorina mia postera, preferisce parlare di “materie defecabili” e di “fondi schiena”? Eppoi, chi deve ritenersi più soddisfatto, chi non è riuscito a farla o chi l’ha fatta…? Noi della famiglia Mozart siamo sempre stati giusti in queste cose. Anche mia madre si divertiva a parlare, a scrivere, e anche a mangiare condito. Sapete come avevamo intitolato, tutti d’accordo, i cànoni che gli editori Breitkopf e Haertel hanno ribatezzato “Nichts labt mich mehr” (Nulla più mi conforta) e “Lasst froh uns sein” (Stiamocene allegri)? (Grasse risate). Sentite bene: “Leck mir den Arsch recht shon sauber” (Leccami il culo) e “Leck mich im Arsch” (Vaffanculo)…!
Una potente perturbazione fonico-luminosa sulle parolacce e le risate di Marianna produce la scomparsa della stessa.
Questa ricerca sulla figura femminile nella canzone italiana è cominciata nel 1975 insieme ai ragazzi del Liceo Statale Sperimentale della Bufalotta di Roma. Inserita in un programma interdisciplinare delle “materie espressive” (come si diceva allora), finalizzato a spettacolo, contava sull’apporto di Vilda Ciurlo per la drammaturgia e la regia, di Filippo Ottone per la fotografia, e mio per gli arrangiamenti musicali, la concertazione delle voci e gli strumenti. Le classi erano bellissime, e con loro abbiamo messo in scena spettacoli anche più seri e intensi (la Beat Generation, il Futurismo, i Canti di Amore e di Lavoro delle Tradizioni popolari, i Canti della Resistenza Europea alterni alle Lettere dei Condannati a morte), ma il caso volle che le piazze e i teatri di Roma ci richiedessero insistentemente Mica sarai femminista!?: così si intitolava la nostra satira rivistaiola sulla misoginia nella canzone di consumo (e nella pubblicità, e nei luoghi comuni). Ogni volta era un pienone, e non solo nelle salette sperimentali come il Teatro in Trastevere, Spazio Uno, la Maddalena, ma anche al Teatro Argentina, dove lo rappresentammo a favore del Tribunale Russell che giudicava le dittature latinoamericane come criminali di guerra. Il teatro era straripante, Lelio Basso esultava, seduto in prima fila accanto a me che, camuffata, dirigevo gli allievi. Lo spettacolo fu ripreso dalla ReteDue a cura di Alberto Argentini e Roberto Capanna, ottenendo i maggiori indici di gradimento e di ascolto tra i programmi per la riforma. Fu salutato dalla critica come un modo divertente di fare cultura, di intervenire nell’accadimento quotidiano, di decodificare criticamente un materiale che in genere va sorbito in modo passivo. Anna Maria Mori, Beniamino Placido, Mariella Gramaglia, Lea Massari, Giammaria Volontè ne erano entusiasti.
(Prefazione al libro Donna canzonata, edizione Zona, 2007)
Vai alla pagina del libro Donna canzonata
Un bimbo entrò gridando Mamma Mamma! |
Sembra l’immagine della Madonna |
Voglio te, una vita, far l’amore tra le vigne |
Gianni Borgna, tredici anni consecutivi come assessore alla cultura di Roma, docente universitario e saggista, analista dei fenomeni nazional popolari come il Festival di Sanremo e di eventi che stanno sul crinale tra destra e sinistra come la morte di Pasolini, presenta il libro di Meri Lao Donna Canzonata, Indagine sconsolata e beffarda sulla donna in un secolo di canzoni italiane, Editrice Zona (2006), a Roma il 24 ottobre 2006. Tra il pubblico ex allievi e colleghi del LUS (Liceo Unitario Sperimentale), luogo dal quale è iniziata la ricerca sulla figura femminile nella canzone italiana. Una serata all’insegna dell’ intensa, curiosa e affabile partecipazione di Gianni Borgna, ripescata e diffusa oggi su YouTube, a un anno della sua scomparsa.
Nel Festival multiculturale di narrazione e musiche dal mondo Evocamondi 2009 – Blu Oltremare, organizzazione Saida Puppoli – Parco di Villa Smeraldi, Museo della Civiltà Contadina. Il mito, l’anima delle sirene, una performance coinvolgente, femminile, unica. Venerdì 3 luglio ore 18 Sulla scia. Intervento di MERI LAO: Il tango al di là del mare Sabato 4 luglio ore 18 Performance composita Tuffo nella sirenità. Intervento di MERI LAO: La seduzione del femminile oscuro Vedi il programma (pdf) e il volantino (pdf) del Festival San Marino di Bentivoglio, BOLOGNA
Meri Lao testimone di accessibilità per dismappa dopo l’incontro “Per non essere postuma” al Teatro Laboratorio di Verona
Guarda la pagina dedicata su dismappa.it
La cité des femmes: Phallo Fellinissimo…!
Provocateur? Inconscient? Fellini ne travaille jamais sans “conseiller”. Il consulte ses “experts” avec l’appétit intéressé d’un vampire. Dans La Dolce Vita, il avait son jésuite. Pour La Cité des Femmes il trouvera une autre muse : la musicienne-écrivain Meri Franco-Lao, l’auteur de “Musique sorcière” (paru en France aux Éditions des Femmes). “Il m’a demandé de lui parler des mythes et des symboles relatifs au féminin, dit-elle. Notre relation a toujours été empreinte d’un profond respect mutuel”. Meri Franco-Lao s’en tirera sans dommage : “J’ai découvert au contact de Fellini que je possédais une santé de cheval! On ne peut pas dire autant de l’ensemble des gens qui gravitent dans son orbite…”
Irène Boelhen, ELLE, mai 1979
Le protagoniste de “La città delle donne”
Parla Meri Franco-Lao, musicista, autrice dei libri “Tempo di Tango” e “Musica strega”
Sì, nel film c’è la “città delle donne” o meglio il “regno delle donne”, la località abbastanza inaccessibile e insolita nella quale il protagonista si invischia. Le abitatrici –donne, diverse, altre, incomprensibili– appaiono come creature mutevoli, a volte ieratiche, a volte grottesche, figure belle e compiute, esserini che sembrano larve, che attraggono o ripugnano… Ci sono i vortici, le sabbie mobili, il caos, il silenzio: tutto un magma, e tutto femminile… Però ho l’impressione che questo non sia il vero tema del film: deve esserci un nodo, una rivelazione molto intima, qualcosa che non posso precisare ma che mi incuriosisce molto e che aspetto… come se, nonostante tutto, queste nuove arianne gli dessero il modo definitivo di percorrere il labirinto, e di scoprire una sua verità profonda. (…)
Le donne sul set? Sono tutte donne interessanti, piene di vita interiore, di esperienze non comuni: nei momenti di pausa della lavorazione, non senti conversazioni banali… Ma sono lì in funzione di attrici, anche se molte di loro non lo sono: entrano in qualsiasi parte, al di là della verosimiglianza, della realtà, dell’opinione personale: le parti sono stabilite, tutte, sempre, da Fellini. È vero che ogni scena solleva dei problemi in quanto donne, in quanto femministe, come la maggior parte di queste donne sono (è Fellini che le ha volute, e scelte, tali). Ma è vero anche che le antenne per captare questi problemi, lui ce le ha, e le usa, ogni momento.
Anna Maria Mori, LA REPUBBLICA, 26 luglio 1979
Una donna senza uomo è, Parole e Musica di Meri Lao
Qui lo spartito e il testo della canzone
Qui Meri Lao racconta l’esperienza con Fellini e interpreta la canzone
Dal 30 luglio al 16 agosto in Friuli-Venezia Giulia a Colloredo di Monte Albano (Ud) alla Corte del Castello (in ricordo del 40° anniversario del terremoto) e a Duino Aurisina (Ts) alla Foresteria del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico.
Il mio libro più ponderoso dopo Oggi musica de La Nuova Italia (vedi sotto). L’ho cominciato 35 anni fa, ma, se negli ultimi 7 mesi non avessi avuto l’inestimabile aiuto della mia amica Mara Chizzolini nell’impaginazione e nel lavoro redazionale, sospetto che questo Dizionario maniacale del sette sarebbe stato il mio libro postumo. Pagine 360, altrettante illustrazioni a colori, editore DigiSet, data di pubblicazione settembre 2013, ISBN 9788890904806. Lungo 707 voci in rigoroso ordine alfabetico si vede il 7 attraversare la geografia, la matematica, la letteratura, l’arte, la musica, la religione, la scienza, la storia, la psicologia, la retorica, i linguaggi, le fiabe, i giochi, le tradizioni popolari, lo sport, i fumetti, i manga, il cinema. Le poesie e le canzoni sul tema del 7 figurano nella loro lingua originale. Distribuito in libreria da Medialibri Diffusione s.r.l. (vetrina)
(qui la pagina dedicata)
Nell’occasione di questa nota introduttiva l’autore desidera ringraziare Ippolita Avalli, Leonetta Bentivoglio, Adele Cambria, Meri Franco-Lao, Delfina Metz, Jodelle Hawks e tutte le altre studiose e artiste che hanno collaborato con suggerimenti e suggestioni alla costruzione della prima parte del racconto.
Menzioni a Meri Franco-Lao: testo (prima versione) della canzone Una donna senza uomo, scena Yoga della tartaruga, foto pp 5, 39-55.
Aldo Garzanti Editore, 1980
“Insieme a cinque allieve del laboratorio di Musica strega ovverossia di vocalità e gestualità femminile associate allo Yoga. Ciascuna di noi ha scelto il suo colore (quello della calzamaglia) e la sua vocale (per il canto). Fiammetta D’Emilio (lilla, a), Gilberta Alpa (blu, i), Virginia Ciuffini (rosa, ö), Bianca Galvan (rosso, e), Gabriella Spigarelli (bordeaux, o), Meri (verde, u).”
Qui la descrizione della scena filmata da Fellini, dal libro di Meri Lao Musica Strega
Prefazione di Alberto Moravia, disegno di Lele Luzzati in copertina – Guida al personaggio Fellini e al suo entourage, giorno per giorno, durante le riprese del film La città delle donne. Menzioni a Meri Franco-Lao: varie e testo (prima versione) della poesia Satiro Egerio, pp 49, 54, 61, 156-179. Lato Side 26, marzo 1980
Satiro Egerio Non vale la pena raccontare |
Saggio, versione riveduta e ampliata, 352 pagine, 195 canzoni, Edizioni Jaca Book, Milano, 1976 – Meriterà una ristampa digitale 2008 omaggio “alla ragazza che compie 80 anni”. (vetrina)
Microlibro (mm 50 x 36) di inedito, prodotto in quantitativo di 50 esemplari numerati e firmati, rilegati a mano con carta pregiata e corredati da un’opera originale, in questo caso di Federica Bertino. Edito da Minima Poetica 2007, Caldarelli.
Edizione aggiornata di un mio best del 1979 (vedi sotto). Intraducibile. È il mio lavoro più italiano, più antifascista, più impietoso e sarcastico. Ho incluso anche qualche canzone di Berlusconi-Apicella. Potrebbe essere un libro politico utile. Potrebbe. Riportate 772 canzoni a cattivo esempio, 185 pp fitte e strette, Editrice Zona, 2006. (vetrina)
Tascabili Bompiani, pp 287, 2004, 2015, ISBN 9788845232824.
