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LA CITTÀ DELLE DONNE
 di Federico Fellini

Fellini con Meri e il ciac del film, foto di Norma Giacchero, segretaria di edizione

Fellini con Meri e il ciak del film, foto di Norma Giacchero, segretaria di edizione


La cité des femmes: Phallo Fellinissimo…!
Provocateur? Inconscient? Fellini ne travaille jamais sans “conseiller”. Il consulte ses “experts” avec l’appétit intéressé d’un vampire. Dans La Dolce Vita, il avait son jésuite. Pour La Cité des Femmes il trouvera une autre muse : la musicienne-écrivain Meri Franco-Lao, l’auteur de “Musique sorcière” (paru en France aux Éditions des Femmes). “Il m’a demandé de lui parler des mythes et des symboles relatifs au féminin, dit-elle. Notre relation a toujours été empreinte d’un profond respect mutuel”. Meri Franco-Lao s’en tirera sans dommage : “J’ai découvert au contact de Fellini que je possédais une santé de cheval! On ne peut pas dire autant de l’ensemble des gens qui gravitent dans son orbite…”
Irène Boelhen, ELLE, mai 1979


"Ti ho delusa? Stai pensando che sono un bugiardo?" Foto fatta sul set da Pierluigi Praturlon

“Ti ho delusa? Stai pensando che sono un bugiardo?” Foto fatta sul set da Pierluigi Praturlon


Le protagoniste de “La città delle donne”
Parla Meri Franco-Lao, musicista, autrice dei libri “Tempo di Tango” e “Musica strega”
Sì, nel film c’è la “città delle donne” o meglio il “regno delle donne”, la località abbastanza inaccessibile e insolita nella quale il protagonista si invischia. Le abitatrici –donne, diverse, altre, incomprensibili– appaiono come creature mutevoli, a volte ieratiche, a volte grottesche, figure belle e compiute, esserini che sembrano larve, che attraggono o ripugnano… Ci sono i vortici, le sabbie mobili, il caos, il silenzio: tutto un magma, e tutto femminile… Però ho l’impressione che questo non sia il vero tema del film: deve esserci un nodo, una rivelazione molto intima, qualcosa che non posso precisare ma che mi incuriosisce molto e che aspetto… come se, nonostante tutto, queste nuove arianne gli dessero il modo definitivo di percorrere il labirinto, e di scoprire una sua verità profonda. (…)
Le donne sul set? Sono tutte donne interessanti, piene di vita interiore, di esperienze non comuni: nei momenti di pausa della lavorazione, non senti conversazioni banali… Ma sono lì in funzione di attrici, anche se molte di loro non lo sono: entrano in qualsiasi parte, al di là della verosimiglianza, della realtà, dell’opinione personale: le parti sono stabilite, tutte, sempre, da Fellini. È vero che ogni scena solleva dei problemi in quanto donne, in quanto femministe, come la maggior parte di queste donne sono (è Fellini che le ha volute, e scelte, tali). Ma è vero anche che le antenne per captare questi problemi, lui ce le ha, e le usa, ogni momento.
Anna Maria Mori, LA REPUBBLICA, 26 luglio 1979


Una donna senza uomo è, Parole e Musica di Meri Lao

Qui lo spartito e il testo della canzone

Qui Meri Lao racconta l’esperienza con Fellini e interpreta la canzone