Meri Lao ha dedicato una vita al tango. Forse una vita non basta, ma è certamente chi ci ha sempre raccontato meglio questa magnifica vicenda. Umberto Eco.
In Europa c’è un vero fervore per la nostra musica, soprattutto in Italia e in Francia. In Italia c’è Meri Lao, e conosce la materia come molti di noi neppure se lo sognano, per giunta con la competenza di una pianista classica. Astor Piazzolla.
È l’ultimo libro sul tango di Meri Lao, un libro documentatissimo che rivela anche l’importante e misconosciuto apporto delle donne e, spazzando via gli stereotipi, permette al lettore di addentrarsi in un rito dove gli emigrati di ieri e gli esuli di oggi si congiungono, officiato da una musica multietnica, da un canzoniere che è filosofia di vita, da una danza unica al mondo. Il libro include una preziosa antologia di 115 Letras di canzoni-tango con traduzione a fronte, un quadro comparativo tra il tango e il jazz, una “opiniabilia” di improvvisati autori e traduttori. Per la parte iconografica il libro si avvale di disegnatori e cartoonist sudamericani ed europei come Flavio Colin, Hermenegildo Sábat, Altan, Ellekappa, Manara, Mannelli, Pazienza, Pratt, Reiser, Staino, Topor, Federica Matta, Cinzia Leone. (vetrina)
Intervista a Meri Lao di Sabina Morandi, LIBERAZIONE, 3/5/2005
da non confondere con l’omonimo Ed. Melusina, saggio, 540 pagine illustrate, Elleu Multimedia, 2001.
Gli incipít dei 25 tanghi piú famosi, tutti i film, antologia letteraria e una raccolta di 135 canzoni con traduzione a fronte.
Contiene fra l’altro il testo teatrale originale del musical Tangare humanum est, mai rappresentato completo. Trattasi di nove scene per montare un musical da camera con una coppia di attori di prosa, un complesso strumentale e, all’occorrenza, ballerini. Potete leggerne una scena cliccando qui.
(vetrina)
Scritti bilingui autobiografici e factfiction, di doppia nazionalità, di poesia e narrativa, l’ultimo dei quali, Il mio partner/ Mi compañero ha ottenuto nel 1995 il premio letterario nazionale Luigi Antonelli-Castilenti. 169 pp, Il Mondo 3 Edizioni, Roma 1999.
(esaurito)
QUI recensioni al libro
Nº 79 WINTER 2010/2011 di COLORS MAGAZINE, che festeggia i vent’anni della famosa rivista di design con la storia di 20 COL(ORS)LECTOR, 20 collectors, 20 persone scelte in tutto il mondo per raccontare il loro legame con l’oggetto che raccolgono, catalogano, collezionano.
Non è solo “un altro libro sul tango”, ma un libro diverso: già la copertina ne dà atto. Il tema viene trattato ex novo, con gli strumenti tecnici giusti, e con la libertà e la passione che nascono dalla conoscenza.
342 pagine illustrate, filmografia completa, antologia di 120 testi di canzoni con traduzione a fronte, Guida del Tango in Italia, Edizioni Melusina, Roma, 1996-1997.
Capillare, intelligente, documentatissimo, graffiante, vera summa sul tango, Leonetta Bentivoglio, La Repubblica, dicembre 1998.
186 pagine, 158 foto b/n e pieno colore, Park Street Press, Rochester, Vermont, 1997, seconda edizione 1999.
L’editore è in procinto di rilanciare i libro, anche per la bellissima menzione fatta dalla romanziera bestseller Sue Monk Kidd nel libro The Mermaid Chair (2005) da cui è tratto l’omonimo film con Kim Basinger (2006).
(vetrina)
Ensayo, redacción en español abreviada y actualizada de la Autora, 216 páginas, 157 ilustraciones b/n y pleno color, Librería Las Sirenas/Ediciones Era, México, 1995.
(vetrina)
Qui la recensione del libro su RIFORMA del 15 novembre 1995
Libro che raccoglie 150 brani in dieci lingue diverse (compresi arabo e greco), con traduzione italiana a fronte, 448 pagine, più Musicassetta o Compact con una selezione di 19 canzoni, Erre Emme Edizioni, Roma, 1995.
(vetrina)
Ci vorrebbe un libro. Un libro che ricapitolasse tutti i libri, tutti gli articoli o i saggi che sono stati scritti su Ernesto Guevara de la Serna. Un solo libro, come quello curato dalla musicologa e scrittrice Meri Lao, che distilli e condensi i perché poetici del mito. Ecco: se si volesse consigliare a un giovane un testo per accostarsi alla figura dell’eroe e comprenderla, questo “Al Che” sarebbe quello giusto. Una segnalazione a parte merita l’introduzione, una singolare affascinante rivisitazione della figura del Che praticata attraverso un collage delle parole stesse dei poeti: è come un vertiginoso volo sull’eroe e sul poema della sua fama.
Recensione di Francesco Peleggi, autore del romanzo Anàbasi del Principe
Raccolta delle corrispondenze apparse sul settimanale umoristico “Tango” del quotidiano “L’Unità”, accompagnate da 50 disegni ad hoc di Altan, Ugolino Cossu, Elle Kappa, Jacovitti, Milo Manara, Andrea Pazienza, Roberto Perini, Sergio Staino, Topor, Vincino e altri, 110 pagine, Editori del Grifo, Montepulciano, 1987.
(esaurito)
Saggio, 393 pagine, 275 illustrazioni b/n fuori testo, Antonio Rotundo Editore, Roma, 1985.
Nel capitolo “Le Sirene nella musica” vengono analizzati 220 brani di musica classica e popolare
Lo studio più approfondito sul femminile oscuro dopo Jung (Eleonora Fe’ d’Ostiani, 1985).
Si collega ai corsi di musica e teatro del Liceo Sperimentale della Bufalotta, al Tribunale Russell e a due anni di trasmissioni radiofoniche RAI. 224 pagine, 500 esempi antologizzati. Newton Compton Editrice, Roma, 1979.
Esegesi di cinque cantautori: Atahualpa Yupanqui, Violeta Parra, Daniel Viglietti, Chico Buarque de Hollanda e Silvio Rodríguez, selezione di testi in totale con relativa traduzione a fronte, 326 pagine, Edizioni Borla, Roma, 1977.
(vetrina)
Il Tempo, sabato 8 maggio 2004 Federico Fellini aveva due tabù nel suo rapporto con l’immagine e l’essenza delle donne: la donna incinta e la donna autonoma intellettualmente e sessualmente nei confronti dell’uomo, senza per questo essere lesbica. Ma per realizzare il suo tormentato film La città delle donne (1979), verso il quale soffriva di un blocco creativo totale, dovette scendere a patti con i suoi tabù esistenziali. Continua →
Giovedì 8 maggio 2014, per Les Jours de France à Rome,
Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor, al Teatro di Villa Torlonia – Via Nomentana 70 ore 18:00 –
Dibattito “ Il cinema svelato “ in presenza di:
Lorella di Biase – giornalista Rai 1 – Moderatrice
Corrado Veneziano – regista, attore
Meri Lao – scrittrice, musicista di cinema
Manuel De Sica – compositore per il cinema
LES JOURS DE FRANCE A ROME
Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor
PARIS-ROME/ROMA-PARIGI: CINEMA IERI E
OGGI | STREET ART CONTEMPORANEA
// Lunedì 5 Maggio – Conferenza stampa
Ambasciata di Francia – Piazza Farnese sala cinema!
// Ore 11:00
In presenza di:
Alain Le Roy – Ambasciatore di Francia in Italia
Eric Tallon – Direttore culturale dell’ Ambasciata di Francia
Paolo Masini – Assessore allo Sviluppo delle periferie Roma Capitale
Sabrina Alfonsi – Presidente del Municipio Roma I
Andrea Valeri – Assessore alla Cultura del Municipio Roma I
Stampa nazionale, internazionale e di settore !!!
// Martedì 6 Maggio – Conferenza “Street art and the City”
Macro Museo d’arte Contemporanea di Roma – Via Nizza!
// Ore 11:00
dibattito sull’ impatto della nuova street art sul panorama urbano
in presenza di:
Giovanna Alberta Campitelli – Direttore Macro
Flavia Barca – Assessore alle Politiche Culturali e alla creatività Roma Capitale
Paolo Masini – Roma Capitale Ass. Sviluppo periferie (Italia)
Andrea Valeri – Roma Capitale, Ass. Cultura Municipio Roma Centro Storico
Sabrina Alfonsi – Presidente Municipio Roma I
Monica Campana – Fondatrice di Living Walls Atlanta (USA)
Gianluca Marziani – Direttore del Museo di Palazzo Collicola – curatore (Italia)
Andrea Catarci – Presidente Municipio Roma VIII
Christian Guemy C215 – street artist (France)
Angela Saltarelli – avvocato di diritto dell’arte Studio Iacobacci (Italia)
Introduzione e Moderazione Stefano S. Antonelli !
A seguire la presentazione Mostra “Paris-Rome/Roma-Parigi, i giorni della street art”
“ Un percorso comparato tra i linguaggi della street art di nuova generazione “ dal
7 giugno al 10 agosto al Macro Testaccio !!
// Mercoledì 7 Maggio – Inaugurazione
Acquario Romano – Piazza Manfredo Fanti!
// Ore 19:30
presentazione e distribuzione del programma
Autorità, Partner, Sponsor, Ospiti della Conferenza in presenza di:
Alain le Roy – Ambasciatore di Francia in Italia
Eric Tallon – Direttore culturale dell’ Ambasciata di Francia
Claudia Ferrazzi – Segretaria Generale dell’Accademia di Francia Villa Medici
Anouk Aspisiecco – Attachée Culturelle dell’ Ambasciata di Francia
Joel Lust – Lycée Chateaubriand
Nicolas Bauquet – St. Louis de France
Jacqueline Zana-Victor – Direzione Culturale Les Jours de France a Rome
Sabrina Alfonsi – Presidente Municipio Roma I
Jerome Coumet – Sindaco del XIII Arrondissement di Parigi
Paolo Masini – Assessore allo Sviluppo delle Periferie Roma Capitale
Andrea Valeri – Assessore alla cultura del municipio Roma I
Dario Marcucci – Presidente R.O.A.M.
// Ore 20:30
Concerto “Le più belle colonne sonore del cinema Italo-Francese”, Cori e Orchestra Giovanile
della Civica Scuola delle Arti di Roma diretti da Annalisa Pellegrini e Gabriele Benigni.
Temi celebri di E.Morricone, N.Piovani, B, Coulais, Y.Tiersen. !!!
// Giovedì 8 Maggio – Cinema ieri e oggi
Institut Français – Centre Saint Louis – Largo Giuseppe
Toniolo !
// Ore 09:00 – 12:00
Proiezione del film “Notre dame de Paris” (1956) di Jean Delannoy in presenza della
classe CM2B del Lycée Chateaubriand.
La proiezione sarà seguita da un dibattito presentato da Valerio De Paolis – Bim distribuzione
e con l’intervento di 3 professionisti del settore !
Teatro di Villa Torlonia – Via Nomentana 70
// Ore 18:00
Dibattito “ il cinema svelato “ in presenza di: !
Lorella di Biase – giornalista Rai 1
Corrado Veneziano – regista, attore
Meri Lao – scrittrice, musicista di cinema
Manuel De Sica – compositore per il cinema
Moderatrice Lorella di Biasi !!!!
Accademia di Francia Villa Medici – Viale della Trinità dei Monti !
// Ore 20:30
Proiezione “Une journée à Rome” regia di Francesca Comencini (2012) – Ingresso libero
in presenza della Presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma Michela De
Biase !!!!!
// Venerdì 9 Maggio – Cinema oggi
Accademia di Francia Villa Medici – Viale della Trinità dei Monti !
// Ore 20:30
Proiezione “Two days in Paris” regia di Julie Delpy (2007) – Ingresso libero
in presenza della Presidente Commissione Cultura del Municipio I Annalisa Secchi !!!!// Lunedì 12 Maggio – OMAGGIO A CARLO LIZZANI
Institut Français – Centre Saint Louis
Largo Giuseppe Toniolo
In collaborazione con il Lycée Chateaubriand!!!
// Ore 18.30 – 20:00
Ricordo del Maestro e del suo impegno sociale
In presenza di: Francesco Lizzani | Martina Bonichi – critica | Maurizio Testa – giornalista,
scrittore | Massimo Calanca – Presidente Cinema Avvenire, critico e psicoterapeuta !
// Ore 20:00
Cocktail !
// Ore 21:00 – OMAGGIO A CARLO LIZZANI
Proiezione del film “Celluloide“ (1996) regia di Carlo Lizzani
La storia della realizzazione di “Roma città aperta” (1954) di Roberto Rossellini !!!
// 7 giugno – 17 agosto
Paris-Rome/Roma-Parigi, i giorni della Street Art
Macro Museo d’arte Contemporanea di Roma – Testaccio
// Ore 18:00
Inaugurazione della mostra “Paris-Rome/Roma-Parigi, les jours du street art”, un percorso
comparato tra i linguaggi della street art di nuova generazione, curata da Stefano S.
Antonelli, artisti in mostra: !
C215 – Francia / Alexone – Francia / Popay – Francia / Epsilon Point – Francia / Philippe
Beaudelocque – Francia / Seth – Francia / 108 – Italia / Moneyless – Italia /Eron – Italia / Tellas
– Italia / Lucamaleonte – Italia / Andreco – Italia !!!!!!!
LES JOURS DE FRANCE A ROME
Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor
! Jacqueline Zana-VIctor
zana-victor.jacqueline@orange.fr
Testi in lingua originale e traduzione e fronte, 235 pagine illustrate b/n, Casa Editrice Valentino Bompiani, Milano, 1975. (Primo saggio sul genere musicale rioplatense pubblicato fuori dai paesi d’origine, collana diretta da Umberto Eco).
RADIO 1 – Voi ed io –
Qui la nota attrice Ave Ninchi legge e commenta il libro appena pubblicato. Da notare come, con simpatia e humour, venga privilegiato l’aspetto letterario del tango (e del libro), assoluta novità all’epoca.
Libro che raccoglie 68 canzoni cilene, testo originale e traduzione a fronte, musica trascritta su pentagramma, 284 pagine, Edizioni Jaca Book, Milano, 1974.
(vetrina)
Testo di Luciana Cisbani pubblicato da “Enciclopedia delle donne” – aprile 2012
Meri Lao tuvo la suerte de ser retratada por Antonio Quintana, que estaba ocupado en la grandiosa iniciativa Las manos de Chile, fotografiiando cientos de manos de obreros y campesinos. Cerro Santa Lucía, Santiago de Chile, 1962
Saggio in cinque volumi di 58, 73, 85, 91 e 135 pagine, con 182 canzoni in totale, testi originali e traduzione italiana a fronte, trascrizione musicale su pentagramma, dizionari, e musicassetta antologica di 90 minuti, Edizioni Jaca Book, Milano, 1970.
Sfoglia le prime 15 pagine del Dizionario maniacale del sette
Guarda i brevi video su i Fiori del Male, rivista on line di cultura antica e contemporanea, in cui Meri Lao presenta singole voci del Dizionario maniacale del sette
qui il video: da 8:02 a 11:30 Meri Lao col suo Dizionario maniacale del sette intervistata da Claudio Strinati.
Chiesa San Marcello al Corso o dei Sette Santi Fondatori, Roma, 3 agosto 2014
Cara Meri, la bellissima recensione di Eco è l’ennesima prova del fatto che i veri grandi (che sono pochi) sono anche le persone più disponibili e generose, mentre le mezze calzette (o se preferisci le mezze seghe) sono i più arroganti.
A.M. – marzo 2014
Non smetti mai di stupirci, Meri. Solo tu potevi concepire un’idea così geniale e portarla avanti con tanta ricchezza inventiva e rigore di ricerca. Brava bravissima! Il Dizionario maniacale del sette è un libro veramente ‘aperto’, erudito e fantastico insieme.
Paola Pallottino – febbraio 2014
> 23/04/2015 Meri Lao conduce un seminario sul tema Contare, cantare e raccontare per non dare i numeri. – Aula Montuori – ex Mattatoio, piazza Giustiniani, ROMA3, ore 15.
Nell’ambito dei seminari svolti dai docenti di Matematica del Dipartimento di Architettura, proff. Corrado Falcolini, Paola Magrone, Laura Tedeschini-Lalli; intervengono i proff. Giovanni Longobardi, Michele Emmer, Ginevra Salerno.
Vorrei consigliare per la passione e la curiosità un libro: Meri Lao, Dizionario maniacale del sette, un viaggio visionario su tutti i possibili utilizzi del numero sette in 707 voci, pubblicato dall’autrice in proprio, libro che ha avuto gli elogi di Umberto Eco. Scrive nella introduzione Meri Lao, personaggio leggendario della cultura musicale e letteraria tra Europa e Sudamerica: “Se è vero, come ha detto Albert Einstein, che non tutto ciò che può essere contato, conta, e non tutto ciò che conta può essere contato, penso che ci sia sempre l’occasione di assaporare la radice comune delle parole cantare e incantare, contare e raccontare.” Michele Emmer.
> 26/05/2014 Meri Lao presenta il Dizionario maniacale del sette, intervistata da Luciana Cisbani, per il Caffè Letterario di Crema, al Teatro San Domenico (piazza Trento e Trieste) – ore 20:45. Guarda la locandina dell’evento
> 29/03/2014 – Venezia, Intervento di Meri Lao su Matematica e Musica (Dizionario maniacale del sette) – Palazzo Franchetti, Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, ore 14:30 – Convegno di Matematica e Cultura 2014 (pdf) ideato da Michele Emmer
Guarda il video su Youtube
> 28/03/2014 L’infinito e incrociato universo di Meri Lao, ponte tra continenti temi e saperi, Università degli Studi di PADOVA, Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Corso di aggiornamento professionale in Studi latinoamericani e dei Caraibi, aula L, ore 16.30 (qui il pdf del volantino).
> 14/12/2013 – Teatro del Sale, Firenze. Sergio Staino presenta Meri Lao “Dizionario maniacale del sette” con l’accompagnamento di sette tanghi per fisarmonica eseguiti in scena da Gianni Coscia. – Cena ore 19.30. Spettacolo ore 21.30.
> 03/12/2013 – Radio Vaticana intervista Meri Lao. Eclettica, geniale, instancabile, Meri Lao, origini italiane ma naturalizzata argentina, compositrice, ricercatrice e scrittrice, porta alle stampe il suo Dizionario maniacale del sette, una insolita passeggiata attraverso i segreti teologici, magici, mitici e storici di un numero dispari, appunto il sette. Un’occasione, per Laura De Luca per incontrare nuovamente un’artista ultraottantenne, portatrice di un entusiasmo di ragazza.
> 07/11/2013 Presentazione del Dizionario maniacale del sette. Con Meri Lao l’arch. Stefania Tuzi, dell’Università La Sapienza, e altri colleghi ed ex allievi del Virgilio presso Casa Argentina, Via Veneto 7, Roma, brunch letterario ore 13.
Saggio, dalla Conquista a oggi, storia del Continente attraverso le canzoni di contenuto sociale; 145 testi nelle lingue originali (spagnolo, portoghese, créole, guarany, quechua) con traduzione in francese a fronte, trascrizione musicale, dizionario dei ritmi e degli strumenti, 255 pagine, François Maspero Editeur, Paris, 1967. (Libro assolutamente pioniero sia come ricerca, sia come diffusione effettiva della musica popolare di 20 Paesi latinoamericani).
Valladolid (Spagna), Facoltà di Filosofia e Lettere, martedì 26 giugno 2012
Meri Lao, musicista e scrittrice italo-uruguayana, esperta in Tango e in Sirene evviva la differenza, autrice di Musica strega ritenuto internazionalmente il primo studio di genere in tale materia, ci parlerà del suo lavoro “militante” col nuovo cinema latinoamericano, delle sue lezioni di musica agli studenti di animazione a Cuba, di traduzioni, doppiaggio e altri problemi in Italia, e della grande opportunità che ha avuto di collaborare con Federico Fellini, esperienza d’arte e di amicizia esigente e feconda. Una testimonianza esclusiva, inedita, con molta ironia. Proiezione del film La città delle donne.
> 19/10/2013 I SOGNI DI FEDERICO FELLINI: il perturbante nell’arte con Italo Moscati, Paolo Fabbri, conducono Andrea Baldassarro e Fabio Castriota, interviene Meri Lao. Cineteca Nazionale, Sala Trevi, Roma, Sabato 19 ottobre 2013, ore 19:30.
> 1-8/07/2012 Tango Diférente, incontro con Meri Lao, che presenta Tango & café con pan, yoga and scenes from La città delle donne. Ponderosa, BERLINO, Germania.
Una settimana di ricerca dedicata a esplorare la fusione del Tango con altre tecniche, stili, concezioni. Seminari, lezioni e ballo aperto.
Video: Tango diferente (vedi l’evento completo)
> 12/08/2009 DA AMARCORD A NUOVO CINEMA PARADISO, MUSICA DA FILM IN GRAN CONCERTO. Portoverde di Misano Adriatico (Riviera Romagnola). Nora Angelini (canto) Stefano Pecci (saxofono), Simonetta Pesaresi (pianoforte). Il concerto si conclude con la canzone Una donna senza uomo è, parole e musica di Meri Lao, per il film di Fellini La città delle donne.
> 07/08/2006 Dallo Sciamano allo Showman, Festival della Canzone Umoristica d’Autore IV edizione, Valcamonica (Bs), organizzato dal Centro Culturale Teatro Camuno, e guidato da Nini Giacomelli e Sergio Bardotti in collaborazione con il Club Tenco di Sanremo. PAGINE DI MUSICA, PONTEDILEGNO, Piazza XXVII Settembre, ore 17.30 Meri Lao presenta il divertente libro Donna canzonata che si concentra su come la donna è stata cantata dai parolieri italiani in un secolo di musica; a illustrare il tema con la musica dal vivo, interviene Gerardo Balestrieri sia nel corso del pomeriggio sia alle 21, nella serata dedicata invece al video di Meri Lao Il Fellini che ho conosciuto.
> 30/06/2006 Merilaomilonga – Tango sulla terrazza del Circolo tennis «Merilaomilonga» del venerdì siglata dal Circolo Arci Blutango. Appuntamento, alle 22, sulla terrazza del Circolo del Tennis «Mario Stasi» di Lecce.
Alias n° 33 – Agosto 2010 – Articolo di Meri Lao
Ritratto continuo mod. 3.375.020.000, riferito al numero approssimativo di donne nel mondo, è un ritratto di gruppo al femminile in cui le singole donne sono espressione di un nuovo concetto d’identità sociale. L’artista chiede a ogni donna partecipante di riflettere sul proprio ruolo e di sintetizzarlo sporcandosi le mani per scagliare un messaggio al di là del video.
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma, Viale delle Belle Arti.
Sabato 30 novembre 2013 – 5 febbraio 2014.
365D – Trecentosessantacinque giorni da donna è un libro in grande formato di ritratti fotografici e storie di donne. Come in un calendario, 365 donne raccontano un fatto accaduto nella loro vita in quel particolare giorno. Donne famose o sconosciute, di tutte le età, estrazione sociale e provenienza geografica in una successione di storie poetiche o drammatiche, violente o romantiche, contraddittorie, reali. Mostra fotografica itinerante di tutti i ritratti delle donne presenti nel libro.
Centrale Montemartini – Via Ostiense 106 – Dal 2 al 25 marzo 2012
Parte 1 – Meri Lao nel programma Musica Sera – Labirinti musicali di A. Ramadori e D. Palladini, 1980.
Meri parla del libro “Musica Strega”, ricerca di una dimensione femminile rimossa della musica, e del contributo al film di Fellini “La città delle donne” con la scena della tartaruga, vocalità femminile unita allo yoga.
Parte 2 – Meri Lao nel programma Muove la Regina di D. Palladini e A. Foti, settembre/ottobre 1993.
Meri racconta la storia “politica” e “magno greca” del suo nome, il suo rapporto con il maschile, la differenza di genere dell’informazione, il libro delle Sirene e il messaggio ultimo delle incantatrici del mare.
Guarda il video su TouTube
In Europa c’è un vero fervore per la nostra musica, soprattutto in Italia e in Francia. In Italia c’è Meri Lao, che conosce la materia come molti di noi neppure se lo sognano, per giunta con la competenza di una pianista classica.
En Europa hay un verdadero fervor por nuestra música, sobre todo en Italia y Francia. En Italia está Meri Lao, que conoce la materia como muchos de nosotros ni se lo sueñan, y por añadidura con la competencia de una pianista clásica.
Entrevista de Astor Piazzolla a Clarín, Buenos Aires, septiembre 1976
Un’analisi musicale del Libertango per chi non legge la musica.
La prima volta che sono entrata in una radio avevo 10 anni, era a Buenos Aires, mi ha portato un radioamatore e colombofilo amico di mio padre, e ho suonato L’Arlesienne di Massenet (Miredosi mi-mi…), pezzo che non si usa più, nemmeno per scandire gli esercizi di ginnastica ritmica. Ho imparato il mestiere della radio a Montevideo a 17 anni, con Umberto Scazzocchio e la trasmissione culturale La Voce Italiana, ero di casa a radio Carve, radio El Espectador, SODRE, perciò mi sento a casa mia davanti ai microfoni o alle telecamere di qualsiasi studio di radio o televisione (e sono tanti) in cui ho avuto il piacere di essere invitata. Continua →
Avevo 13 anni quando un’insegnante delle medie mi ha portato a vedere Louis Jouvet, e da allora non ho più smesso di andare a teatro e di inseguire le grandi compagnie straniere di passaggio. Ho assistito alle prove di Margarita Xirgu, ho formato gruppo con Juan Bosch, Pepe Estruch, Jacobo Langsner, Roberto Pérez Soto, Angel Rama, Ducho Sfeir, Mimí Satre, Taco Larreta, China Zorrilla; ho tradotto, ho scritto commedie (sfruttando la vis comica), ho collaborato con altri dietro le quinte, ho trovato il modo di dirigere il coro mimetizzandomi tra il pubblico. Solo dopo i 52 anni ho osato calcare le scene in un one woman show sempre cangiante di musica e di parola intitolato Tanghitudine, e ora chi mi ferma più, come cantautrice, come cantattrice o a presentare i miei Dvd in azioni performative…
Non farò mai un film. Non lo so fare. In compenso sono una spettatrice esigente: capisco quando un film è fatto male e quando gli attori sono schiappe, anche se battono i record di biglietteria e vincono l’Oscar. Già da bambina, ogni sabato come d’uso laggiù, frequentavo le matinées per minori nel cinema del quartiere: quattro film di seguito, a episodi, del tipo L’Atlantide di Pabst e Lost Horizons o Shangri-La con Ronald Colman (dovevo essere molto piccola perché qualche compagnuccia perfida mi aveva convinta a inghiottire le noccioline americane con la buccia). Con mia madre andavo qualche volta alla vermouth, soprattutto al Metro, noto cinema del centro. Vedevamo i film nella lingua originale, con i sottotitoli in spagnolo. Ci si faceva l’orecchio alla lingua e si era svelti a leggere. Inoltre, ci si affidava alla pagina di critica cinematografica di giornali come Marcha: io non mancavo mai di informarmi sui film proibiti ai minorenni. Un giorno il cinema Metro proietta un film doppiato: le amate voci dei nostri attori preferiti erano state sostituite da ignote voci con forte accento messicano…! Da non credere. Grandi proteste del pubblico, mia madre mi trascina fuori, va a chiedere alla cassa il rimborso del biglietto. Si scatenerà una campagna di massa, la gente boicotterà il doppiaggio, che sarà tolto a furor di popolo. In Italia, guarda gli scherzi del destino, mi capiterà di lavorare nella traduzione e nel doppiaggio di molti film, di metterci la musica e la voce, di essere chiamata per entrarci, nella parte di me stessa. Sono stata prodiga a elargire dei soggetti: non avrei mai creduto che me li trafugassero.
> Giovedì 8 maggio 2014 intervento di Meri Lao al dibattito Il cinema svelato
LES JOURS DE FRANCE A ROME
Direzione Culturale Jacqueline Zana-Victor
PARIS-ROME/ROMA-PARIGI: CINEMA IERI E
OGGI | STREET ART CONTEMPORANEA
Guarda il programma completo
FEBBRAIO 2007
Volver, il verbo del tango. La nostalgia per le persone che non ci sono più, per la giovinezza che ormai è lontana… Si vorrebbe tornare indietro, ma lo si può fare solo con la memoria, aggrappandosi ai ricordi. Volver al passato, volver a casa, volver indietro… Tornare, dunque. Y ella vuelve. Meri Lao torna alle sue origini, in questa intervista che mi concede nello studio della sua casa romana a Monteverde. Definirla un’artista a tutto tondo forse non basta. Lei, che come ha detto Umberto Eco, “ha dedicato una vita al tango ed è certamente chi ha sempre raccontato meglio questa magnifica vicenda”, ritorna con la memoria alla sua infanzia, trascorsa fra Uruguay e Argentina. All’inizio furono i suoi genitori, emigrati in Sudamerica quando Meri aveva solo due anni, a indirizzarla allo studio del pianoforte. Aveva quattro anni, la piccola, quando a casa sua era ospite una soprano, che all’indomani doveva fare un’audizione importante. Stava provando un brano della “Madame Butterfly”, a cappella. Ma sbagliava un acuto. La bambina la corresse subito, e cantò il sol bemolle. Nello stupore di tutti.
“L’avevo sentito qualche volta, in un disco. E mi era rimasta stampato nella mente. Si scoprì poi che avevo l’orecchio assoluto. Sembra che sia congenito”.
Gli anni passano rapidissimi, mentre la giovane Meri, impegnata negli studi del liceo, nei primi concerti pianistici, trova anche il tempo di coltivare il tango.
“Una forma che mi rappresenta, nata attorno il 1880 su entrambe le sponde del Rio de la Plata, a Buenos Aires e a Montevideo, dove ho vissuto gli anni formativi. Se fossi cresciuta a New Orleans o a Los Angeles mi sarei occupata di jazz”.
A 25 anni decide di dare una svolta alla sua vita. Vende il pianoforte e parte. Destinazione: Parigi. Torna così per la prima volta in Europa e inizia subito a respirare quel clima di grande fermento musicale che caratterizza in quegli anni la capitale francese. Conosce Pierre Boulez e Pierre Schaeffer, entra nel vivo della cosiddetta “Musique Concrète” che sta nascendo nell’ambiente parigino .
“Frequentavo molto i teatri di Parigi. Le cene con gli artisti a fine spettacolo erano i luoghi ideali dove scambiare opinioni sulla cosiddetta “nuova musica”. Quella musica di cui poi scriverò anche nei manuali per la Nuova Italia del 1968, affrontando in tutte le sue sfaccettature quella che sarà l’avanguardia. Studiavo il piano con Eliane Richepin e, guarda caso, Tristan Richepin, suo ex marito, dopo molti anni sarebbe stato il mio impresario con programmi anticonformisti, lui nipote del famoso accademico Jean Richepin che nel 1913 aveva lanciato il tango rioplatense nelle vetuste sale della Sorbonne”.
Quando alla fine del ’54 Meri arriva a Roma, la capitale si sta lentamente riprendendo dal dramma della seconda guerra mondiale. Non è ancora esplosa la dolce vita. Ma Via Veneto di sera già inizia a riempirsi di luce e di persone in cerca di cose nuove.
“Cominciai a insegnare Storia della musica e del teatro nei licei sperimentali di Roma. Feci vari progetti innovativi, con i miei allievi della Bufalotta. Volevo trasmettere loro qualcosa che andasse oltre alle semplici lezioni di musica. Che sapessero leggere criticamente i testi, e come trasmetterli in maniera originale”.
Meri si ambienta perfettamente nella Capitale e conosce i più grandi compositori dell’epoca. Lo Studio di Fonologia Musicale di Milano sarà il fulcro attorno al quale in Italia si svilupperà l’avanguardia musicale: viene creato ufficialmente nel 1955 nella sede della Radio Audizioni Italiane (RAI). I fondatori sono Bruno Maderna e Luciano Berio come direttori artistici, insieme al fisico Alfredo Lietti e al tecnico Marino Zuccheri. La caratteristica di questo studio è quella di una apertura e di un interesse a tutte le varietà di elaborazione sonora. Per un buon periodo è uno degli studi più all’avanguardia in Europa: ha nove oscillatori, dei generatori di rumore, vari modulatori, un pannello di filtri, un Tempophon (un regolatore di tempo e frequenza che permetteva di variare la durata del tempo di registrazione mantenendo inalterata l’altezza).
“In quel periodo conobbi Luigi Nono e Bruno Maderna, insieme a amici del cinema come Kim (Franco Arcalli), Valerio Zurlini, Sergio Canevari. Aldo Clementi, che ho risentito recentemente dopo tanti anni, e mi ha riconosciuto subito la voce. Antonio De Blasio, Franco Evangelisti, tutti loro mi davano molto materiale, erano sempre gentili e disponibili. Erano molto fiduciosi di quello che stavano facendo come gruppo d’avanguardia. Io sono andata anche da Petrassi, avevo preparato le sue Invenzioni, nel momento in cui mi trovavo alla frontiera tra lasciare il piano e dedicarmi a seminari, convegni e insegnamento. Non c’è molto repertorio per pianoforte di musica contemporanea, purtroppo. Ricordo che Petrassi mi parlò molto bene delle opere di Ennio Morricone e aggiunse: “Peccato che si sia dedicato al cinema!”. Finalmente, però, quest’anno si sono accorti che meritava l’Oscar! Io ero sempre alla ricerca di materiale nuovo, ho parlato anche con la vedova di Luigi Russolo, ma degli intonarumori non era rimasta nessuna traccia. Anzi, sperava avessi io qualcosa da poterle dare del Maestro! Allora si faceva tutto sulla memoria, sul sentito dire, non come oggi. Era veramente difficile cercare materiale! In quel periodo di grande fermento dell’avanguardia italiana, fui invitata ad andare in una tournée ufficiale, organizzata dal ministero degli Esteri, e accettai con molto entusiasmo. Ho suonato il Concerto per Dimitri per piano e orchestra di Riccardo Malipiero, in varie capitali sudamericane. Andai anche a Tunisi, dove ho tenuto un seminario sulla musica elettronica e sulle avanguardie musicali italiane.
Nei primi anni Sessanta Meri tornava spesso in Sudamerica per delle tournée, era una vera e propria passionaria dell’avanguardia. Rinnovava sempre i suoi programmi con varietà e gusto, ma non lasciava da parte il tango.
“Mi piacevano e continuano a piacermi, i pianistoni – Liszt, Chopin, Schumann, Bartók – ma ho sempre messo nei programmi dei miei concerti brani di musica contemporanea, alcuni scritti per me. Non ho mai ritenuto che il tango fosse inferiore. Mescolavo il tango Malena con Rachmaninov perché mi veniva naturale, come se fossero memorie delle dita nella tastiera. La contaminazione, che va così di moda oggi, la facevo già da quel dì. In genere cominciavo i concerti con la musica contemporanea e poi finivo coi romantici. All’inizio il pubblico rimaneva un po’ stupito perché non era abituato a queste innovazioni. A distanza di anni, qua in Italia, ancora oggi trovo dei programmi che si ostinano a ripetere le stesse sonate, le stesse opere.”
Ma oltre a esibirsi e studiare, Meri Lao ha scritto anche molti libri. Il primo nel 1967, quando l’editore François Maspero le pubblica Basta. Canti di testimonianza e rivolta dell’America Latina, una raccolta di centinaia di canzoni con traduzione e trascrizione musicale su pentagramma.
“Il titolo originale è Basta! Chants de témoignage et de révolte de l’Amérique Latine, che ha un record piuttosto particolare: è stato il libro più rubato nelle librerie francesi. Costava molto per le tasche ‘rivoluzionarie’… Il libro arrivò in bozze di stampa nelle mani di Fidel Castro, che mi inviò subito un telegramma, invitandomi a Cuba. Ci andai per un mese. Mi proposero di fermarmi per sempre. Ma, anche se non credo a certi avverbi di tempo, tornai per poco a Roma e da lì di nuovo un aereo per Cuba. Tre anni trascorsi in quella magnifica isola, vissuti intensamente, ho anche tagliato la canna da zucchero col machete, follie del lavoro volontario collettivo, all’Istituto della Radio Televisione avevo l’incarico di riorganizzare la musica cosiddetta per i giovani, e all’ICAIC insegnavo come applicare la musica nel cinema d’animazione, scelta, montaggio, anelli, strumenti fai da te”.
Ma Meri Lao, nei suoi numerosi saggi sulla musica, si è occupata anche dei trovatori latini, dalla celeberrima cilena Violeta Parra fino a Pablo Milanés e Silvio Rodríguez, e li ha fatti conoscere al grande pubblico.
“Violeta la conobbi in Francia nel 1965 e a Cuba poi ho rivisto i suoi due figli, dopo il suicidio di lei… A soli 47 anni si è tolta la vita, non ha retto il ritorno in Sudamerica, che negli anni della sua permanenza europea aveva cambiato totalmente volto. E poi il dolore per un amore finito le ha fatto premere il grilletto. Ho partecipato anche al documentario Viola Chilensis che ricorda la sua figura. Nel mio libro “Trovatori dell’America Latina” del 1975 parlo molto di lei, della sua musica e dei suoi testi, che ho raccolto e tradotto. Nel libro Trovatori dell’America Latina ho anche antologizzato Atahualpa Yupanqui, il capostipite, l’uruguayano Daniel Viglietti e il brasiliano Chico Buarque de Hollanda.
A Cuba venivano da me Pablo Milanés e Silvio Rodríguez, ragazzi di grande talento, sono stata anche loro insegnante all’ICAIC. Silvio, a soli vent’anni, aveva composto già migliaia di canzoni. Rilegava i testi con due viti a farfalla, in un blocco più alto che largo, e suvvia a cantarle con la chitarra, che grande fantasia musicale. Tutti questi “miei” trovatori hanno vinto poi in Italia il premio Tenco, tranne purtroppo Violeta, che non davano premi postumi.
Anche Meri ha vinto questo premio, per l’operatore culturale, nel 2001. Così recita la motivazione: “musicista, musicologa, scrittrice, ricercatrice che ha approfondito e divulgato in particolare temi legati alla didattica musicale e al ruolo della donna nella canzone, ma soprattutto, da vera sirena, ha attirato il pubblico italiano ed europeo nei segreti della grande canzone latinoamericana, diventandone studiosa tra i massimi del mondo”.
Sirena, l’hanno definita. Lei, conoscitrice del tango tra le massime al mondo, è anche una grande, grandissima esperta di sirene, di cui possiede una raccolta iconografica impressionante, che conta oltre 4000 raffigurazioni, per non parlare di musiche e di video. È questa una delle sue più grandi passioni, scaturite sul set, quando lavorò a fianco di Federico Fellini nel suo film Le città delle donne del 1980, per il quale Meri compose un tango congo, che funge da leit-motiv della prima parte della pellicola. Una donna senza uomo è, tradotto da lei stessa in sei lingue, che potrebbe porsi come un inno femminista allegro e ironico.
I suoi libri più celebri sono quelli sul tango. Il primo volume sul tema lo pubblicò a Milano e a Buenos Aires nel 1975. Titolo: Tempo di tango. Negli anni successivi, manderà in stampa anche Voglia di tango, T come tango e Todo tango… Su questo tema Meri Lao non si stanca mai di scrivere, né di parlare. Vorrebbe scalzare tutti i luoghi comuni (“ballo sensuale”, “nato nei bordelli malfamati”) che lo schiacciano e impediscono di capirne l’essenza, la vera storia, profondamente intrecciata a quella dei nostri emigranti che partivano in cerca della Merica, al Rio de Plata, alla fine del XIX secolo.
“Ancora non c’era un libro sul tango o i pochi che c’erano trattavano solo i singoli localismi, i pettegolezzi sui divi del momento. Io invece ho pensato di scrivere di tango con una certa universalità, per i non addetti ai lavori. Per me e per i latinoamericani in genere, il ballo è l’aspetto più vistoso, ma non il principale. Importa la musica, le orchestre, gli arrangiamenti. E importano le parole. Nei miei libri figurano cento, centocinquanta testi di canzoni nella lingua originale, con la traduzione a fronte. Sono gli stessi tanghi che si ballano oggi, nelle milongas italiane tanto di moda. Li ho incamerati nella memoria sin da bambina, è un piacere enorme interiorizzarli, capirli, riconoscerli”.
Alcuni tanghi a contenuto sociale, però, sono stati censurati in Sudamerica. Fraintesi o forse temuti proprio per ciò che volevano trasmettere a chi li ascoltava.
“Il tango è stato proibito dalla dittatura, sì. Gardel, morto nel 1935, fu censurato addirittura nel 1976 per alcuni suoi testi ritenuti sovversivi. Dónde están?- canta il tango, domandandosi sempre dove sono gli assenti, dove sono le voci del passato. Così quando vedo le donne disperate, a Plaza de Mayo, che piangono i figli scomparsi, che inalberano cartelli chiedendo dove sono, non posso fare a meno di pensare a questo Ubi sunt ossessivo del tango”.
Ora Meri Lao ha appena concluso una lunga tournée nelle maggiori città italiane, con lo spettacolo “100 anni di tango”, con la conduttrice Maria Teresa Ruta, Pier Aldo Vignazia, Willy Pasini, medici e psicologi, per far conoscere alla gente le capacità terapeutiche del tango.
Instancabile nella sua frenetica attività, Meri non si ferma un attimo. Ora sta ultimando il suo Dizionario maniacale del sette che andrà presto in stampa. Un nuovo libro, una nuova avventura per questa “sirena latina”. Così si chiama il suo sito, visita imperdibile per i navigatori di Internet affascinati dal mondo della musica sudamericana. Potete scriverle un’email e riceverete sicuramente una risposta. “Non capisco proprio le persone cariche di segretarie che non ti rispondono mai! O sono accidiosi senza rimedio o sono cafoni!”, mi ha detto con quel suo accento meravigliosamente “ispanico”, segno inconfondibile di un passato sudamericano che è oggi parte integrante del suo presente romano.
30 luglio 2005 Continua →
Durata: un’ora. Il racconto può essere fatto in italiano, spagnolo o francese. Necessità tecniche: leggìo in piedi, riproduttore e schermo per proiettare video.
L’Istituto Cervantes di Roma, che mi ha patrocinato l’iniziativa il 5 maggio 2004 nella prestigiosa sede di Piazza Navona, ha curato la pubblicazione della brochure, di cui dispongo di un buon numero di copie.
L’ho ripetuta alla NY University, alla Loyola di Chicago, all’università di Uppsala, al Teatro de la Caja Duero di Salamanca, alla Feria del Libro di Santo Domingo, a Rede Mulher di São Paulo, all’Università di Salvador de Bahia, alla Facultad de Filosofia y Letras di Vallodolid.
Qui la pagina dedicata a Fellini
XXXIV CONGRESO INTERNACIONAL DE AMERICANÍSTICA,
Salerno 14-16 de mayo 2012
Tiempos y lugares de (de)formación, Ponencia de Meri Lao
EL BURDEL: LUGAR COMÚN, MITO Y MITOMANÍA DEL TANGO
El origen prostibulario del tango es producto de la imaginación de dos primos y del refrite exegético -posterior y sucesivo- de varios “prominentes” escritores e “investigadores”.
Eso me escribe días pasados Ricardo García Blaya, titular de la excelente y documentadísima página web “Todotango.com”. Los dos primos aludidos son Luis y Héctor Bates, que, en su Historia del tango de 1936, afirmaron que el género rioplatense “vivió su infancia y buena parte de su pubertad -permítasenos la expresión- en casas de baile de muy segundo orden, en ‘peringundines’ y lupanares”.
ALIAS – IL MANIFESTO, I creativi e il punto, 31 Marzo 2012
In questo articolo Meri Lao mette a punto tutto il suo disappunto, con una punta di ironia – appunto per non cambiare – sulla mania di molti “creativi” italiani, nata di punto in bianco e continuamente giunta a un punto morto che per loro è un punto fermo e un punto franco, ma che a molti di noi sembra un punto di non ritorno e l’unico punto in cui non si può coincidere con i giovani – si suppone che i “creativi” siano anagraficamente giovani –, quando l’intero paese non fa che perdere punti, questi puntigliosi di m. (emme puntata) solo pensano a puntare, convinti di fare così più punti degli altri. Ma vadano a puntare la selvaggina.
Tre racconti di Meri Lao in rivista cubana
Cuestiones de “género”, digo yo. Tres cuentos de Meri Lao: Las bombachitas, Pies delicados, Relación sobre el gesto, pp. 31-36
La Siempreviva, Revista Literaria – Instituto Cubano del Libro, La Habana, nº 1 – 2011
ARTICOLO SU MERCEDES SOSA – La cantora argentina per eccellenza, scomparsa domenica all’alba
Liberazione, 6 ottobre 2009
La canzone di protesta:
Si gridava Basta! E la rivoluzione sembrava possibile
di Meri Lao per Treccani Portale, Dossier Scuola 2008
Speciale per Mosaico Italiano di Rio, Coccodrillo per Gina Galeffi
di Meri Lao, Roma, 30 luglio 2005
Programma di sala per Tango, Vals, Tango della coreografa Ana María Stekelman,
Teatro Massimo Bellini, Catania, 6 giugno 2004 PDF
Poeti nella canzone latinoamericana al Convegno del Club Tenco “L’anima dei poeti.
Quando la canzone incontra la letteratura”, Sanremo, 24 ottobre 2003
Programma di sala per il Concerto straordinario di Juanjo Domínguez,
Rassegna Nuove Carriere-CIDIM, Palermo, 6 novembre 2002
Traduzione delle canzoni di lingua spagnola, in La Tradotta,
Storie di canzoni amate e tradite, atti del Convegno del Club Tenco
“Tradutori & Tradittori”, Sanremo, 24 ottobre 2002, Editrice Zona, 2003
Tango e Desaparecidos, in Latinoamerica e tutti i Sud del mondo,
Trimestrale n.73, settembre-dicembre 2000
Latinoamerica in salsa italiana, settimanale La Rinascita,
Roma, 15 settembre 2000
Programma di sala per A fuego lento della coreografa Catherine Berbessou,
Teatro Comunale di Ferrara, 2 marzo 2000
Ponencia en el Coloquio “El fenómeno tanguero y la literatura”,
Berlín 13-15 febrero 1997, Vervuert Verlag, Frankfurt am Main, 2000 …
Programma di sala sui coreografi Andy De Groat, Catherine Berbessou, Ana Stekelman…
Programma di sala per María de Buenos Aires, operita in due parti e sedici quadri,
musica di Astor Piazzolla, testo di Horacio Ferrer –Teatro di Verdura di Villa Castelnuovo,
Teatro Massimo di Palermo, 3, 4, 6 luglio 1999
Contributi alla guida Argentina Uruguay curata da Alfredo Luís Somoza,
ClubGuide, Milano, 1996-2000
Intervento …V Congresso Internazionale di Studi sulle Utopie
presso diverse università italiane, 1995
Vari articoli in Symphonia, Tesori musicali della Radio Svizzera Italiana,
numero dedicato a Piazzolla, settembre 1992
È morto Piazzolla, tanghista impertinente,
Giornale della Musica, Torino 8 luglio 1992
Articolo su Debussy… in Die Symbolisten und Richard Wagner,
a cura…1991
Capitolo sulle Sirene in Dadapolis, Caleidoscopio napoletano
di Fabrizia Ramondino e Andreas Friedrich Müller, …1989
Rubrica “Il Tango della settimana” nel supplemento settimanale umoristico
“Tango” de l’Unità, diretto da Sergio Staino, dall’8 marzo 1986 ininterrottamente
al 4 maggio 1987
Programma di sala per la tournée El Tango di Milva e Piazzolla,
Ater/Bouffes du Nord di Parigi, aprile 1985
Tra i fondatori del Club Tenco, presenta – Atahualpa Yupanqui e Daniel Viglietti (1980),
Silvio Rodríguez (1985), Gilberto Gil (2002) alla Rassegna per la Canzone d’Autore
Luigi Tenco di San Remo [cfr. libri Basta, Storia rivoluzionaria dell’America Latina
attraverso la canzone e Trovatori dell’America Latina]
Fragmentos de “Tiempo de tango”, Primer Diccionario Gardeliano de El Corregidor,
Buenos Aires 1985
“…“ in Marilyn a cura di Marco Giovannini e Vincenzo Mollica,
Edizioni Lato/Side, 1982
Versi d’amore raccolti da Giovanna Maioli 1982…
La letteratura latinoamericana e la sua problematica europea,
Tavola rotonda dell’Istituto Italo-Latinoamericano di Roma / La Sorbonne Nouvelle
Littérature Comparée di Parigi / Università di Roma, ottobre 1976
Articoli su quotidiani (Paese Sera, Manifesto, Unità, Repubblica) e riviste specializzate
(Tempi Moderni, Symphonia, Dansons Magazine, Didattica di Riforma, Kemi-Hathor,
Terra Nuova Forum, Idea, Metamorfosi, Abitare, La Rinascita della Sinistra)
I Tupamaros e la canzone, Tempi Moderni, 26 ottobre 1971
“Cronologia delle invasioni in America Latina”, Numero 31 di Quaderni Piacentini, 1967
Articolo del 23 aprile 1965 pubblicato dal settimanale uruguayano Marcha in cui Meri Lao recensisce il denso periodo di concerti di musica contemporanea in Italia, da Pierre Boulez che dirige l’ultimo Strawinsky (Elegia a Kennedy), e culmina col suo Pli selon pli. Il Wallenstein di Mario Zafred. I memorabili concerti di Musica e Resistenza tenuti al Comunale di Bologna con la direzione di Dino Bellugi e Bruno Maderna con i Cori della Pietà morta di Valentino Bucchi su poesie di Franco Fortini, il VII Concerto di Petrassi, i Cori di Didone di Luigi Nono. PDF
Durata: mezz’ora. Necessità tecniche: leggìo alto, sgabello girevole alto da bar, buona illuminazione, microfono a pinza.
Vai a TANGOLAO, le pagine dedicate al tango
20/06/2010 – Brescia
Meri Lao presenta Tango & Café con pan
in occasione del X Solstizio di Tango, organizzato a Brescia da Los chicos del Tango.
30/05/2010 – ROMA, Teatro Eliseo.
Giancarlo Sepe, in occasione del suo nuovo spettacolo Napoletango, invita in scena Meri Lao, sua amica di vecchia data, che racconta il tango degli emigranti (voce, pianoforte, immagini d’archivio e di famiglia), e recita il suo monologo Tango & Café con pan.
Guarda il video
A questa seguirono molte altre occasioni, a Brescia, Trani, Nami, Berlino, Padova, Venezia.
Il lavoro, della durata totale di oltre cinque ore, si presenta diviso in 5 parti:
Illustrazioni con video.
Illustrazioni con video.
Spazi richiesti:
sala con grande schermo per filmati e Skipe, palco per esibizione teatrale e concerto, tavolini per cena, sala da ballo.
Motivi per cui una Regione italiana dovrebbe appoggiare il progetto Italiani del Tango
Assistiamo negli ultimi anni a un proliferare di associazioni, manifestazioni, festival, che coltivano il tango come ballo; anche l’attenzione dei media dimostra questa tendenza in crescita: dalla pubblicità alla televisione, nessuno si lascia sfuggire una citazione al riguardo.
Questo progetto implica un coinvolgimento a livello comunale, regionale e nazionale, e al tempo stesso una diffusione dell’evento nella sua interezza e peculiarità.
Il tango è stato recentemente proclamato dall’Unesco “un bene culturale immateriale che personifica la diversità culturale e il dialogo, rappresenta l’essenza di una comunità, e pertanto merita di essere salvaguardato.”
È questo precisamente il criterio che informa il progetto Italiani del Tango: risalire alle radici culturali italiane ignorate dai media e misconosciute dal pubblico, per scalzare tanti facili stereotipi e scoprire un senso profondo di appartenenza.
Stampati coi testi originali e traduzioni a fronte, illustrazioni con video.
Relación de Meri Lao en el Colloque International du Tango, EHESS, Paris 29.10.2011
Illustrazioni in Power Point. In spagnolo o in italiano.
Vai a TANGOLAO, le pagine dedicate al tango
Il lavoro, della durata totale di circa 4 ore, si presenta diviso in 4 parti:
Dal 1904 Méliès La Sirène al 1948 Phil Harris Minnie the Mermaid (26’44”)
Dal 1951 Charles Walkers Texas Carnival al 1969 Franco Rossi Odissea (28’53”)
Dal 1970 Federico Fellini I Clowns al 1989 Musker & Clemens The Little Mermaid (19’31”)
Dal 1990 Serge Pennard Sous le signe du poisson al 2011 Rob Marshall Pirates of Caribben (26’21”)
Qui la pagina dedicata alle SIRENE
Illustrazioni in audio e video.
Mamma canzonata: solo per lei la lor canzone vola, relazione al Convegno “Madre de-genere. La maternità tra scelta, desiderio e destino”, Università di Padova, maggio 2008
Simón Blech, Meri Lao, Riccardo Malipiero – Concerto per Dimitri con la Orq.Sinfónica de Rosario, 2 agosto 1963
Qui molti manifesti della carriera artistica di Meri Lao
Vedi l’ampia BIBLIOGRAFIA. Oltre a libri su tango, canzoni dell’America Latina, la donna nella musica, comprende anche testi di alfabetizzazione musicale.
Meri Lao ha curato e/o realizzato una trentina di dischi, sia legati ai suoi libri (didattica musicale, canzoni rivoluzionarie dell’America Latina, cantautori latinoamericani, canti del mondo al Che Guevara), sia sui propri spettacoli musicali di tango.
DISCHI CURATI E/O REALIZZATI
Il monologo è stato recitato dall’autrice per la prima volta al Teatro Quirino di Roma, per la terza edizione di Bravò, nel dicembre del 2006.
HUEVOS DE SEÑORA al Liceo Cervantes
Versione per bambini e in spagnolo di Uova di donna di Meri Lao rappresentata il 9 giugno 2009 al Liceo Cervantes di Roma, classe 3ª Primaria, maestro Pascual Russo Alba. Con Alberto, padre di Elena; Maria, madre di Nicanor; Ana, madre di Martín, e Meri, nonna di Aria.
30 ottobre 2014
IV A della scuola Franco Cesana, Roma
CANTI DI VITA E AMORE, DELLA RESISTENZA EUROPEA, DELL’AMERICA LATINA
Coro “Rosso un fiore” del Liceo Unitario Sperimentale di Roma diretto da Meri Lao. Teatro Politecnico, Festa dell’Unità Ponte Milvio Flaminio, Roma, ottobre 1975
Locandina del Liceo Sperimentale
Il 16 e il 17 Novembre 2010 al teatro Vascello di Roma lo spettacolo di Maria Grazia Sarandrea SYRENE.
I ballerini si liberano a una contaminazione di generi e stili che dialogano tra loro: il tango con il flamenco, il contemporaneo con le danze rituali, il ballo di Melusina delle saghe cavalleresche con la liturgia di Yemaya, divinità del mare di origine afrobrasiliana. Il primo brano musicale che verrà eseguito è composto dalla nota sirenologa Meri Lao. Il 16 e il 17 Novembre 2010 al teatro Vascello di ROMA
Illustrazioni in PowerPoint
Qui la pagina dedicata al libro
> 02/10/2016 Meri Lao a Revere (Mn):
La Sirena o la donna oscura (vai all’evento)
SIRENE – mostra personale di SILVIA DE BEI
Un mito letto e interpretato per immagini e parole, tra fascinazione, armonia, incantamento e bellezza, un viaggio scandito dai dipinti di Silvia De Bei basati sui canoni armonici della Sezione Aurea
Inaugurazione domenica 2 ottobre 2016 – ore 11
Per l’occasione interverrà la sirenologa Meri Lao che racconterà Le Sirene con l’aiuto di immagini della sua sterminata collezione
Qui la presentazione completa
> 20/06/2015 Meri Lao all’isola maggiore del Lago Trasimeno: performance su Le sirene o il femminile oscuro.
Isola Maggiore del Trasimeno, 19-20-21 giugno 2015, prima edizione di Moon in June, festival musicale organizzato dalla Fondazione “SergioPerLaMusica”. Sabato 20 giugno alle ore 22:30, Le sirene o il femminile oscuro, performance della sirenologa Meri Lao, autrice di vari saggi e programmi RAI sulle Sirene.
> 16-17/11/2010 Syrene al Teatro Vascello, lo spettacolo di Maria Grazia Sarandrea. I ballerini si liberano a una contaminazione di generi e stili che dialogano tra loro: il tango con il flamenco, il contemporaneo con le danze rituali, il ballo di Melusina delle saghe cavalleresche con la liturgia di Yemaya, divinità del mare di origine afrobrasiliana. Il primo brano musicale che verrà eseguito è composto dalla nota sirenologa Meri Lao. Il 16 e il 17 Novembre 2010 al teatro Vascello di ROMA
> 27/09/2010 Dialoghi di Trani, pensieri e disegni sulle sirene, Meri Lao intervistata dal TG di Antenna Sud
Qui il video
> 04/07/2009 TUFFO NELLA SIRENITÀ Nel Festival multiculturale di narrazione e musiche dal mondo Evocamondi 2009 – Blu Oltremare, organizzazione Saida Puppoli – Parco di Villa Smeraldi, Museo della Civiltà Contadina. Il mito, l’anima delle sirene, una performance coinvolgente, femminile, unica.
Venerdì 3 luglio ore 18 Sulla scia. Intervento di MERI LAO: Il tango al di là del mare
Sabato 4 luglio ore 18 Performance composita Tuffo nella sirenità. Intervento di MERI LAO: La seduzione del femminile oscuro
Vedi il programma (pdf) e il volantino (pdf) del Festival
San Marino di Bentivoglio, BOLOGNA
> 16-17/11/2008 Premio Capri dell’Enigma 2008. Premiazione e interventi di Meri Lao. Qui il programma dell’evento in pdf. (vedi l’articolo completo)
> 16-17-18/07/2004 Le sirene, dal suono degli astri ai segnali d’allarme. Intervento di Meri Lao al Convegno Internazionale Extraterrestrial Intelligence dell’Osservatorio Astronomico Scientifico Gian Camillo Gloriosi e alla mostra Sirénide delle artiste Francesca Poto e Nuccia Vassallo, Montecorvino Rovella, SALERNO.
Meri Lao, nel suo libro Tempo di Tango (Bompiani 1975), chiama “tanghitudine” una modalità universale del sentimento, che può coinvolgere ognuno di noi ovunque affiorino i temi della nostalgia, del continuo riandare alle situazioni trascorse, dello sfasamento con la realtà. Tanghitudine è il titolo di un suo récital, sempre cambiante, che ha portato in scena per dodici anni (dal1980 al 1992), in Italia, Svizzera, Francia, Svezia, Stati Uniti, come pianista, cantattrice, poeta, traduttrice, compositrice, arrangiatrice, sullo sfondo di immagini originali e qualche citazione in VHS. Fra i tanti livelli espressivi, non poteva mancare l’accenno sociale e l’ironia.
Qui sotto i singoli video. Qui la playlisti di tutti e sei.
Devo avere preso il vizio durante l’adolescenza, quando aspettavo il settimanale Marcha, per leggere beninteso gli articoli di letteratura, musica, cinema, ma anche per godermi la rubrica “La mar en coche”, zeppa di perle, refusi, granchi di traduttori, opiniabilia e componimenti maldestri, che gli stessi lettori segnalavano al giornale. Le rughe ai fianchi della bocca me le sono procurate dal tanto ridere sulle parole. I libri che raccolgono queste delizie (La foire aux cancres, ¡Qué porquería es el glóbulo!, La réalité dépasse la fiction) saranno gli ultimi dei quali mi disferò. In Todo tango (Bompiani, 2004) ho messo un nutrito capitolo sui scivoloni tàngheri. Quasi sempre indico il nome degli autori solo con le iniziali, eccetto quelli che fanno la differenza, per esempio quello mio, che scrivo con tutte le lettere così un’altra volta imparo. Quando si tratta di traduzioni sballate propongo, dopo la parola “Anziché”, la traduzione letterale o una delle soluzioni migliori. Non per far la “maestrina”, ché sono stata insegnante amatissima e non ho mai temuto la critica. La frase “Il tango è un pensiero triste che si balla” l’ha detta Enrique Santos Discépolo, e non è colpa mia se sempre salta fuori qualcuno che (con aria dottorale) la attribuisce a Borges, Gardel, Sábato, Oscar Wilde, Piazzolla. Mi aspetto che qualcuno la attribuisca a Socrate, tanto per dire. Idem per l’accostamento compulsivo “Tango e bordello”. Io, chissà perché, non ne posso più.
Club de Tango, Buenos Aires, 2004
Articolo di Meri Lao sulla coreografa francese Cathérine Berbessou pubblicato nella rivista Club de Tango, gennaio-febbraio 2004, Buenos Aires. La rivista, e l’ufficio-bazar al quinto piano della calle Paraná 123, sono stati fondati da Oscar Himschoot, grande signore, amico colto e generoso “che se ne è andato, ma ancora ci guida” (dal noto verso del discepoliano Cafetín de Buenos Aires). D’origine olandese ma anche italiana (cognome materno Picasso), come da copione.
Artículo de Meri Lao sobre la coreógrafa francesa Cathérine Berbessou publicado en la revista Club de Tango, enero-febrero 2004. La revista, y la “oficina-bazar” en el quinto piso de la calle Paraná 123, fueron fundadas por Oscar Himschoot, gran señor, culto y generoso amigo “que se nos fue, pero aún nos guía”. De origen holandés pero también italiano (su apellido materno era Picasso), para no desmentir.
> Estate 2017 Friuli Venezia Giulia. Note del Timavo – Anteprima estate – Tango da pensare 2017 – XXX edizione a cura dell’Associazione Culturale Punto Musicale per la direzione artistica di Carla Agostinello, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Colloredo di Monte Albano, della Comunità Collinare del Friuli, con l’Alto Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, l’Embajada del la República Argentina in Italia di Roma, la collaborazione di Fundación Astor Piazzolla di Buenos Aires (Presidente Laura Escalada Piazzolla), il Centro A. Piazzolla di Ferrara. Dopo il successo ottenuto nell’edizione dell’anno precedente, Meri Lao è stata richiamata per diversi interventi a Gorizia, Trieste e Colloredo di Montalbano (Ud), tra i quali si segnala in particolare: Italiani del Tango: il Friuli Venezia Giulia, cultura dell’emigrazione e dell’esilio con un Tributo a José Bragato, il grande violoncellista nato a Udine il 12 ottobre 1915, nel giorno del suo centesimo compleanno.
> 4-5 agosto 2016 Meri Lao a “Tango da pensare”
Giovedì 4 agosto ore 21 a Colloredo di Monte Albano (Udine) Incontro con Meri Lao
Il Tango dall’epoca d’oro alla globalizzazione
Venerdì 5 agosto ore 21 a Duino Aurisina (Trieste) Meri Lao presenta il monologo
Tango & café con pan
Guarda il programma completo
> 25/06/2016 Festa d’inaugurazione del Circolo del Tango a TRENTO, luogo di ritrovo per tutti gli appassionati del tango argentino.
La serata ha inizio con l’intervento di Meri Lao per poi proseguire con una milonga, selezione musicale di Patty Galvani.
> 22-25/03/2016 Il Tango dell’anima, concerto-spettacolo, include il Ranatango di Meri Lao, Teatro Lo Spazio, Roma. Con Norina Angelini, cantante e pianista e Daniela Giovanetti, attrice.
Clicca per vedere la locandina dell’evento
> 05/12/2015 Tango di ieri e Piazzolla, Teatro Alfieri, Castelnuovo di Garfagnana.
Clicca per vedere la locandina dell’evento
> 30/10/2015 Per non essere postuma, incontro con Meri Lao, intervistata da Enrico de Angelis. Teatro Laboratorio, VERONA, ex arsenale asburgico, ore 21 (vedi l’evento completo)
> 26/06/2015 Don Pedro, viaggio nel tango con Mascagni, LIVORNO, Grand Hotel Palazzo, sala Marconi, ore 20:45 (vedi l’evento completo)
> 12/06/2015 Il tango nella ricerca, Culturtango, Incontro con Meri Lao, illustrazioni audiovisive. Università eCampus sede di ROMA, Via Matera, 18, ore 18:30.
> 18/04/2015 Festa con i cultori storici del tango, Meri Lao ospite d’onore, Il Giardino del Tango, ROMA, ore 21
> 30/03/2014 Meri Lao in Tango e café con pan, monologo musicologico per cantattrice, invitata dai Los chicos del Tango.
Al Gilda, BRESCIA, ore 18.
Un modo divertente di penetrare nella musica del tango.
> 28/03/2014 L’infinito e incrociato universo di Meri Lao, ponte tra continenti temi e saperi, Università degli Studi di PADOVA, Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Corso di aggiornamento professionale in Studi latinoamericani e dei Caraibi, aula L, ore 16.30 (qui il pdf del volantino).
> 27/03/2014 – Incontro con Meri Lao: Una vita insegnando musica, libri fortunati, lavoro segreto per il cinema, monologo cabarettistico Tango & Café con pan – Conservatorio Benedetto Marcello in Campo Pisani (vicino a Campo Santo Stefano) dalle 17:30, VENEZIA. Organizza Regione Veneto, Assessorato alla Cittadinanza delle donne e culture delle differenze del Comune di Venezia, Centro Veneto Donne in Musica. Annunziata Dellisanti e Orsola Bollettini moderano l’incontro.
> 07/08/2013 Eloísa D’Herbil y Meri Lao: dos pioneras en el tango, ponencia de Estela Erdfehler y Estela R. Telerman, Congreso Internacional de Tango Argentino, BUENOS AIRES (vedi l’evento completo)
> 29/08/2012 Tra “tango” e “tanga” ascoltiamo le donne, intervento di Meri Lao, incontri con Staino, Festa Nazionale sulla Cultura organizzata dal PD – FIRENZE, dal 24 agosto al 16 settembre 2012, Parco delle Cascine. (vedi l’evento completo)
> 1-8/07/12 Tango Diférente, incontro con Meri Lao, che presenta “Tango & café con pan, yoga and scenes from La città delle donne“. Ponderosa, BERLINO, Germania.
Una settimana di ricerca dedicata a esplorare la fusione del Tango con altre tecniche, stili, concezioni. Seminari, lezioni e ballo aperto.
Video: Tango diferente (vedi l’evento completo)
> 14-16/05/2012 El burdel: lugar común, mito y mitomanía del tango, ponencia de Meri Lao, 34° Congreso Internacional de Americanística, SALERNO (vedi l’evento completo)
> 13/05/2012 Tango Libre Social Club Salerno per Mediterraneo Tango, SALERNO c/o Centro Sociale, ore 20.30. Ospite Speciale Meri Lao
Meri Lao, questa volta in veste di cantattrice, col suo monologo Tango & Café con pan ci condurrà all’avanscoperta del “ritmo giocherellone” che smuove le orchestre e i ballerini del tango. Una variegata esercitazione vocale che non mancherà di attrarre, con divertimento, la partecipazione corale del pubblico.
> 25/04/2012 Meri Lao nel suo monologo musical-didattico per cantattrice Tango e café con pan, mercoledì 25 aprile alle ore 17.30, Teatro Affratellamento, via G. Orsini 73, FIRENZE
Decimo Anniversario del Festival Internazionale di Tango a Firenze dal 25 aprile al 1 maggio 2012 Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di tango provenienti da tutto il mondo nella magica atmosfera del Teatro Obihall (ex-Saschall) e del Teatro Affratellamento. Direttori Artistici: Patricia Hilliges & Matteo Panero
Ospite Speciale Meri Lao musicista e scrittrice, storica divulgatrice della musica dell’America Latina in Europa
> 26-29/10/2011 Meri Lao: Inicios olvidados del tango, ponencia de Meri Lao, Colloque International du Tango: Créations, Identifications, Circulations, PARIGI (vedi l’evento completo)
> 30/06/2010 Napoletango, Giancarlo Sepe invita sul palco Meri Lao, Teatro Eliseo, ROMA, ore 18.30
Giancarlo Sepe, in procinto di realizzare il suo nuovo spettacolo, Napoletango, invita in scena Meri Lao, sua amica di vecchia data, che racconta il tango degli emigranti (voce, pianoforte, immagini d’archivio e di famiglia), e recita il suo monologo musical-didattico per cantattrice Tango & Café con pan.
Qui il video della serata (su Vimeo):
> 19-20/06/2010 X Solstizio di Tango organizzato da Los chicos del Tango, BRESCIA
Sabato 19 Meri Lao a braccetto dei fratelli Expósito: come se fossero presenti Homero il paroliere e Virgilio il musicista, autori di canzoni raffinate e struggenti.
Domenica 20 Meri Lao in Tango e café con pan, monologo musicologico per cantattrice.
> 7/11/2009 SONO BELLEDI, Parma, Theatro del Vicolo.
Un memorial recital in onore dell’autore e regista Giorgio Belledi fortissimamente voluto dalla sua vedova, Stefania Cavazzon. Tra gli altri artisti era annunciata la partecipazione di Meri Lao, coautrice con Belledi del Tango nero, l’operina mimica rappresentata dalla Compagnia del Collettivo al Teatro Due di Parma nell’anno 1980. Impedita di recarsi a Parma da una tripla frattura malleolare, Meri invia la pagina qui sotto, che sarà letta da un’attrice.
IL MIO INCONTRO CON GIORGIO BELLEDI – pagina di Meri Lao per il memorial recital Sono Belledi del 7 novembre 2009 al Theatro del Vicolo di Parma
> 3-4-5/07/2009 EVOCAMONDI 2009 – BLU OLTREMARE Festival multiculturale di narrazione e musiche dal mondo, Parco di Villa Smeraldi, San Martino di Bentivoglio, BOLOGNA
Vedi il programma (pdf) e il volantino (pdf) del Festival
Venerdì 3 luglio ore 18 Sulla scia. Intervento di MERI LAO: Il tango al di là del mare
Sabato 4 luglio ore 18 Performance composita Tuffo nella sirenità. Intervento di MERI LAO: La seduzione del femminile oscuro
> 20 marzo 2009 – Al mattino, al Campus di Fisciano della Facoltà di Lingue di Salerno, per il Centro Studi Americanistici, conferenza di Meri Lao su Il tango nella letteratura. La sera, al teatro dell’Associazione culturale, monologo Tango nonostante tutto con video.
> 25/09/2008 America Latina, non solo tango; Tango, non solo ballo, con Meri Lao, Comuna Baires, MILANO
Incontro con Meri Lao: “America Latina, non solo tango; Tango, non solo ballo” – Pienone in teatro, quasi tutti sotto i trent’anni, una serata davvero calda, fra amici. Io ho commesso l’errore di vestirmi di rosso, ma nessuno mi ha confuso con una poltrona né col sipario. Il grande Renzo Casali, carissimo amico di tante coincidenze, rimasto in scena insieme a me, attento come un allievo, ogni tanto mi dava una pacca sulla spalla, un bacetto sulla fronte. Renzo è morto pochi mesi dopo, nell’aprile del 2009.
> 11/04/2008 Todo tango in jazz, con Meri Lao, Teatro Traetta, Bitonto, BARI, ore 21 (vedi l’evento completo)
> 03/05/2007 Tournée 100 Anni di Tango, con la partecipazione di Meri Lao, Teatro Sannazzaro, NAPOLI, ore 20.45 (vedi l’evento completo)
> 22/06/2006 LeXgiornate di BRESCIA. Gli organizzatori della prima edizione di LeXgiornate di Brescia, festival musicale e culturale ideato dal maestro Daniele Alberti, dedicano una giornata al tango e chiedono a Los chicos del Tango di programmarla. Per l’incontro mattutino con l’artista in piazza Paolo VI (Chiacchierata sulla memoria fisica, presenti il giornalista Larovere e il musicista Lehn) e per la conferenza pomeridiana in Santa Giulia, Los chicos del Tango invitano Meri Lao; nella stessa piazza in serata conducono una serata di ballo collettivo. Qui il pdf del volantino
26/01/2005 Los chicos del Tango, Serata superspeciale! al Jazzonlive, BRESCIA. Alle ore 21 il pianista argentino Rogelio Marra in Tango en solos de piano (musica da ascolto). Alle ore 22 la grande Meri Lao pianista, compositrice, docente di storia di musica e teatro presenta il suo ultimo libro TODO TANGO, cronaca di una lunga convivenza. Segue la serata di ballo. Musicalizador Vassily.
Sulla scia della prima edizione del libro Musica strega, con un gruppo di donne desiderose di sperimentare nella vocalità e la gestualità femminile associate allo Yoga, avevo aperto un laboratorio a Roma. Fellini volle una scena per il suo film La città delle donne: la osservò con cura e la riprese interamente con tutto rispetto. Indipendentemente da ciò che è rimasto della stessa dopo il montaggio, ecco alcuni appunti illustrati dalle foto scattate sul set da Deborah Beer.
Siamo sei. Ciascuna di noi ha scelto il suo colore (quello della calzamaglia) e la sua vocale (per il canto). Fiammetta D’Emilio (lilla, a), Gilberta Alpa (blu, i), Virginia Ciuffini (rosa, ö), Bianca Galvan (rosso, e), Gabriella Spigarelli (bordeaux, o), Meri (verde, u).
Inspiriamo alternativamente, in modo che rimanga sempre un suono pedale costituito da almeno due vocali. Stese per terra, sedute o inginocchiate, per cercare di mantenerci su una fascia sonora orizzontale, compatta, ci muoviamo come al rallentatore, passando da una posizione all’altra senza soluzione di continuità.
1) Sedute a gambe incrociate, disposte in cerchio ma guardando verso l’esterno. Partiamo con le mani unite poggiate per terra, e le alziamo progressivamente fino a raggiungere la massima altezza. Ci sciogliamo per adottare, sempre in cerchio, le posizioni successive.
2) Diverse figure di dondolo. Fiammetta, afferrandosi i piedi, si muove avanti-indietro, lo stesso di Bianca, che aggiunge i colpi regolari di uno sgabello. Gabriella e Virginia, schiena contro schiena, con la nuca poggiata sulla spalla dell’altra, si dondolano di fianco. Gabriella sostiene nelle braccia la sua gamba sinistra, come se la cullasse. Meri, sdraiata, con le gambe appena piegate, alza il tronco e tende le braccia in avanti sempre con maggiore agitazione.
3) Momento culminante, tensione massima delle voci e degli strumenti. Fiammetta e Gabriella aiutano Meri a puntellare i talloni contro i fianchi per adottare la posizione della ruota (il parto). Bianca abbandona lo sgabello e comincia a strappare le stoffe (quelle grosse, da tapezzeria o blue-jeans, producono un suono grave; quelle fini, specialmente le fodere, un suono acutissimo). Gabriella immerge uno scolapasta di terracotta dentro una tinozza e lo alza lasciando cadere forti schizzi d’acqua: la pioggia fa da cortina al suo volto. Gilberta scuote un setaccio pieno di fagioli, ceci, lenticchie e granturco: ricorda Les Vailleuses de grain di Courbet. Virginia strappa le stoffe, Bianca ne intreccia le strisce.
4) Posizioni sempre più interiorizzate. Fiammetta, in ginocchio, avanza il busto e le braccia nel gesto dell’offerta, per retrocedere fino alla posizione del diamante e stendersi per terra: assomiglia a una sirena, coi piedi-pinne ai fianchi.
5) Disposizione in serpentina, non più in cerchio. Per ottenere una maggiore introspezione adottiamo la posizione della tartaruga, creatura fra le più antiche, capace di vivere nella terra come nel mare, di uscire dalla sua fortezza naturale, e di resistere alle prove del mondo esterno rinchiudendosi. I tempi individuali sono diversi per ciascuna, per cui all’inizio della serpentina c’è Gabriella (che, incinta, ha difficoltà per piegarsi), e così via le altre fino a Meri, che pratica lo hatha-yoga sin dall’adolescenza e riesce a piegarsi totalmente toccando il pavimento con la fronte, le braccia stese sotto le gambe. Statiche in questo diminuendo plastico, emettiamo le ultime vocali (respirazione clavicolare, con risonanze di “corazza” dato l’atteggiamento che hanno preso i corpi), concentrate su noi stesse.
Dal libro di Meri Lao Musica strega, Edizioni delle Donne, 2ª edizione 1980, pp 100 e sgtt., e successive traduzioni in spagnolo e tedesco.
“Musicista, musicologa, scrittrice, ricercatrice, ha approfondito e divulgato in particolare temi legati alla didattica musicale e al ruolo della donna nella canzone, ma soprattutto, da vera sirena, ha attirato al pubblico italiano ed europeo nei segreti della grande canzone latinoamericana, diventandone studiosa tra i massimi del mondo”.
Motivazione del Premio Tenco 2001 per l’operatore culturale
Istituto Giapponese di Cultura, Roma, 21 novembre 2013. Meri Lao consegna a Michiko e a Nicola Sani (Presidente Fondazione Isabella Scelsi), il Cd di uno dei dischi che accompagnavano il testo di musica de La Nuova Italia, anno 1968, in cui Michiko eseguiva 48 suoni entro un’ottava, e Giacinto Scelsi era antologizzato con il Quartetto su una sola nota. Così si insegnava musica 45 anni fa…